L’ULTIMA DIGNITA’

di Nello Colombo

Si nasce in due, dal grembo di una madre, legati da un cordone ombelicale che ha nutrito per lunghi mesi, e forse ancor prima nella mente, il battito del nostro cuore in attesa di venire al mondo, e si muore sempre soli. Anche se la Nera Signora della Notte ci attende ai bivi dei pontili solitari. La dignità di chi è destinato a lasciar anzitempo il treno della vita si scontra con l’orribile sentenza inappellabile a cui non si sfugge. E allora ecco una schiera di umili eroi che quotidianamente affiancano nell’ultimo viaggio i malati terminali senza più speranza, a prestare quel conforto, quella vicinanza che allevia il dolore cercando fino all’ultimo di offrire a chi soffre sollievo e dignità di vita. E’ la “Chicca Raina” che si è raccontata durante la conviviale del Rotary Club provinciale retto con grande slancio propositivo dal presidente Raniero Spaterna. L’associazione che dal 1991 ha donato assistenza sanitaria e infermieristica a più di 1500 persone con oltre 52.000 interventi domiciliari. Ed è stata la presidente Anna Vesnaver ad entrare tra le pieghe di una missione umanitaria che pone sullo stesso tappeto, “dignità e fine vita”: questioni umane prima che filosofiche che tentano di scandagliare l’abisso di un buco nero senza ritorno ricercando il punto di sutura tra la bioetica e il diritto. E tutto questo senza andare oltre l’annosa questione tra inguaribilità e incurabilità scomodando Bacone che già nel XVI secolo aveva preconizzato un mandato medico che andasse oltre la cura finalizzata al semplice risanamento e che accompagnasse il malato fino alla fine. Una “Chicca Raina” che offre assistenza domiciliare 7 giorni su 7 e h24 con la sua équipe (fisiatra, infermieri, psicologo, assistente sociale, dietologo, terapista della riabilitazione, e il supporto di tanti volontari). Una presenza preziosa per i malati e i loro familiari, che cura, rassicura e accompagna. Vesnaver si è poi soffermata sulle “cure palliative”, quel “mantello” che protegge con le terapie necessarie mediche e infermieristiche, il supporto psicologico e la fornitura di farmaci oppioidi contro il dolore e preparati per la nutrizione artificiale, senza alcun costo per il paziente e la sua famiglia. “Resta ancora tanto da fare perché le cure sono un valore e un diritto”, la conclusione di Vesnaver. Dopo l’intervento di Dino Pegorari e Dina Cantoni, è toccato al Direttore Sanitario Paola Ruffini soffermarsi sul delicato compito all’interno delle famiglie: “Qui si vive un vortice di emozioni fortissime che vanno affrontate con grande professionalità perché entriamo in un clima familiare particolare infondendo coraggio e accompagnando fino alla fine”. Emblematico il messaggio della conviviale: “Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi. Forse la sintonia, le risate, le parole, l’incominciare a condividere qualcosa in più a parlare un po’ più di sé. E scoprire pian piano quel che il cuore cela. O forse accade perché deve accadere perché le anime sono destinate a trovarsi prima o poi”. Nella gioia e nel dolore siamo tutti figli della stessa famiglia. E la “Chicca Raina” indica la via.
Nello Colombo

Donne di Valtellina