DECRETO – LE POSIZIONI DI CODACONS E CONFCOMMERCIO

CODACONS

Il Codacons ritiene molto positivo l’incontro avvenuto tra il Ministero per lo sviluppo economico e le associazioni dei consumatori, relativamente al Decreto Bersani, che ha rivelato un fronte compatto degli utenti.

Abbiamo ricordato al Ministro l’esigenza di andare avanti senza esitazioni – afferma il Codacons – per far raccogliere al più presto ai cittadini i frutti di un decreto senza precedenti.

Relativamente alle lobbies che in questi giorni stanno protestando, il Codacons ricorda che l’11 luglio anche i consumatori manifesteranno davanti Palazzo Chigi a sostegno del provvedimento del Governo. Riteniamo che i tassisti – conclude il Codacons – siano in queste ore strumentalizzati dalle vere lobbies del potere, che sono soprattutto quelle dei professionisti, e che li usano come un ariete contro il Decreto Bersani.

CONFCOMMERCIO

Si apra subito un tavolo di confronto sui contenuti del “pacchetto Bersani” e sul “pacchetto Visco” per definire, insieme, modifiche e miglioramenti a vantaggio di tutti, imprese e consumatori: questo il commento di Confcommercio dopo le decisioni prese dal Consiglio dei Ministri in materia di liberalizzazioni.

Confcommercio, per quel che riguarda la distribuzione commerciale, ritiene in linea generale che “si tratti di un’operazione di riaffermazione dei principi della riforma del ’98, promossa dal ministro Bersani. Una riaffermazione, in particolare, nei confronti dell’interpretazione di quella riforma fatta da alcune Regioni, nell’ambito del cosiddetto “federalismo commerciale”. Ma proprio per questo sarebbe stato bene attenersi al metodo della concertazione con le categorie economiche, ma anche con le Regioni e gli Enti locali che, nella Repubblica federale, sono chiamate a partecipare al governo del sistema commerciale. Alle Regioni è infatti demandata la competenza costituzionale esclusiva sul commercio. Rispetto a questo principio, agire in nome della competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela della concorrenza sarà pur possibile, ma rischia di innescare un’ennesima tornata di ricorsi alla Corte Costituzionale in materia di conflitto di competenze”.

“La concertazione – prosegue la nota - non può essere invocata solo quando si tratta di chiedere a tutti di fare sacrifici per consentire il miglioramento dei conti dello Stato ed essere poi considerata superflua, ingombrante quando invece si tratta di assumere decisioni che riguardano il mercato, le imprese, i consumatori”.

“In merito al pacchetto fiscale di Visco, infine, Confcommercio registra un ritorno a vecchi obblighi – già soppressi in nome della semplificazione – come la tenuta dell’elenco clienti e fornitori, e l’introduzione di nuovi, come la trasmissione telematica dei corrispettivi, che dovrebbero essere ‘compensati’ dall’eliminazione della valenza fiscale del registratore di cassa. Si vedrà se e come tutto ciò sarà possibile. E con che aggravio di adempimenti burocratici e di costi a carico delle imprese. In ogni caso, discuterne prima e insieme sarebbe stato meglio”.

CS

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