Energia in casa altrui: 1) La Valle d’Aosta punta al 100% dell’energia idroelettrica 2) Trasferimento alla Provincia di Belluno della gestione del demanio idrico regionale
VALLE D’AOSTA, LA REGIONE AMBISCE AL 100% DI DEVAL
Le mani della Regione Vallle d’Aosta si allungano sulla Deval. E’ stato infatti predisposto un tavolo di lavoro, già operativo, per preparare il terreno all’ultimo passaggio della colossale operazione finanziaria attuata dalla giunta Viérin nel 2000 con l’obiettivo di dare alla Valle il controllo totale sulla produzione e distribuzione di energia idroelettrica.
Sei anni fa, in cambio di 800 miliardi di lire e con la firma dell’allora amministratore delegato Franco Tatò, l’Enel cedette le sue centrali e metà degli impianti e linee di distribuzione. Nacquero la Cva (Compagnia Valdostana delle Acque, 100 per cento in mano alla Regione, proprietaria delle centrali) e la Deval (49 per cento Regione e 51 per cento Enel, società di distribuzione).
Ora è il momento del passaggio successivo, l’acquisto di quel 51 per cento di Deval che è ancora nelle mani dell’Enel. «Abbiamo incaricato un gruppo di tecnici di determinare il valore dell’azienda - spiega Aurelio Marguerettaz, assessore alle Finanze -. Il fatto che si voglia acquisire il 51 per cento di Deval non è un mistero, ma siamo nella condizione di dover negoziare e gli esperti dovranno dirci su quali basi avviare la trattativa. Siamo fiduciosi, il rapporto con Enel è fattivo e collaborativo e penso che porterà a buoni risultati». «Per noi - aggiunge Marguerettaz - significherebbe avere una razionalizzazione del comparto, perché sia Cva sia Deval hanno società partecipate che commercializzano l’energia».
Con quest’ultimo tassello, la Valle d’Aosta blinderà a 360 gradi la sua risorsa più preziosa, la produzione di energia idroelettrica, l’oro del terzo millennio. «Sei anni fa non fu possibile un’acquisizione totale per via dei vincoli del decreto Bersani - ricorda l’ex presidente Dino Viérin -, ma attraverso patti parasociali fu sancito l’impegno per definire l’operazione in un secondo momento».
La Deval ha sessanta milioni di fatturato l’anno, 122 mila clienti e un «transito» di 970 milioni di chilowatt/ora (di cui quasi il 70 per cento dirottati fuori Valle).
VENETO, ALLA PROVINCIA DI BELLUNO IL DEMANIO IDRICO
Primo passo per il trasferimento alla Provincia di Belluno della gestione del demanio idrico regionale. Con un emendamento alla Finanziaria regionale 2006 si è stabilito, infatti, il passaggio in capo all'ente dei proventi dei canoni per concessioni derivanti dall'uso di acque a scopo idroelettrico nonché di quelli derivanti da concessioni relative a beni del demanio idrico rilasciate in ambito della provincia di Belluno. Sul tavolo ci sono in tutto risorse che oscillano tra i 6 e i 7 milioni.
Le modalità del trasferimento delle competenze amministrative per la gestione delle pratiche dovranno invece essere regolate da un'altra norma la cui emanazione è rimandata all'autunno. Tempi più lunghi, invece, per il trasferimento totale delle competenze del demanio idrico regionale.
« Si tratta del primo passo - commenta Sergio Reolon, presidente della Provincia di Belluno- per la ridefinizione della risorsa acqua sul territorio. Risponde inoltre alle richieste di un'area già gravata dalle problematiche poste da un bacino complesso come quello del Piave».