TEATRO A SONDRIO: IL 6 “LA SIGNORINA GIULIA“

La signorina Giulia di August Strindberg - regia Armando Pugliese, con Vanessa Gravina, Edoardo Siravo, Simonetta Graziano

Il giorno 8 novembre, giovedì, alle ore 21 presso la Sala Polifunzionale "Don Bosco" è in programma il secondo appuntamento della stagione teatrale "SondrioTeatro 2007-2008". Andrà in scena lo spettacolo "La signorina Giulia", di August Strindberg, regia di Armando Pugliese, con Vanessa Gravina, Edoardo Siravo, Simonetta Graziano. I biglietti sono in vendita presso L'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune.

La Signorina Giulia è forse il testo più felice di Strindberg. Il dramma si concentra sulla contessina Giulia e sul servo Jean. Nella notte di San Giovanni, mentre il conte è assente e il popolo si dà alla pazza gioia, la signorina Giulia eccitata, invita il servo Jean a ballare con lei. Ella è provocante e, un po’ seduttrice e un

po’ sedotta, finisce col darglisi. Jean pensa di approfi ttare della padroncina, ora diventata sua amante, per realizzare il suo sogno di diventare proprietario di un albergo di lusso e spinge Giulia a rubare la cassaforte del padre e a fuggire. Questo è il preludio alla tragedia imminente. Il conte è tornato, Jean rientra nei suoi panni di servo e Giulia, senza più volontà, obbedendo ad un suggerimento di Jean, prende il rasoio dalle sue mani ed esce, per non più tornare. La signorina Giulia discendente dalla nobiltà guerriera, cade, e caduta non può sopravvivere, portando innato il senso dell’onore. Il servo Jean si eleva in quanto seduttore della padroncina, né come servo ha rimorsi. L’unico impulso che lo spinge è quello di ascendere socialmente: i mezzi e le occasioni non contano. E’ ignobile, ma, proprio perché tale, il più forte. Il soggetto di questo dramma è preso dalla vita, da una vicenda che l’autore aveva sentito raccontare e che l’aveva colpito particolarmente tanto da pensare che sarebbe stato molto adatto ad essere ridotto in tragedia,

poiché si resta profondamente impressionati quando si assiste

al naufragio di un essere che precedentemente era stato favorito dalla sorte. Impressiona anche di più assistere all’estinzione di una stirpe. La Signorina Giulia diviene così la rappresentazione della lotta cinica e spietata dei sessi, ma anche

di due classi sociali: l’aristocrazia, esausta, destinata a soccombere proprio per la raffinatezza della propria sensibilità, e la classe paria, rozza e vile, ma carica di energia vitale e pronta a tutto per impossessarsi del potere.

Degno di nota