09 12 10 CONFINDUSTRIA SONDRIO: SI CERCHINO SOLUZIONI DIVERSE PER LA QUESTIONE DELL'ICI SUGLI IMPIANTI DI RISALITA

3 dicembre 2009 - Gravoso e intempestivo addossare agli impianti funiviari degli oneri dell'ICI

È il pensiero espresso dal Presidente di Confindustria Sondrio Paolo Mainetti, intervenuto nel dibattito in corso sull'assoggettamento degli impianti a fune all'Imposta Comunale sugli Immobili. La norma, contenuta in un decreto legislativo di ottobre 2006 poi convertito in legge nel marzo dell'anno successivo, assimila gli impianti di risalita a strutture di trasporto commerciale e li rende quindi soggetti all'imposizione ICI. "Sono decisioni che vengono prese a Roma, ma credo che come territorio sia giusto far sentire la nostra voce" - è il commento di Mainetti. "Abbiamo fra gli associati alcuni dei principali esercenti funiviari delle nostre valli e li consideriamo soggetti imprenditoriali di primaria importanza sotto ogni profilo: tecnologico, occupazionale, sociale. Forse non tutti sanno che per mantenere in esercizio gli impianti di risalita sono necessari investimenti colossali, con esborsi finanziari di svariati milioni di euro. Il settore in provincia dà lavoro a circa 600 persone e già questo la dice lunga sulla sua importanza; ma pensiamo anche al ruolo fondamentale degli impianti nel rendere il territorio attrattivo per turisti e visitatori. Se a questo aggiungiamo gli elevati costi di gestione che le imprese esercenti devono sostenere, ad esempio per garantire l'innevamento artificiale quando ce n'è bisogno, si capisce bene che ulteriori balzelli come quello dell'ICI sono difficili da sopportare".

L'agenzia del territorio di Sondrio è stata la prima a muoversi. Si è messa subito al lavoro sull'accatastamento degli impianti, operazione necessaria per stabilire la base imponibile su cui calcolare l'imposta dovuta. Un calcolo che le aziende del settore contestano perché basato sul costo dell'impianto e non, come dovrebbe essere, sulla sua rendita, che dipende da molti altri fattori oltre al parco delle infrastrutture installate. Ciò nonostante, le cose sono andate avanti: le imprese hanno puntualmente ricevuto i bollettini di pagamento per gli anni 2007, 2008 e 2009 e molte hanno già iniziato a pagare. "Come sempre, e come è giusto che sia, nella nostra provincia si vuole adempiere

immediatamente agli obblighi di legge" - prosegue il presidente Mainetti. "In un caso come questo, però, sollecitiamo come Confindustria Sondrio la ricerca di soluzioni diverse al percorso definito dalla normativa in vigore, che toglie ingenti risorse a soggetti che già sostengono oneri importanti per l'esercizio della loro attività d'impresa, destinandole

peraltro non al territorio di riferimento ma al gran calderone del Fisco centrale. Nella nostra provincia si stima un gettito di circa 500mila euro: per lo Stato italiano non fanno la differenza, ma per i nostri esercenti funiviari sono risorse che vengono sottratte all'ammodernamento degli impianti ed al miglioramento del servizio erogato. In un periodo dove bisogna cercare ogni strada per il rilancio dell'economia, mi pare proprio una misura intempestiva, oltre che gravosa". Confindustria Sondrio si attiverà promuovendo un coordinamento fra gli operatori del settore, per avviare un dialogo con le Autorità competenti e ricercare soluzioni che nel rispetto della legge contemplino anche le ragioni delle imprese coinvolte.

Economia