Momento epocale per le nostre aziende alberghiere (33.000 in Italia)

Ho preso qualche giorno di tempo dall’inizio del 2021 per esprimere il mio punto di vista relativamente al momento epocale che le nostre aziende alberghiere e più in generale tutta l’economia sta vivendo.

Una crisi inaspettata, senza precedenti che non solo persisterà ancora nel corso del 2021 ma avrà necessariamente forti impatti sulla nostra società e sugli stili di vita.

Il 2021, e c’era da immaginarselo, è iniziato come l’anno precedente e le aspettative di una veloce risoluzione di tutto ciò ha contraddistinto il 2020 sono probabilmente svanite pochi minuti dopo la mezzanotte.

Va aggiunto, ed è la cronaca di queste ore che il Governo del nostro Paese non è propriamente stabile e impegnato nella risoluzione dell’ennesima crisi è deconcentrato su tutto ciò il particolare momento necessiterebbe.

Il turismo è stato il settore più colpito sia relativamente ai flussi outgoing , ovvero italiani verso l’estero che incoming dall’estero verso l’Italia.

Fonte: Istat per il PIL

Secondo il relativo grafico dal 2010 al 2019 il valore delle entrate turistiche del nostro Paese è costantemente aumentato nel corso degli ultimi anni; più moderata la crescita dei viaggi degli italiani verso l’estero ed il saldo è costantemente positivo.

Secondo i dati di bilancia dei pagamenti, in Italia le entrate per viaggi internazionali nel 2019 hanno raggiunto i 44,3 miliardi, pari al 41 per cento delle esportazioni di servizi e a circa l’8 per cento di quelle complessive; le spese per viaggi all’estero (27,1 miliardi) hanno rappresentato un quarto delle importazioni di servizi e il 5 per cento di quelle complessive. Il saldo dei viaggi dell’Italia è strutturalmente positivo: ha raggiunto i 17,2 miliardi di euro nel 2019 (pari all’1,0 per cento del PIL), contribuendo per circa un terzo al saldo del conto corrente (52,9 miliardi). Anche valutate a prezzi costanti, nel 2019 le entrate per viaggi internazionali hanno continuato a espandersi, proseguendo una tendenza in atto dalla fine della crisi finanziaria internazionale.

Fonte: Banca d’Italia

Il 2020 ha visto un calo della domanda internazionale verso l’Italia molto vicino all’80 % ed in alcuni mesi nelle città d’arte, il calo ha superato il 90 %.

Strumenti di sostegno al reddito sono stati prontamente attivati dall’inizio della pandemia ( marzo 2020 ) e proseguiti per tutto l’anno; provvedimenti che dovranno necessariamente essere rinnovati successivamente a marzo 2021 poiché è altamente improbabile che le aziende possano ripartire visto il persistere della situazione pandemica.

Nel corso del dicembre del 2020 è iniziata la somministrazione del vaccino anche se vista la mole di dosi da somministrare e la necessità di un costante monitoraggio è presumibile che la campagna vaccinale si estenda per tutto il 2021.

Molto probabilmente una ripresa dei flussi turistici avverrà nel corso della primavera 2022; flussi condizionati da una crisi economica ma che potrebbero essere favoriti da una “ necessità di viaggio “ divenuta necessità primaria.

E’ comunque altamente probabile un ritorno alla normalità successivamente al primo trimestre 2023 dove si dovrebbe consolidare la ripresa dei flussi turistici su scala mondiale.

E’ altresì probabile che l’offerta alberghiera italiana costituita nel 2019 da circa 33.000 hotels non possa rimanere sui medesimi livelli, dopo circa 3 anni di crisi, alcune aziende usciranno dal mercato, altre potranno essere riconvertite (ostelli, studentati, foresterie, spazi di co-working, abitazioni, uffici o in alcuni casi abbattute).

Questo fenomeno di riconversione del patrimonio può portare opportunità per alcuni soggetti ma anche molte insidie di natura speculativa, un fenomeno quindi che andrà governato .

Difficilmente quantificabili gli impatti sulla occupazione , visto che in alcuni periodi dell’anno il comparto turistico alberghiero arriva ad occupare 1,5 milioni di persone e 3,5 milioni se si considera l’intera filiera del turismo.

Fra i provvedimenti di breve termine con carattere di proprietà sui cui si dovrebbe concentrare l’azione di governo:

Estensione degli ammortizzatori sociali sino a tutto il periodo della pandemia
Aiuti a fondo perduto in funzione della perdita del fatturato utilizzando le risorse europee
Incentivi fiscali per processi di aggregazione aziendali e per riqualificazione anche del modello gestionale oltre che strutturale
Estensione dei crediti di imposta locazioni
Estensione ed allungamento delle garanzie bancarie a copertura del 100 % del rischio
Allentamento dei vincoli europei sul finanziamento alle imprese
Sospensione imposte dirette ed indirette approvazione dei piani di rottamazione con pagamento a fine pandemia con allungamento dei termini               

FRA I PROVVEDIMENTI DI MEDIO LUNGO TERMINE
Fra i provvedimenti di medio lungo termine
Investimento in formazione dedicata al turismo – rafforzamento istituti tecnici e facoltà universitarie
Investimento in infrastrutture di mobilità ( trasporti locali e nazionali )
Investimento nell’accessibilità del patrimonio turistico culturale
Dott. Roberto Necci

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Economia