GABRIELLA BERTAZZINI, PRESIDENTE L.A.V.O.P.S. INTERVISTA PER "DONNE DI VALTELLINA" - LE VOGLIAMO CONOSCERE E FARLE CONOSCERE 20.7.20. 11)

Premessa del giornale:

"Donne di Valtellina, tema stimolante al di là di conformisti e stucchevoli dibattiti sociologici, spesso ideologici. Interessante invece in concreto evidenziare, attraverso le protagoniste, l'apporto delle donne alle nostre comunità di Valtellina e Valchiavenna.

Le domande

1) Come vedete, come valutate questa iniziativa?

Discutere di donne in Valtellina e Valchiavenna in questo momento, possibilmente senza addentrarsi nella querelle delle quote rosa, è sicuramente di interesse e di attualità. In un momento in cui lo stato sociale per i motivi più diversi è in crisi chi più ne paga le conseguenze sono inevitabilmente le famiglie e all'interno di queste, in particolare, le donne.

2) Le protagoniste che stiamo coinvolgendo hanno o hanno avuto ruoli importanti. Nello svolgimento di tali ruoli avete incontrato difficoltà - e in tal caso quali - legate al fatto che fosse una donna e non un uomo a svolgerli?

Non vorrei passare per una falsa modesta o per colei che vuole sminuire i "ruoli" che negli anni ho rivestito, ma dire di aver ricoperto "ruoli importanti" mi mette un po' a disagio. Nel corso degli anni, e ho cominciato da "piccola", ho svolto e svolgo il ruolo di madre, ho partecipato a diversi momenti riferiti alla Comunità in cui vivo (movimenti di opinione, associazionismo, carica di Consigliere Comunale), ho lavorato, e lavoro, in un Ente pubblico e pertanto al servizio del cittadino ed oggi ricopro il ruolo di presidente di una Associazione, L.A.Vo.P.S., che gestisce il Centro Servizi Volontariato della provincia di Sondrio. La difficoltà maggiore che ho incontrato è sicuramente quella legata a far convivere gli impegni che i vari ruoli assunti comportano e i sensi di colpa che sicuramente caratterizzano maggiormente la componente femminile. Noi donne infatti a fronte della capacità, quasi indiscussa, di portare avanti più cose in contemporanea siamo però, molte volte, prese dal senso di impotenza in caso di fallimento e dalla paura di non riuscire a soddisfare e ottemperare gli impegni presi. Stati d'animo questi che difficilmente caratterizzano gli uomini e che pertanto li facilitano a ricoprire ruoli importanti.

3) E' abbastanza diffusa l'opinione che qualsiasi attività risulti più impegnativa (famiglia, figli, casa…) per una donna rispetto all'uomo. E' così? In quale misura? E se questa è la diagnosi quale può essere la terapia?

Condividendo in larga misura la diagnosi rispetto alla terapia ritengo che si debba intervenire su due livelli e precisamente sulla "sfera privata" e sulla "sfera pubblica"di ognuno.

Per quanto riguarda la prima è opportuno condividere con le persone che ci accompagnano gli interessi, le modalità di agire e la propensione ad impegnarsi su più fronti cercando di mettere in atto un modus vivendi che contempli le esigenze e le sensibilità di tutti.

Per quanto riguarda la sfera pubblica riferendomi ad impegni ed assunzione di ruoli nella Comunità, è indispensabile cambiare modalità di approccio nello svolgere le proprie attività. In questo sicuramente le nuove tecnologie possono essere di grande aiuto oltre che assumere maggiormente modalità più pragmatiche nell'affrontare le situazioni.

4) Con riferimento alla domanda precedente, in termini generali e non personali, ritenete che l'uomo in casa, visto che progresso vi è stato al riguardo, dia un soddisfacente apporto?

Come sempre c'è uomo ed uomo; mi sembra però di constatare che negli ultimi anni gli uomini abbiano raggiunto un grado di autonomia decisamente maggiore. Mi auguro solo vista la maggiore propensione, essenzialmente legata a motivazioni di natura economica, del permanere maggiormente in famiglia non comprometta quanto conquistato negli ultimi anni.

5) Che la società sia profondamente cambiata nel giro di non molti anni è un fatto. Come valuta questo cambiamento, quali le cose positive, quali quelle negative?

E'cambiata la struttura della società (diminuzione relativa delle fasce giovani della popolazione e contemporaneo aumento degli anziani, aumento della speranza di vita, diminuzione del numero di figli per donna, aumento delle famiglie composte da una sola persona) e questo ha avuto effetti dirompenti sulla famiglia e sui ruoli al proprio interno. Penso alla fragilità dei rapporti matrimoniali e alle esigenze di cura delle persone anziane o disabili. A questi fenomeni si aggiunge per la prima volta nella nostra provincia, la presenza di una quota significativa di persone provenienti da altre nazioni con culture ed abitudini diverse. Non si tratta di valutare positivamente o negativamente questi fenomeni. Il problema è governarli usando come paradigmi dell'intervento pubblico, collettivo ed individuale quelli dell'inclusione sociale, dei diritti degli individui, del farsi carico. L'opposto insomma dell'involuzione falsamente legata al territorio e all'egoismo individualista che abbiamo purtroppo dovuto subire da vent'anni a questa parte in provincia e nel Paese.

6) Vediamo la nostra di società, di Valtellina e Valchiavenna. Dal suo osservatorio, sulla base dell'esperienza fatta, come ne giudica la situazione attuale. Quale, eventualmente, futuro intravede?

Pensando come presidente L.A.Vo.P.S. e ovviamente come cittadina ritengo che stiamo attraversando un momento particolarmente complesso e di difficile comprensione per i più. Aprire un giornale e comprendere quello che sta succedendo all'economia nazionale e sovranazionale è veramente difficile, i cambiamenti istituzionali in atto sono decisamente disorientanti e anche questi di difficile lettura a fronte di esigenze molto concrete che quotidianamente viviamo e devono essere affrontate: la perdita del lavoro e quindi il sostentamento della propria famiglia, la cura del genitore anziano, del figlio disabile, … tutti aspetti che il mondo del volontariato intercetta nella sua quotidianità e cerca di affrontare e supportare in modo adeguato. Sicuramente un futuro ci sarà; come, in questo momento, è difficile ipotizzarlo. A mio avviso sarà sempre più necessario, oltre ad un ridimensionamento del modo di vivere, una sempre maggiore relazione tra le realtà sociali, economiche e il singolo individuo per comprendere lo stato delle cose ed affrontarlo in modo coeso.

7) Aspettative per il modo del volontariato ed in generale del Terzo Settore (domanda libera)

Prima di tutto abbandonare l'autoreferenzialità che a volte caratterizza questo mondo e poter lavorare insieme su obiettivi condivisi e di prospettiva. Mettere in atto uno sforzo collettivo per avere elementi di conoscenza della nostra realtà puntuali e veritieri sui quali intervenire, a piccoli passi, ma coerentemente e con efficacia. Imparare ad ascoltare e a cogliere i contributi che ognuno può dare, sia in forma associata che singolarmente, con i propri tempi e modalità. Diventare degli interlocutori capaci del mondo delle istituzioni e dell'economia relazionandoci con fermezza e determinazione apportando i contributi opportuni. Proprio in quest'ottica in provincia si sta lavorando per la costituzione del Forum del terzo Settore che intende aggregare a livello locale le organizzazioni che operano, senza finalità di lucro, per realizzare finalità di interesse generale.

Gabriella Bertazzini, Presidente L.A.V.O.P.S.

Note biografiche

Nata il 19 novembre del 1958 da genitori generosi che mi hanno trasmesso in particolare il senso dell'amicizia che mi ha accompagna sino ad oggi. Ho due figli che mi tengono allegra e in attività e i cui padri mi hanno permesso di impegnarmi e di realizzare tante cose a me care. Per quanto riguarda gli studi non ho mai brillato anche perché distratta da situazioni ed avvenimenti a me più consoni. Dal punto di vista sportivo, pur essendo figlia di tanto padre, sono decisamente pigra. Hobby preferito: leggere ed aiutare, nel limite del possibile, chi ha bisogno. Dipendente della tanto bistrattata Pubblica Amministrazione e non me ne vergogno. Ho ricoperto per un mandato l'incarico di Consigliere di minoranza in Comune di Sondrio e ruoli all'interno dell'Associazione Agenzia per la Pace e L.A.Vo.P.S. di cui sono Presidente.

4 - segue
 


A lettrici e lettori:

LE NOSTRE DONNE OGGI.

L'INVITO A LEGGERE LE INTERVISTE CHE IL GIORNALE CONTINUERA' A PROPORRE NUMERO DOPO NUMERO E, SE POSSIBILE, CON IL PASSA-PAROLA SEGNALARE L'INIZIATIVA AD ALTRE 'DONNE DI VALTELLINA'. Grazie

 

Donne di Valtellina