LATTE: COME RIPORTARE COMPETITIVITÀ AL SETTORE (FORUM LATTE RIFORMA OCM - BRESCIA 29 XI 2007)
COPAGRI è la seconda organizzazione professionale nazionale, rappresentativa delle aziende agricole, con più di 300.000 imprese aderenti. Rappresentiamo tutti settori produttivi, compreso quello lattiero caseario. Per questo settore la maggiore rappresentatività è collocata nelle regioni del nord Italia dove si concentra più di due terzi della produzione di latte del nostro paese.
PREMESSA
Oggi in Italia il quadro produttivo del settore lattiero è composto da oltre 45mila allevamenti con vacche da latte, ovvero circa un quarto rispetto a vent’anni fa, quando fu istituito il regime delle quote per governare le eccedenze. La produzione media per allevamento è salita poco meno di 250 tonnellate contro le 60 di vent’anni fa. Oltre l’80% della produzione si concentra nel settentrione d’Italia.
L’annata che si avvia a conclusione ha fatto registrare una netta inversione di tendenza nel mercato del settore lattiero, da sempre caratterizzato per un eccesso di offerta rispetto alla domanda e ora, appunto, specchio di una crescita esponenziale della domanda stessa, di un aumento importante per quel che concerne le quotazioni e dell’esaurimento delle scorte.
Questo è in gran parte frutto sia dell’aumento dei consumi in Asia, Medio Oriente, Nord Africa, America Latina, USA, Russia e sia dell’allargamento dell’Unione Europea e quindi di nuovi consumatori.
L’apertura della discussione sul cosiddetto health check della PAC, ed al suo interno dei meccanismi di regolamentazione del mercato lattiero caseario, bene si presta per analizzare e valutare le possibili soluzioni di graduale adeguamento al 2015 quando il sistema delle quote verrà soppresso. Risulta infatti evidente che, se da una lato il superamento del regime delle quote, ove non applicato gradualmente e non accompagnato da idonei strumenti di sostegno e correzione comporterebbe effetti non controllati, dall’altro il sistema necessita urgentemente di più flessibilità per compensare le esigenze del mercato ed evitare ogni distorsione o speculazioni conseguenti.
Per quanto in premessa la politica e le istituzioni competenti del nostro Paese devono farsi carico di una strategia di tutela e duraturo rilancio dell’economia lattiero casearia, a partire dall’interlocuzione che si svilupperà nei prossimi mesi in sede europea.
Pertanto si propone di seguito.
PROPOSTE DI RIFORMA UE
L’aumento del consumo e della domanda di latte nella UE e nel mondo porta l’Europa a rivedere da subito il sistema delle quote.
Al fine di restituire potenziale economico ai paesi che prioritariamente ne necessitano per rientrare nel contesto produttivo in relazione al fabbisogno, si propone:
• L’aumento non lineare ai Paesi membri della quota necessaria a compensare le eventuali eccedenze produttive. Per l’Italia è necessario un aumento minimo pari al 6% della quota attualmente assegnata.
• Oppure l’aumento lineare per tutti gli Stati membri di una percentuale dal 2 al 3% annuo da oggi al 2015, da assegnarsi possibilmente a partire dalla campagna 2007/08. Questa misura è adeguata al nostro Paese solo se collegata alla compensazione europea.
Immediata e maggiore flessibilità attraverso:
• Compensazione della maggiori e minori produzioni tra paesi a livello UE e Affitto intracomunitario delle quote in corso di periodo.
• In caso di mancata applicazione del principio della compensazione europea adeguamento del tenore di grasso per l’Italia alla media UE, tenuto conto delle produzioni DOP.
• Deroga fino al 2015 dell’applicazione della normativa delle quote latte per le zone di montagna (ovviamente per le aziende che hanno la stalla con centro aziendale in zona montana).
• Riduzione progressiva dell’importo del superprelievo dalla campagna in corso fino all’azzeramento entro il 2015.
Ulteriori proposte per rilanciare il settore:
• Istituzione del tracciante sul latte in polvere, al fine di impedire ogni sofisticazione del prodotto, è noto sia alla commissione e sia al nostro paese, l’utilizzo di latte in polvere ad uso zootecnico nei prodotti lattiero caseari. Già l’Italia aveva nel 2000 promosso una legge bloccata poi in sede UE.
• In un sistema ormai mondiale occorre introdurre nuovi sistemi per tutelare il prezzo tra cui:
o Sviluppo e promozione delle OP
o Sviluppare marchi identificativi dei produttori e del latte da essi prodotto
o Sviluppare concetti di sistema di filiera corta e riportare competitività con un nuovo patto tra industria, produttori e distribuzione, con l’obbiettivo di raggiungere la politica del giusto prezzo.
IL COMMENTO SULL’INTERVENTO DEL MINISTRO PAOLO DE CASTRO E DELL’ASSESSORE REGIONALE DELL’AGRICOLTURA VIVIANA BECCALOSSI
Riteniamo positivo il contenuto del discorso sostenuto dal Ministro Paolo de Castro e dall’Assessore all’agricoltura Viviana Beccalossi sulla determinazione di porre il problema italiano alla prossima discussione sulla riforma dell’ocm latte.
Nella relazione è stato quasi interamente recepito il contenuto delle nostre proposte formulate anche nel nostro intervento e riteniamo si debbano creare da subito le condizione per far si che il settore lattiero caseario italiano ritorni in equilibrio, questi i commenti di Giovanni Silvestri al Forum del Latte in programma oggi a Brescia.
Purtroppo c’è da rilevare ancora uno strumentale atteggiamento della Confagricoltura che non ha mancato di evidenziare futili divisioni dove in una vetrina internazionale come oggi ha solo indebolito la posizione dei produttori che dovrebbero essere compatti per la difesa del latte italiano.
Simili situazione potrebbero vanificare ogni sforzo del nostro paese sul poter incidere positivamente alla riforma in discussione.
Riteniamo importante la posizione espressa dal Commissario Europeo Mariann Fischer Boel sull’introdurre concetti di flessibilità anche da noi condivisi al fine di permettere un adeguato intervento che possa rispondere alle esigenze del mercato.
Auspichiamo che l’apertura dell’Assessore Viviana Beccalossi a tutela di tutto il latte lombardo si possa tradurre concretamente anche in una definizione positiva volta a salvaguardare le aziende sul problema delle multe pregresse.
In allegato documento relativo alle nostre proposte consegnato al Commissario Europeo Mariann Fischer Boel e al Ministro Paolo de Castro.
Giovanni Silvestri (x)
(x) Presidente Regionale Copagri Lombardia