"BLUE BOOK": SPENDIAMO PIÙ PER I TELEFONINI CHE PER L'ACQUA

Le famiglie spendono meno per l'acqua (circa 20 euro al mese in tre persone) che per tabacchi (26 euro) e telefonini (58 euro). Le nostre tariffe, le più basse in Europa, sono "ostaggio" della politica: si lascia sempre agli "altri" il compito di aumentarle. Gestore pubblico o privato? Il primo non investe, il secondo costa di più. Servono 60 miliardi di euro in trent'anni per le reti e gli impianti in Italia, visto che il 30% del Paese - al tempo dei Piani d'Ambito - manca di depuratori e il 15% di reti fognarie.

Sono tutti dati - e stimoli - contenuti nel "Blue book", il volume sulle risorse idriche in Italia, realizzato ogni anno dal centro ricerche Utilitatis (l'istituto di ricerca fondato nel 1995 da Federutility) con la collaborazione di Anea (l'Associazione nazionale autorità enti di ambito). L'edizione 2009 è stata presentata nei giorni scorsi a Bari presso la sede dell'Acquedotto pugliese. Il libro utilizza i dati "ufficiali" contenuti nei Piani d'ambito (vale a dire i documenti che regolano il servizio sul territorio). Per il 2009 sono stati analizzati 103 dei 105 Piani d'ambito approvati in Italia (aggiornati al 30 aprile 2009); i dati tariffari sono aggiornati a dicembre 2008. A differenza di altre statistiche, questa è una rilevazione sui documenti ufficiali e non un'indagine campionaria effettuata con questionari.

Quest'anno Utilitatis, grazie alla collaborazione con l'azienda torinese Smat, ha elaborato anche un confronto con i prezzi dell'acqua in diverse città straniere. Risultato: una famiglia di tre componenti, residente a Roma, paga un importo complessivo di 177 euro per un consumo di 200 metri cubi di acqua. A livello internazionale, nel panel di città considerato, solo a Buenos Aires (in cui si spende 37 euro all'anno), Hong Kong (102 euro) e Miami (169 euro), le tariffe sono più basse. Roma si colloca in fondo alla graduatoria delle metropoli europee del campione, mentre al vertice della classifica troviamo Berlino con 968 euro l'anno: qui per il solo servizio di acquedotto vengono addebitati , ogni anno, 428 euro per famiglia, contro i 63 euro pagati a Roma.

L'appello ai prossimi deputati europei - A pochi giorni dalle elezioni europee parte da Bari, in occasione della presentazione del "Blue book", un appello ai parlamentari europei: "Lanciate la blue economy". Eureau, la European federation of national associations of drinking water suppliers and waste water services, e la Federutility hanno infatti firmato il documento "Water: yes, we care!" per le politiche idriche che verrà consegnato a Bruxelles ai neo eletti. In estrema sintesi, le due organizzazioni sottopongono ai neo-parlamentari le seguenti osservazioni: l'acqua è importante quanto l'energia. Al pari di quanto avviene nell'energia è opportuno che i governi dei diversi Paesi realizzino delle politiche sovranazionali di realizzazione delle infrastrutture e di pianificazione delle risorse.

Per questo appare fin da ora urgente un rilancio e una qualificazione del servizio idrico. Si tratta, insomma, di un'opportunità per realizzare infrastrutture utili alla collettività, sia in termini ambientali sia come rilancio dell'economia in un periodo, come questo, di depressione economica. Secondo le associazioni, al fianco della "green economy" potrebbe esistere una sorta di "blue economy".

15 Federutility

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