Le inchieste del Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore in edicola venerdì 4

Caro energia, la ripresa è a rischio  -  -   Treni, cura da 4 miliardi di Regione e Gruppo Fs per spegnere le proteste -  -  Enti pubblici: il risiko delle partecipate-  -  Farmaceutica, elettronica, meccanica e agroalimentare trainano il mercato: Export da record nel Lodigiano

A dicembre, l’indice globale del gas naturale è aumentato del 383% rispetto al gennaio 2020, mentre il costo dell’energia elettrica è cresciuto del 280% tra gennaio e dicembre 2021. Il Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore in edicola il prossimo 4 febbraio dedica la sua apertura a questa situazione allarmante, che sta mettendo in grave difficoltà le imprese, e che potrebbe frenare la ripresa.

«Si paventa il rischio di un arresto delle attività produttive in particolare per i settori più energivori», spiega al Rapporto Lombardia Alessandro Spada, presidente di Assolombarda. E le stime sono di ulteriori rincari, che si tradurranno in una spesa energetica complessiva per le imprese lombarde di 8,3 miliardi di euro nel corso del 2022, contro i 2 miliardi del 2019. Gli effetti sul territorio sono già evidenti: «Siamo al paradosso che le nostre aziende sono costrette a lavorare di notte o negli orari in cui l’energia costa meno, o a mettere i dipendenti in cassa integrazione, pur avendo i portafogli pieni di ordini», spiega sulle pagine dell’inserto del Sole 24 Ore il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva. Situazione pesante anche nel Bresciano, dove alcune aziende hanno preferito prolungare la chiusura natalizia o ridurre la produzione, come spiega il presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta: «Servono soluzioni sul lungo periodo, per raggiungere l’indipendenza energetica». Intanto la multiutility A2a ha messo a punto un piano per le imprese: energia a costo fisso attraverso contratti fino a 4 anni.

Trasporti. Entro 4 anni il servizio ferroviario regionale di Trenord vedrà l’ingresso in servizio di 222 nuovi treni di ultima generazione, acquistati da Regione Lombardia con un investimento di oltre 2 miliardi di euro, si legge sul Rapporto Lombardia di venerdì 4 febbraio. I 222 convogli sono così suddivisi: 131 Caravaggio fabbricati da Hitachi; 61 Donizetti (Alstom) e 30 Colleoni (Stadler). A fine anno, se il piano di Trenord non subirà ritardi, i nuovi treni in circolazione in Lombardia risulteranno pertanto 96.

Sullo stesso numero del Rapporto Lombardia anche il nuovo riassetto nelle partecipate lombarde e milanesi. Con un emendamento Explora è confluita nella centrale acquisti Aria, controllata dalla Regione Lombardia (con qualche polemica da parte dell’opposizione). Aria, già nata dalla fusione di Infrastrutture lombarde e Lombardia informatica, si ingrandirà ulteriormente. Intanto il Comune di Milano ha nel cassetto un dossier per realizzare una nuova società per la gestione delle case popolari del capoluogo, oggi in mano in parte al Comune (30mila alloggi) e in parte alla Regione (40mila alloggi), dove ad oggi sono circa 14mila le famiglie che aspettano. Le case milanesi vengono gestite da Metropolitana milanese, mentre quelle regionali da Aler. Per il Comune sarebbe più opportuna una gestione unita e condivisa. La Regione invece propende per una maggiore sinergia tra società. Intanto sullo sfondo le farmacie comunali (marchio Lloyds e Farmacia comunale) cambieranno azionista di maggioranza, con il passaggio delle quote dall’americana Mckesson alla tedesca Phoenix. Il Comune dovrà comunque interloquire con i nuovi “coinquilini”, visto che è ancora intenzione di Palazzo Marino rimanere in società con il 20%.

Nel Lodigiano export da record: +10%. Il Rapporto Lombardia di venerdì 4 febbraio si sposta a Lodi, due anni dopo. Nella provincia della prima zona rossa d’Italia, il tessuto produttivo non solo ha retto l’onda d’urto della pandemia meno peggio di quanto ci si aspettasse, ma nel 2021 è tornato ad esportare più forte di prima e meglio della media lombarda. Lo dicono i dati di TOP 200, la ricerca di Assolombarda sulle prime duecento imprese del territorio ordinate per fatturato. Nei primi nove mesi del 2021 l’export lodigiano risulta cresciuto del 10,8% rispetto al 2019, doppiando la media lombarda ferma al 4,8%.

Il Rapporto Lombardia infine si sofferma sul settore della moda che riparte da Milano. Dalle sfilate di gennaio e dalle fiere di febbraio la conferma che il sistema sta andando verso la normalità post Covid. Da segnalare l’arrivo dall’estero dei buyer, i responsabili degli acquisti dei negozi multimarca, dei department store e degli e-tailer: sono venuti dall’Europa, dagli Stati Uniti e persino dall’Asia (Cina esclusa). I servizi collegati alle settimane della moda (quattro all’anno, due per l’uomo e due per la donna) – che in tempi pre Covid rappresentavano un indotto per il capoluogo lombardo di centinaia di milioni – hanno respirato aria di nuova normalità.

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