Per le imprese della ristorazione prosegue l'emergenza

Bene la fine delle restrizioni Covid, ma a spaventare sono caro bollette, inflazione e le tensioni geo-politiche. Forte preoccupazione per l’incremento dei costi di energia e materie prime. Consumi fuori casa in Lombardia: nel 2021 4,3 miliardi di euro in meno rispetto al 2019

Un sospiro di sollievo per l’allentamento delle misure di contrasto al Covid-19, ma preoccupazione per i costi energetici
e delle materie prime oltre che per le tensioni della guerra in Ucraina, nuove difficoltà che incidono in modo
significativo sulle attività di ristorazione. E primi segnali di allarme sul fronte inflazione e sui bilanci delle famiglie, che
saranno costrette a una riduzione dei consumi. È quanto emerge dalla Giunta Esecutiva del Comitato lombardo dei
Pubblici Esercizi presieduto dal presidente Fipe Lino Stoppani, che si è tenuto a Lariofiere in occasione di RistorExpo.
“La graduale eliminazione delle restrizioni Covid – dichiara Stoppani - è un altro passo in avanti verso la normalità per il
settore, ma è evidente che il ritorno alle condizioni pre-pandemiche non avverrà da un giorno all’altro, considerati anche
i rincari energetici e delle materie prime. Per questo motivo è fondamentale continuare a sostenere le imprese della
ristorazione con misure concrete, sui temi della liquidità riscadenziando i termini di rimborso dei prestiti generati dalla
crisi pandemica, favorendo la tenuta dell’occupazione ed evitando la dispersione di competenze, contrastando i
fenomeni speculativi che interessano i prezzi delle materie prime, mantenendo la detassazione sui dehor che non solo si
sono rivelati un grande aiuto per gli operatori, ma hanno contribuito a creare un nuovo modello di città, fatto di relazioni
diffuse sul territorio e di una socialità sempre più vissuta all’aria aperta”.
Il lungo periodo della pandemia, con i conseguenti lockdown, le quarantene e l’utilizzo massiccio dello smart working,
hanno colpito duramente l’intero comparto della ristorazione. A rilevarlo è il Centro Studi di Fipe, che nel “Rapporto
Ristorazione 2021” evidenzia a livello nazionale lo stato di crisi del settore, con forte impatto sui fatturati, sui livelli di
occupazione e sui tassi di mortalità delle imprese, con un saldo negativo delle attività (- 14.000 imprese) e in Lombardia
consumi alimentari fuori casa fermi a 11 miliardi di euro, rispetto ai 15,3 del 2019.
Un riconoscimento dell’importanza economica e identitaria del settore arriva dalla Carta dei Valori della Ristorazione
Italiana, documento che richiama i principi e i valori di un settore – economici, sociali, culturali, storici e antropologici -
strumento fondamentale per la promozione e la valorizzazione delle eccellenze della filiera enogastronomica e turistica,
già firmata dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia, da Attilio Fontana – primo Presidente di Regione a
sottoscriverla - dal Sindaco di Milano Beppe Sala e da tanti altri illustri rappresentanti delle istituzioni e della società
civile. Carta dei Valori firmata oggi dai componenti della Giunta del Comitato lombardo dei Pubblici Esercizi.
“La Carta dei Valori non rappresenta solo un inno alla cucina italiana, alla tradizione e alla socialità – prosegue il
Presidente di Fipe Lino Stoppani – ma un impegno concreto di tutela dei valori intrinsechi a questi elementi, parte
integrante dell’immaginario collettivo nazionale e non solo. In Lombardia nei prossimi anni avremo la grande
opportunità di far conoscere ancora di più al resto d’Italia, d’Europa e del mondo la nostra tradizione enogastronomica,
grazie ad appuntamenti come Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 e le Olimpiadi Invernali del 2026”.
Milano, 4 aprile 2022

Economia