Per Iperal un Natale diverso - Nota nostra di commento

Il 2022 si sta chiudendo per tutti con una serie di importanti riflessioni relative alla crisi energetica, al caro vita e all’instabilità economica. In questo contesto, Iperal Supermercati Spa si conferma con scelte e investimenti strutturali volti a incrementare l’efficienza dal punto di vista dei consumi e dell’impatto ambientale. 
Da tempo l’insegna valtellinese sta attuando soluzioni tecnologiche per raggiungere questo obiettivo, in tutti i supermercati di nuova apertura e non solo: edifici realizzati con materiali eco-compatibili, dotati di impianti di illuminazione a LED per consentire di abbattere i consumi energetici; fonti energetiche rinnovabili e alternative, tramite impianti fotovoltaici posizionati su tutta la superficie degli immobili; impianti di 
refrigerazione realizzati con sistemi a gas naturale CO2 a basso impatto ambientale e con recupero del calore dalla catena del freddo alimentare; impianti di climatizzazione, refrigerazione alimentare e illuminazione tele gestiti, per ottimizzare il funzionamento ed evitare sprechi; banchi refrigerati dotati di porte per ridurre i consumi energetici. In relazione agli impianti fotovoltaici, il gruppo Iperal, nell’anno in corso, ha effettuato importanti investimenti per l’installazione di 4.900 pannelli, pari a una superficie di 9.100 m2, per la produzione di energia rinnovabile, nei supermercati di Scanzorosciate, Mandello, Cassina de Pecchi, Bovisio Treviolo, Tavernerio, Mariano Comense, Carvico, Piantedo. Nel 2023 è prevista l’attivazione di ulteriori impianti, installati nei negozi di
Castione, Bianzone, Darfo Boario Terme, Covo, Verdellino, Cassina de Pecchi, Civate, Morbegno, Sorisole, Mariano Comense, Bovisio Masciago, Como, Scanzorosciate, Presezzo, Cinisello, e in altri di prossima apertura, per ulteriori 6.400 pannelli, pari a 12.200 m2 di superficie. Con gli impianti già esistenti e le nuove installazioni, il gruppo Iperal coprirà così oltre il 6% del consumo energetico annuale con fonti energetiche rinnovabili. A fronte di questi investimenti verrà evitata l’emissione di circa 2600 tonnellate di CO2 all’anno. 
Va vista in quest’ottica di sensibilizzazione sul tema ambientale e sulla necessità sociale di effettuare tagli ai consumi energetici la scelta per quest’anno di non realizzare le consuete luminarie natalizie nei 4 centri commerciali del gruppo, coerentemente con quanto già si faceva in tutti gli altri supermercati: una scelta in linea con la situazione attuale, volta a contrastare i rincari energetici degli ultimi mesi, che porterà sollievo economico anche ai tanti negozi delle gallerie commerciali, gravati dagli inevitabili aumenti dei costi di gestione. Rinunciare alle luminarie, tuttavia, non significa far venir meno il clima di festa e le tradizionali attività previste durante il periodo natalizio. In particolare, nelle gallerie commerciali di Fuentes, Civate, Castione Andevenno e Darfo- Adamello è previsto un ricco calendario di eventi per coinvolgere visitatori e clienti e non mancheranno le tantissime offerte in tutti i supermercati, che renderanno questa festività alla portata di tutti.

Il testo di cui sopra che pubblichiamo (ovviamente come da sempre su questo giornale) gratuitamente) ci è stato inviato da Iperal ma ci fornisce occasione anche per osservazioni di carattere generale.

Prima osservazione. Leggiamo con particolare interesse il brano che inizia con "Da tempo l’insegna valtellinese sta attuando..." perchè si tratta non soltanto di scelte ed interventi che fanno felice il cassiere. Se infatti si arriva a far fronte al 6% del consumo energetico annuale con fonti energetiche rinnovabili, oltre il risparmio considerevole per Iperal contestualmente pro quota diventa un contributo al Paese.
A fronte del diluvio energetico si sentono le diagnosi più diverse per sopperire alla chiusura di quasi tutti i rubinetti russi, anzi le valvole russe. Oltre a quanto gas trovasi sotto casa nostra, in primis sotto l'Adriatico, spasmodica è stata ed è in corso la ricerca di nuovi fornitori per evitare rischiose carenze per aziende e popolazione. Non c'è però solo l'approvvigionamento di energia e Iperal ce ne offre la dimostrazione. Se infatti Iperal non avesse quel 6% dovrebbe chiederlo al suo fornitore che a sua volta, direttamente o indirettamente dovrebbe far capo al mercato del gas. Da qui la prima osservazione che si traduce in una triturazione dello spreco, ad ogni livello. Se chi sta leggendo queste note seguisse quelle indicazioni date a suo tempo dal Ministero - e anche da qualche saccente scioccamente derise - non solo risparmierebbe lui ma renderebbe un servizio al Paese riducendo la quota da versare ai fornitori esteri. Era già successo nel 1973 con la crisi petrolifera che aveva portato in auge la lotta agli sprechi ma anche alla riduzione degli altri consumi. La pubblica illuminazione a metà, le vetrine dei negozi spente in certi orari, bar, ristoranti e cinema chiusi alle 23, domeniche a piedi, rincari vari e persino alle 23 tutti letto visto che la TV cessava le trasmissioni!

Seconda osservazione. (Premessa personale, a scanso di equivoci: impossibilità fisiologica di manifestare adulazione. Le realizzazioni di cui sopra vanno viste in un contesto, un contesto che paradossalmente andiamo a definire come conservatore. Come conservatore sui generis visto che la conservazione non è quella classica bensì quella dell'innovazione. Paradossale, ma pure tale anche l'analisi. Il contesto per innovare, il contesto per conservare, a livello consono, l'innovazione, nella fattispecie per arrivare al 6% ma retroguardando il cammino percorso ecco arrivare quella rampa che si avviava scendendo a partire dal marciapiede in Piazzale Toccalli. Era il papà Tirelli Indubbio , visto che le cose per andare avanti hanno anche bisogno di gambe che sappiano camminare e soprattutto, come dal Governo, Merito, Impossibile non citare il dr. Antonio Tirelli, pure con collaborazioni familiari, artefice di un percorso dalla rampa al contesto nel nuovo millennio.
Ricca la memoria.
Di quando serbatoi petroliferi o Shell o BP facevano bella - bella?!? - mostra di sè dove oggì c'è l'Iperal di Castione.
Di come quasi nessuno, salvo il Sindaco di Sondrio, ebbe a seguire, partendo a Milano, la genesi della novità, una novità, se la memoria non falla, di circa 6000 mq, ed anche da un ingresso nel mercato che fu esplosione di marketing vera e propria. Il lancio della nuova struttura si fondò su una sola iniziativa: la consegna gratuita a tuttti i clienti di una borsa contenente prodotti vari.
Di una serie di altri sviluppi, anche, per citarne almeno uno, curiosi come la struttura di Rogolo che era scontato venisse chiuso aprendosi il grande Fuentes e che invece sopravvisse avendo tale struttura rivendicato la sopravvivenza con un argomento eloquente: il fatturato. 
Di un insediamento anche in Sondrio. Peccato.

Terza osservazione. Iperal si è rivolta, tramite collaborazione mediatica, prevalentemente a valtellinesi e valchiavennaschi. Bene. Non sarebbe male l'esempio venisse seguito anche da altri. Materia ce n'è.

a.f.

 

 

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