VENERDÌ 2 PER “LA SFINGE ALPINA” DEL C.A.I. "GLI SHERPA DELL'EVEREST" CON PEMBA DOMA SHERPA E APA SHERPA

Una donna ed un uomo che hanno raggiunto rispettivamente due e sedici volte la vetta dell’Everest raccontano le loro montagne

Serata irripetibile con ospiti i Nepalesi Pemba Doma Sherpa e Apa Sherpa che ci mostreranno un’inedita immagine degli ottomila himalayani. Entrambi hanno salito l’Everest più volte: 2 volte, dal versante nord e da quello sud, Pemba, e ben 16 volte Apa Sherpa.

Ci racconteranno così le motivazioni, i problemi, le soddisfazioni prodotte dalla loro attività di alpinista per passione, Pemba Sherpa e di himalaysta di professione, dapprima come potatore poi come guida, Apa Sherpa.

Dopo i racconti di moltissimi alpinisti europei che si sono cimentati sugli ottomila è questa l’occasione per sentire raccontare quelle splendide cime dalla viva voce di chi è nato ai loro piedi e ha cercato di costruire una vita migliore attraverso di esse.

Pemba ha salito oltre all’Everest, da nord il 29 maggio 2000 e da sud il 15 maggio 2002 come membro di una spedizione nepalese interamente femminile, altre montagne tra cui, come capo spedizione, il Cho Oyu il 28 settembre 2005.

Cresciuta dai nonni dopo la perdita della mamma a soli due anni, Pemba ha frequentato la Khumjung Scool, una delle 26 scuole che Sir Edmund Hillary ha fondato nella zona del Solo Khumbu dal 1961. Parla nove lingue e si occupa con il marito della agenzia che possiede, che organizza trekking e scalate, e dedica il suo tempo anche ad attività benefiche con la fondazione Save the Himalayan Kingdom, che ha per scopo quello di consentire la frequenza scolastica a tutti i bambini, a prescindere dalla casta di appartenenza.

Pemba è stata insignita dal re del suo paese con il National Award of Nepal ed ha ricevuto la medaglia d’oro per meriti alpinistici.

Apa Sherpa è l’unico uomo ad aver raggiunto la vetta dell’Everest 16 volte; è considerato uno dei più grandi alpinisti viventi e gode della profonda stima di tantissimi tra i più grandi alpinisti che hanno scalato con lui il Chomolongma.

Ironia della sorte salire l’Everest non è stato mai l’obiettivo di Apa, che all’età di 12 anni iniziò la sua collaborazione con le spedizioni come portatore per essere di aiuto alla sua famiglia di origine dopo la morte del padre.

Nativo di Thame cittadina che diede i natali anche a Tenzing Norgay, primo salitore dell’Everest con Sir Hillary, inevitabilmente Apa divenne un portatore di alta quota nel 1988 ed una guida in seguito.

E fu come portatore per la spedizione di Rob Hall che raggiunse la prima volta la vetta nel 1990, il 10 maggio, per poi risalire lassù, come detto, altre 15 volte.

Seguendo il motto “l’Everest sarà sempre lì” egli ha saputo prudentemente guidare le sue spedizioni alla vetta senza mai rischiare e senza perdere nessuno dei suoi clienti. E’ per questa sua competenza che egli ha ricevuto ben tre onorificenze dal Re del Nepal e che la sua competenza è stata riconosciuta da tutte le principali associazioni di montagna del mondo.

Se Apa avesse potuto pianificare diversamente la sua vita gli sarebbe piaciuto studiare e diventare medico; per questa ragione la sua priorità è che i suoi figli (sono tre dopo la morte di uno di loro per meningite spinale) possano tutti studiare e non debbano seguire il suo pericoloso cammino.

Lucia Foppoli (x)

(x) Presidente CAI - Sezione Valtellinese

Lucia Foppoli
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