World Radio Day il 13
Milano, 11 febbraio 2020 – Febbraio, si sa, è il mese di San Valentino. È il mese in cui nel 2020 cade anche il Carnevale. Non tutti sanno però che il 13 febbraio si festeggia una ricorrenza internazionale giunta alla sua nona edizione: il World Radio Day.
Lungi da considerare questo mezzo vecchio e antiquato, la radio sta vivendo negli ultimi anni un nuovo splendore. Stando ai dati TER rilasciati lo scorso mese[1], la radio in Italia cresce regolarmente come ascolti. Questo vuol dire che il potere della voce di informare, intrattenere, divertire e far riflettere è vivo e vegeto.
Wiko – il brand franco-cinese di telefonia portavoce del “lusso democratico” – sempre attento a cogliere trend e fenomeni del momento, ha voluto a suo modo celebrare la radio interrogando tramite un sondaggio i suoi follower di Instagram.
Cosa accade quindi tra le nuove generazioni, soprattutto tra i Millennial e i ragazzi della Gen Z? Ascoltano la radio o la snobbano?
Le risposte confermano il trend generale: il 58% del campione afferma di ascoltare regolarmente la radio. La radio è sinonimo di pervasività più totale. Si ascolta la radio soprattutto online (52%) ma resta ancora uno zoccolo duro, composto dal restante 48%, che invece preferisce ascoltare la radio direttamente dal proprio smartphone.
La funzione di Radio FM, molto apprezzata dagli utenti, è infatti presente sulla gamma attuale di smartphone Wiko: View3 Pro, View3, View3 Lite, Y80, Y60 e Y50 consentono un rapido accesso alla radio, fruibile attraverso il collegamento di auricolari.
La radio per i giovani follower Instagram di Wiko è sinonimo innanzitutto di divertimento. È un mezzo che intrattiene e strappa una risata per il 64% dei rispondenti. Più ridotta la percentuale (36%) di chi vede nella radio un mezzo di informazione.
In questo spirito allegro e divertente, la radio è anche la fonte più autorevole per scoprire le hit del momento. Quasi il 70% del campione (68%) dichiara di ascoltare per la prima volta una nuova canzone proprio perché passata in radio.
Praticamente una dichiarazione d’amore, quella per la radio, che però si scontra con un altro mezzo che sta vivendo una forte evoluzione. Come intuibile, le nuove generazioni – grazie all’avvento delle nuove modalità di streaming di film, documentari e serie televisive – scelgono la TV. Il piccolo schermo, sempre più connesso, è preferito dal 75% del campione rispetto alla radio.
Chissà cosa accadrà nel prossimo futuro quando un altro fenomeno che sta prendendo sempre più piede – quello del podcast – segnerà un altro capitolo dello storytelling? Stay tuned!
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GIULIA GRANDOLFO