UNO SCIOPERO (ALITALIA) INCONCEPIBILE. COMUNQUE LA SOLUZIONE ALLA CRISI CI SAREBBE. L’ABBIAMO SCOPERTA NOI

(e adesso di scioperi ne faranno un altro, sempre per il contratto; poi magari altri per avere i soldi, nostri, per evitare il fallimento)

Dedicato ai Sindacati ALITALIA

Abbiamo appreso dell’ottima riuscita dello sciopero di giovedì 3 maggio indetto da tutte le sigle sindacali, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta, Sdl Ta, Anpav e Avia, sciopero che è riuscito a non far partire su circa 350 voli, 150 dei quali internazionali, circa 30.000 passeggeri. Ci sono state dichiarazioni soddisfatte di sindacalisti per l’ottima riuscita e qualcuno ha fatto capire di essere pronto a fare il bis se l’Azienda non accederà a più miti consigli. Abbiamo sentito cosa vogliono ottenere gli assistenti di volo: “atti concreti su stabilizzazione dei lavoratori con contratto a tempo determinato, recuperi economici previsti dagli accordi sottoscritti e violazioni contrattuali delle norme di impiego”.

Qui non si discute sul diritto di sciopero né sulle ragioni che ci saranno anche, sia pure non al 100% perché è da supporre che in Alitalia non siano così sprovveduti.

Qui si fa un altro ragionamento.

Per prima cosa informiamo i Sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta, Sdl Ta, Anpav e Avia che la Compagnia Alitalia si trova in una situazione pesantissima ed è lì che aspetta soltanto che qualcuno scucia dei soldi, essenziali per tirare avanti, e si prenda in carico l’azienda. La loro mobilitazione culminata con lo stop ai voli è motivata da rivendicazioni che, come detto sopra, saranno anche giuste ma che hanno un senso se portate avanti in una condizione normale. Quei tre Gruppi che hanno presentato le loro offerte per acquisire la Compagnia non hanno come scopo sociale la beneficenza. Chi la spunterà dei tre al minimo vorrà puntare al pareggio di bilancio per poi passare all’utile.

Sanno i dipendenti cosa li attende? Sanno che sono in una situazione da “mangiare questa minestra o saltare questa finestra”? Sanno che non serve rimpallarsi le accuse del dissesto? Questo anche perché ce n’è per tutti.

Per quanto riguarda l’azienda vediamo due aspetti: flotta e hub.

- La flotta Alitalia (fonte Wikipedia al febbraio 2007) è costituita da 183 aerei con un età media di 12.3 anni (al Febbraio 2007):

28 velivoli a lungo raggio:

* 10 Boeing 777-200ER (291 posti) divisi in questo modo: 42 classe magnifica, 249 classe economica ( 5 in ordine)

* 13 Boeing 767-300ER (214 posti) in riconfigurazione interna (25 classe magnifica, 190 classe economica)

* 5 McDonnell Douglas MD-11 Freighter utlizzati da Alitalia Cargo

159 velivoli a medio/breve raggio

* 23 Airbus A321-100 (187 posti)

* 11 Airbus A320-200 (153 posti)

* 12 Airbus A319-100 (126 posti)

* 76 McDonnell Douglas MD-82 (141/164 posti)

* 10 ATR 72 (66 posti) Alitalia Express

* 1 ATR 42 (non operativo)

* 14 Embraer ERJ-145 LR (48 posti) Alitalia Express

* 6 Embraer ERJ-170 (72 posti) Alitalia Express

* 1 Boeing 737-300 (cargo) in noleggio da Airline Cargo Transport

Abbiamo letto che il servizio di manutenzione di due tipi di aereo previsto a Malpensa richiede 30.000 pezzi. Tante macchine diverse, maggiori costi, compresi quelli dell’abilitazione dei piloti macchina per macchina.

- Hub. Fiiumicino o morte. Questa, più o meno, la posizione di tanti, dal mondo politico a quello sindacale. Guai a parlare anche di Malpensa. Ci è capitato di viaggiare da Roma a Milano con un intero equipaggio che andava a Milano per svolgere il lavoro sulla linea di Francoforte. Abbiamo chiesto se era per qualche emergenza improvvisa e ci siamo sentiti dire che era la norma. Non occorrono commenti.

Per quanto riguarda i sindacati ce ne sarebbe più di una. Ricordiamo solo i furibondi scioperi quando l’azienda aveva ipotizzato la riduzione da 4 a 3 degli assistenti di volo…

Per quanto riguarda i Governi nessuno ha avuto la volontà, o forse la possibilità, di venire a capo del problema.

La soluzione c’è ed è il piano industriale (che i Sindacati, e lo stesso Governo, chiedono a chi vuol comprarsi il malato), non però secondo gli schemi di tutti quelli precedenti.

OCCORRE UN PIANO INDUSTRIALE DEL TUTTO NUOVO: bisogna cioè semplicemente copiare Ryanair.

Vediamo la flotta. Ha 120 aerei, 161 li ha ordinati e 137 opzionati.

Quanti tipi? UNO SOLO, il Boeing 737 della serie 800 (l’ultima) e tutti da 189 posti.

Di assistenti di volo ne ha due. Quanto al personale di agenzia e biglietteria nelle varie città ne ha molto, molto di meno rispetto ad Alitalia. Infatti non ne ha nessuno.

E non ha nessuna sede. Chi vuol volare Ryanair la scelta del volo e il biglietto se li fa da solo, via Internet. E chi ci ha volato sa che gli aerei sono quasi sempre pieni. Ma, obiezione, gli aeroporti di arrivo sono sempre lontani dalle città. Chi è andato a Parigi sa che si atterra a Beauvais, 56 km da Parigi ma sa anche che dal momento della discesa dall’aereo alla partenza del pullman sono intercorsi 5 o 6 minuti, comprensivi della riconsegna delle valigie. In meno di un’ora di è alla Defense Ci mette forse di meno chi atterra a Orly o al De Gaulle? E chi è andato a Barcellona sa che, sceso a Girona, il tempo per arrivare in centro, vicino alla centralissima e famosa Piazza Catalunya è pure di un’ora o poco più.

Infine a Ryanair, chissà perché, non si sciopera. Ma lì l’azienda fa utili, non come Alitalia che continua a ingoiare soldi in maniera spaventosa. I nostri soldi.

Continuate pure a scioperare. Magari domani i piloti o il personale di terra o gli addetti alla pulizia dei moscerini. Quei tre che stanno dettagliando le loro offerte per l’acquisizione della Compagnia saranno incoraggiati dal vedere che i sindacalisti dell’aria mantengono tutta la loro baldanza, pronti, ovviamente, a sfoderarla ulteriormente nei rapporti con il nuovo padrone (anzi con il padrone vista la debolezza del manico sinora, e non tanto per chi guidava la Compagnia bensì per una situazione cristallizzata.

(Notizia dell’ultima ora: e adesso di scioperi ne faranno un altro, sempre per il contratto; poi magari altri per avere i soldi, nostri, per evitare il fallimento. Spiace per i dipendenti ma i sindacalisti alla Rambo se li sono scelti loro).

Luca Alessandrini

Luca Alessandrini
Economia