"Ripresa, e come? Da zucchero e marmellata. Tocca a noi!

Cogliamo l'occasione dalla nota della Coldiretti - il cui in indirizzo è in calce - per un'altra puntualizzazione in quanto non c'è solo questo. 

Gli esempi di zucchero e marmellata
Ci è stato segnalato che lo zucchero (grande distribuzione) è prodotto in Olanda! Abbiamo prima verificato la fondatezza della segnalazione, annotando che lo zucchero in parola è prodotto "nello stabilimento di Sukier Unie - The Netherland", e poi approfondito l'argomento.
Ne sono venute fuori delle belle, anzi delle brutte, anzi delle bruttissime. Grazie Europa anche qui.
Gli zuccherifici erano decisne in Emilia e nel Veneto e altre decine in giro per l'Italia, 5 in Lombardia prima di chiudersi (Casalmaggiore, Mantova, Ostiglia, Sermide, Casei Gerola ultimoa cedere, nel 2005). Poi erano rimasti 19 (80 in Europa) ma la politica europea ha fatto sì che 15 venissero chiusi. Dai 4 restati in Italia escono circa 500mila di tonnellate di zucchero ma abbiamo chiuso zuccherifici e dobbiamo andare a comprarlo all'estero visto che ne consumiamo più del triplo di quello che produciamo (circa 1.700 per tre quarti usato per cibi e bevande).
Il bello, ahimè tutt'altro che bello, è che in Europa se ne producono poco più di 200 milioni di tonnellate, prima la Francia con circa 35 milioni. Vediamo però che quasi 6 milioni li produce l'Olanda e poco sopra i 5 milioni troviamo il Belgio.
Non abbiamo perso solo posti di lavoro in questi stabilimenti ma la mazzata è arrivata ai bieticoltori con una superficie coltivata ridotta a poco più di un quarto.

Che fare? Lo diciamo dopo
Marmellata, anzi per legge 'confettura'
Se l'Olanda produce zucchero 10 volte tanto l'Italia non sta indietro il Belgio che però ci delizia con le sue confetture. Arrivata la segnalazione siamo andati a verificare ed è proprio così. Confetture di vari gusti anche di quelli per i quali non par proprio che dalle parti del Mare del Nord fiorisca la frutticoltura.
La mattina, facendo colazione, forse è il caso di dirci che quello zucchero nel caffè e quella 'marmellata' sul tavolo hanno fatto lavorare qualcuno in Olanda e in Belgio a scapito dei bieticoltori e frutticoltori italiani.

Che fare? Lo indichiamo qui
Potremmo andare avanti en passanti ricordando quel che si trova nelle corsie della grande distribuzione proveniente dalla Cina, dall'India e financo da altri Paesi esxtraeuropei.
C'é una sola cosa da fare: leggere le etichette, guardare da dove viene il prodotto o l'oggetto e se lo zucchero è olandese, la marmellata belga, le statuine del Presepio cinesi e così via si tratta semplicemente di riporle il rpodotto al suo posto cercando l'analogo prodotto nazionale. Se oi non c'è si va ad un altro supermercato o a un negozio di dettaglio.
Come può esserci ripresa se siamo inondati da prodotti stranieri?
E' proprio così difficile leggere le etichette e in base a quelle scegliere dando una mano ai nostri produttori?

GdS

All'indirizzo ( http://www.gazzettadisondrio.it/economia/08062016/ue-storico-via-libera-... ) l'articolo dal titolo “Ue, storico via libera Parlamento a origine cibi in etichetta ”

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