Scuola sistema di spazi per la comunità. Brillante idea della cons. regionale Pedrazzi e intesa Comune di Chiesa-Politecnico
Parte a settembre in Valmalenco il primo progetto per una didattica innovativa, interessati i 5 Comuni 'malenchi'. Le dinamiche demografiche hanno un impatto rilevante sia sul funzionamento dei servizi, sia sul patrimonio edilizio
Sondrio, 21 agosto. È stato siglato tra il Politecnico di Milano, in particolare dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani e il Comune di Chiesa in Valmalenco, ente capofila di 5 comuni, che vede interessati, oltre a Chiesa in Valmalenco, anche i comuni di Lanzada, Caspoggio, Torre Santa Maria e Spriana un contratto di ricerca incentrato sulla scuola, vista sotto la prospettiva di “sistema di spazi per la comunità”.
“Il presupposto da cui sono partita nel pensare a questo progetto -spiega la promotrice e ideatrice Simona Pedrazzi, consigliere regionale - è quello che, soprattutto nelle zone montane, le dinamiche demografiche hanno un impatto rilevante sia sul funzionamento dei servizi, sia sul patrimonio edilizio. È il caso, infatti, di molte aree dell’arco Alpino, così come delle cosiddette “aree interne” che sono soggette a fenomeni di calo demografico e di fragilità. La progressiva riduzione degli iscritti significa sottoutilizzo dei plessi scolastici, che potrebbero essere ripensati sia per migliorare e innovare l’offerta didattica, sia per rendere gli edifici scolastici fruibili ad un uso pubblico per la comunità”.
“Ecco perché - prosegue Pedrazzi - bisogna investire sui bambini e ragazzi attraverso una formazione scolastica che possa definirsi "un accompagnamento alla vita adulta". La prospettiva di questo progetto è proprio quella di delineare un piano di sviluppo del sistema scolastico centrato su questi elementi: innovazione della didattica, ruolo della scuola nella comunità territoriale e valorizzazione degli spazi disponibili, in una prospettiva di promozione e sviluppo del territorio. Tutto ciò in chiave di sostenibilità ambientale e innovazione nella progettualità degli spazi dedicati all’apprendimento. Questo significa predisporre e redigere linee guida a supporto della progettazione degli interventi per il riuso e la valorizzazione degli spazi scolastici e il pieno coinvolgimento delle istituzioni scolastiche (provveditore, dirigenti scolastici e insegnanti, amministratori) e della comunità in senso più ampio, quindi non solo la cittadinanza ma le eventuali organizzazioni esistenti, al fine di delineare orientamenti e sollecitazioni utili a programmare al meglio l’offerta scolastica e a sviluppare progetti architettonici di riuso.
Questo progetto vuole superare il concetto di integrazione, ovvero l’adattamento del disabile con l’inclusione, che significa accogliere ogni studente per le sue peculiarità, progettando e organizzando gli ambienti e le attività in modo che ognuno possa partecipare nel modo più attivo e con la massima autonomia possibile”.
“Ho colto fin da subito e con grande entusiasmo l'opportunità, proposta dal Consigliere regionale Pedrazzi in sinergia con il dirigente dell' Ufficio Scolastico territoriale di Sondrio dott. Molinari - aggiunge Renata Petrella, sindaco del comune di Chiesa in Valmalenco, capofila del progetto pilota - di aprire un dialogo sulle dinamiche che hanno segnato un cambiamento graduale del sistema scolastico della Valle, dovuto alla riduzione degli iscritti, in atto già da anni e sempre più progressiva, con il conseguente sottoutilizzo dei plessi scolastici. Sono infatti presenti 4 edifici per le scuole elementare, 1 edificio per le medie, 1 nido parrocchiale, 4 asili parrocchiali e 1 statale. A ciò si aggiunge anche l'annosa problematica delle pluriclassi. Sicuramente ad ogni Comune verrà lasciato un presidio scolastico o comunque di uso affine per tenere i paesi vivi. Questo necessiterà una programmazione anche per quanto riguarda il trasporto locale interno di cui ne potrà beneficiare l’intera comunità. Sono convinta che la situazione scolastica della Valmalenco non sia una realtà isolata e lavorerò in sinergia con il territorio e le altre istituzioni, affinché questo progetto possa fungere da pilota per altre realtà simili alla nostra e non solo”.
“Sono molto soddisfatto di quanto è stato fatto per iniziare lo sviluppo di questo plesso scolastico in Valmalenco - dichiara il dott Molinari, dirigente dell' Ufficio Scolastico territoriale di Sondrio. - Il percorso intrapreso era necessario per un più efficiente e funzionale ripensamento delle scuole, sempre più urgente dopo i recenti dati demografici che non incoraggiavano una scelta diversa. Grazie invece al coraggio e alla collaborazione tra i Comuni della Valmalenco e al sostegno sempre in prima fila del consigliere Simona Pedrazzi, promotrice dell'idea, è stato possibile anche da parte dell'Ufficio Scolastico dare un contributo al progetto che vedrà la costruzione di un plesso unico e più ampio che possa garantire un servizio didattico innovativo e all'avanguardia, sia nelle strutture come nei suoi metodi. Fare i conti con il proprio territorio significa anche questo. Capire e lavorare per il territorio significa anche talvolta operare delle scelte che guardano al futuro, in una logica per il benessere del domani che deve sempre essere il nostro obiettivo”.
“Il progetto partirà da subito a settembre - conclude Pedrazzi - e io mi occuperò personalmente di seguire l’attività del politecnico di Milano in tutte le sue fasi, a partire dai sopralluoghi e dagli incontri che coinvolgeranno vari soggetti pubblici e privati che rappresentano anche l’intero territorio regionale. L’idea è infatti, anche quella di ampliare il progetto per coinvolgere gli istituti scolastici di tutta la Lombardia, in modo da favorire interscambi tra le varie classi di studenti per far conoscere e vivere direttamente ai ragazzi, in modo più approfondito, le diverse realtà territoriali.”