Questione 'nostre banche'. E nostra nota

Riceviamo da persona qualificata il contributo che andiamo a pubblicare.
Approfittiamo dell'occasione per una precisazione. Sulla questione banche abbiamo scritto ben poco per una ragione precisa. C'è un'evoluzione (o involuzione?) in corso. C'è una ipotesi di soluzione tentacolare per le otto banche ( già perchè otto? E perchè la holding? Con l'articolazione del caso ma leve di comando da due indirizzi romani?). C'è soprattutto l'addio al voto capitario, cioè un voto a testa indipendentemente dal numero di azioni possedute. Ci sarà un tetto al possesso di azioni da un minimo di 20 azionisti sino a magari anche ai 100.000. Ogni movimento, ogni voce, anche ogni titolo di giornale può influire perchè non è in gioco solo la sorte delle nostre due banche ma una buona parte del futuribile della comunità valtellinese e valchiavennasca. Ecco perchè abbiamo scritto poco e continueremo a scrivere poco in argomento (ndr).

Ed ora la nota ricevuta:
“In  questi giorni in provincia si è acceso il dibattito intorno alla trasformazione in s.p.a delle nostre due banche locali . Artefice di questa  manifestazione  è stata l’esternazione del primo cittadino di Sondrio che ha apertamente auspicato una loro unione in un unico soggetto economico, cioè una loro fusione.
è la prima volta che un autorevole soggetto politico interviene per cercare di condizionare il destino di due importanti protagoniste della nostra  economia provinciale
Decisioni che attengono , in primis ai numerosi  soci , agli amministratori e  al management  delle due banche cooperative liberi da condizionamenti  politici .
E' noto a tutti che la BPS e il Creval sono due realtà economiche cresciute con la sagacia, il coraggio e l’onestà dei suoi   uomini con alcune differenze note  non solo agli addetti ai lavori.
Ma  perchè il Sindaco di Sondrio è intervenuto con tutto il suo peso  politico  ?
Ci viene in aiuto Spinoza “ Humana res non ridere, non lugere, non detestari, sed intelligere “
Allora cerchiamo di capire.
Se il Nostro si fosse limitato ad un accorato appello alle due banche che in questa fase compiano delle scelte oculate e lungimiranti niente a dire; ma quello che si vuole capire come mai ha auspicato l’unione delle due realtà imprenditoriali per il bene comune.
Ora basterebbe leggere i bilanci di questi ultimi anni per capire il perché, non solo ma valutare i rapporti con e per  la politica sia locale che regionale e nazionale.
E' noto, non solo agli addetti ai lavori, che la politica urbanistica a Sondrio sia stata condizionata dal braccio edilizio di una delle due banche  con risultati evidenti.
E' di questi giorni la notizia di una cordata imprenditoriale con esponenti in vista della provincia e della Brianza  Go credito molto critici sul passato e  che si propongono la scalata del Creval. E non si può sottacere che il coordinatore Ferrari ha affermato chiaramente la contrarietà  alla fusione del  Creval con la BPS per i notevoli costi in termini sociali e di occupazione  (si stimano due mila esuberi)  per la nostra già debole economia. Elementi che capirebbero anche i bambini.
Allora si potrebbe cominciare ad “intelligere”  perchè il Sindaco sia intervenuto.
Sarebbe forse meglio però evitare queste interferenze  con una sana distinzione tra politica ed economia senza confusione di ruoli concentrandosi  sui problemi dello sviluppo del comune capoluogo  che è in preda  ad una lenta e sofferta agonia”.
LETTERA FIRMATA
 

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