PIÙ QUOTE LATTE PER L'ITALIA

Siglato a Bruxelles dal Consiglio dei Ministri Ue dell'Agricoltura l'accordo sulla revisione della Politica agricola comune (Pac). L'Italia ha raggiunto gli obiettivi prefissati su tutte e quattro le tematiche al centro del negoziato: il futuro delle quote latte; la modulazione, ossia il trasferimento delle risorse dagli aiuti diretti allo Sviluppo Rurale; le misure di sostegno per problematiche settoriali o regionali (articolo 68), e il recupero dei fondi non utilizzati. Sul fronte del latte, l'Italia ha ottenuto un aumento della quota di produzione del 5%. L'accordo prevede anche una revisione del metodo di calcolo della materia grassa nel regime delle quote: ciò significa che per il nostro Paese è prevista la possibilità di un aumento produttivo ulteriore di circa l'1%. Nel complesso l'Italia potrà usufruire di un incremento di circa 620 mila tonnellate, per un valore di mercato annuo di circa 240 milioni di euro. Ciò consentirà agli allevatori di compensare ampiamente i quantitativi in esubero rispetto alla quota nazionale. Peraltro, l'Italia ha ottenuto un trattamento ad hoc: mentre per gli altri paesi Ue è previsto un aumento progressivo dell'1% l'anno, per cinque anni, il nostro Paese potrà invece attribuire ai produttori l'intero aumento già a partire dal 1° aprile 2009. Tale aumento consentirà alle nostre aziende di assorbire le eccedenze produttive evitando il pagamento del prelievo per le prossime campagne. In una nota in calce all'accordo sulla revisione della Pac, l'Italia ha reso noto che le quote latte addizionali saranno assegnate in via prioritaria a quei produttori che sono stati responsabili del superamento della quota nazionale di latte. Per quanto concerne il trasferimento delle risorse dagli aiuti diretti allo Sviluppo rurale (modulazione), l'Italia ha sottolineato l'esigenza di non ridurre eccessivamente gli aiuti diretti destinati ai produttori in una fase di mercato contraddistinta da notevoli elementi di incertezza.

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Economia