QUOTE LATTE: CHIUSA UNA VICENDA LUNGA 25 ANNI

Il 30 gennaio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che prevede, in primo luogo, l'attribuzione ai produttori delle nuove quote negoziate a livello comunitario (750.000 tonnellate, cui vanno aggiunte 85.000 tonnellate di maggior produzione derivanti dal nuovo metodo di calcolo della materia grassa negoziato a Bruxelles). Le nuove quote-latte saranno assegnate in parte ai produttori responsabili delle eccedenze, in parte agli altri produttori. È prevista l'istituzione del Registro nazionale dei debiti, in base a quanto disposto dal Regolamento comunitario(n.885/2006), che fissa le regole finanziarie della politica agricola comune. Il Registro elencherà tutti i produttori tenuti ad un pagamento verso l'amministrazione italiana derivante da disposizioni comunitarie nel settore agricolo. Per quanto riguarda i debiti che derivano dal mancato pagamento del prelievo di latte, nei casi in cui il pagamento in unica soluzione potrebbe determinare la cessazione dell'attività delle imprese, è prevista la rateizzazione. "Non si tratta di una sanatoria", ha detto il ministro, "abbiamo pensato di proporre alle 8404 aziende, delle quali 4264 in produzione, di recuperare la multa pagando allo Stato italiano il miliardo e 671 milioni dovuti a rate. Quella che abbiamo predisposto però è una rateizzazione onerosa, già negoziata e approvata dall'Europa. Una quota parte degli interessi che verranno incassati resteranno in agricoltura e saranno destinati al sostegno del settore lattiero caseario e delle aziende che già oggi vivono nella legalità".

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