Luce, gas costi alle stelle. Meno sprechi in edifici pubblici ma anche in casa

Energia, non solo occhio ai rifornimrnti ma anche occhio ai consumi con l'operazione SpreKO

Peggio di così non poteva andare. Il combinato disposto della disponibilità di energia e dei prezzi speculativi si è abbattuto sui mercati in un modo assassino per le persone e per le aziende con un’aggravante per l’Italia. Il nostro Paese ha tagliato la testa al nucleare non solo impedendo la costruzione di altre centrali ma addirittura cessando la produzione in quelle che erano già in funzione finendo poi, tragironia della sorte, a comprare a caro prezzo l’energia prodotta nelle 50 centrali atomiche francesi o in quelle svizzere. C’erano il petrolio e il carbone. Poi reietti, bisognava andare a gas. Sì ma, tragironia della sorte, no al gas Adriatico, no a quello di altre zone del nostro Paese. C’erano i Paesi produttori, quelli che non avevano gli oppositori, a tirarlo su. Fra questi in grande quantità quello russo che non aveva oppositori né interni né esterni.
L’illusione delle rinnovabili. Certo, va spinto al massimo questo settore ma ci sono due aspetti da tener presenti. Uno  è quello generale per la limitazione complessiva, l’altro quello specifico delle fonti, sole o vento, che talora si vivacizzano o talora si addormentano senza che noi possiamo farci niente. Per diverse decine d’anni si parlerà della fusione intanto che in giro per il mondo cresceranno le centrali atomiche nuova versione avversate in Italia salvo, forse, che la scelta cada sulla localizzazione insulare, Pianosa.
E allora?
E allora si pensi non solo ai rifornimenti di energia ma anche a limitare, ove e in quanto possibile, i consumi perché il gioco vale la candela tenendo conto che tante gocce possono fare il mare. Analogo discorso con l’operazione “SpreKO” partendo da una qualche modesto kWh. Si tratta in definitiva di mettere KO lo Spreco energetico, evitare quindi, o quantomeno ridurre i consumi. Due esempi, fra i 1000 che si potrebbero portare a supporto:  “Scuole e altri edifici pubblici” il primo; “Mi illumino di meno” il secondo.

1.   Scuole e altri edifici pubblici
Più che le parole contano i fatti. Invitiamo i lettori, in particolare amministratori, dirigenti, operatori  ad osservare fabbricati scolastici e più genericamente fabbricati pubblici nel tardo pomeriggio. In genere finestre illuminate a iosa. E’ il momento delle pulizie, certo, ma non è possibile scaglionare gli interventi riducendo il consumo quantomeno del 50%?

2.   “Mi illumino di meno” è una campagna nazionale che coinvolge famiglie, persone, studenti. 
Ecco il Decalogo di M’illumino di meno -Buone abitudini per il risparmio energetico e per il corretto uso delle risorse:

1. spegnere le luci quando non servono
2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici
3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria
4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola
5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre
6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria
7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne
8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni
9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni
10. utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.

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