Rischio per 104 dipendenti della Rigamonti a Montagna, Poggiridenti e Mazzo
Crisi Rigamonti, la parola ai numeri con consistenza attuale e quanti resterebbero se non migliorasse la situazione: Montagna operai da 128 a 68 e impiegati da 59 a 38 - Poggiridenti da 33 a 21 Mazzo da 40 a 29
Di seguito la nota ufficiale che avevamo ricevuto dalla Rigamonti. Nota per nulla piacevole, segno tangibile che la crisi morde un po' dappertutto. Il testo:
“Rigamonti Salumificio Spa ha avviato in data odierna una procedura di mobilità per un numero massimo di 104 dipendenti negli stabilimenti di Montagna in Valtellina, Poggiridenti e Mazzo in Valtellina.
Nel corso degli incontri con le OOSS avvenute nella scorsa settimana l’azienda ha illustrato come le misure adottate negli ultimi anni non siano state sufficienti a modificare il trend negativo in atto, che condurrà a chiudere il 2013 con una rilevante perdita, portando il deficit accumulato nell’ultimo quadriennio ad oltre € 15 milioni.
La congiuntura economica negativa ha aggravato la situazione rendendo ineludibili interventi significativi sulla struttura dei costi, non essendovi concrete possibilità che tale situazione possa modificarsi senza decisioni incisive ed immediate. Ne consegue la necessità di avviare senza ulteriore ritardo una ristrutturazione che, nel rispetto dei ruoli, sia seguita da una fase di confronto serrato con le OOSS, finalizzata a identificare soluzioni idonee a garantire all’azienda una prospettiva.
Nel corso delle prossime settimane prevediamo di avviare con la controparte sindacale un confronto approfondito sui problemi strutturali che sono stati di recente illustrati nelle linee generali e sulle modalità più appropriate per affrontarli. I tempi sono molto ristretti e le difficoltà da superare rilevanti. Confidiamo peraltro che, con l’impegno e il senso di responsabilità di tutti, sia possibile identificare e applicare soluzioni che consentano la continuazione delle attività.
È pertanto evidente la fondamentale importanza di un confronto costruttivo, basato sulla concretezza, che convinca gli azionisti della società sull’opportunità di continuare a credere nella validità di un investimento che salvaguarderebbe un importante presidio dell’eccellenza italiana".
La nota reca la firma dell'Amministratore Delegato Roberto Aparecido Colacrai