Per 50 anni di A.I.D.O
Per 50 anni di A.I.D.O. nazionale concerto a Villa di Tirano old out per 50 Pentagrammi di Vita
Si è registrato il tutto esaurito al Centro Polifunzionale di Villa di Tirano per il compleanno di A.I.D.O (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule) che sta festeggiando i suoi primi 50 anni di attività su tutto il territorio nazionale con una serie di eventi dedicati alla sensibilizzazione della cultura del dono.
50 PENTAGRAMMI DI VITA è il titolo del concerto all’insegna della solidarietà che si è tenuto sabato 28 ottobre, in cui grandissimi artisti degli anni ’60 si sono alternati sul palcoscenico, per tre ore di spettacolo che ha coinvolto il pubblico dall’inizio alla fine, per festeggiare i personali 45 anni di presenza sul territorio valtellinese.
Oltre agli straordinari musicisti riunitisi per l’occasione, presenti in sala anche il dott. Corrado Valli Presidente A.I.D.O. Regione Lombardia, la dott.ssa Donata Colombo Vice Presidente Vicario di A.I.D.O. Nazionale e il dott. Vito Scarola Vice Presidente A.I.D.O Nazionale, Maurizio Leali Presidente della Sezione Provinciale, oltre che al padrone di casa Riccardo Redaelli Presidente di A.I.D.O. Sondrio.
E proprio Riccardo Redaelli ha voluto sottolineare a fine serata, con grande soddisfazione, la mission di questo concerto: “Penso che questa sera il messaggio della cultura del dono abbia raggiunto livelli insperati in termini di visibilità, condivisione e coinvolgimento di persone. La cultura del dono, per chi ci crede, significa provare emozioni, sensazioni, riflessioni. Parimenti, la musica suscita gli stessi sentimenti. È stato quindi facile trovare un “leit-motiv” per abbinare questi due concetti in uno spettacolo che potesse fornire validi motivi per passare una serata di solidarietà, in allegria e con dolci ricordi. Questo è quanto il Gruppo Comunale Aido di Sondrio ha cercato di organizzare, con il pieno appoggio delle strutture Regionali e Nazionali dell’associazione, intervenute per l’occasione”.
Sul palco invece un team di tutto rispetto: Maurizio Vandelli dell’Equipe ’84, Franco Fasano, Gian Pieretti, Ronnie Jones, Alfredo Lallo, Al Ventura Rogers, Donatello, Gigi Folino, Chicco e Bozo del Gruppo Italiano, Gilberto Ziglioli e Giorgio Fazzini dei New Dada, Giorgio Manzoli, Gioacchino Lanotte, Rodolfo Gordini, accompagnati dalla Jam Burrasca Band di Franco Malgioglio.
Un evento unico, che per la prima volta è sbarcato in Valtellina, grazie alla volontà di Mario Mariani, direttore artistico valtellinese, che è riuscito nell’impresa epica di portare i mostri sacri della musica italiana tutti assieme sullo stesso palcoscenico.
Nella notte di Villa di Tirano sono risuonate le canzoni che hanno segnato una generazione, ma che ancora oggi appartengono alla cultura musicale italiana: da Pietre, cantata da Gian Pieretti, Azzurro cantata da Alfredo Lallo, a Tropicana del Gruppo Italiano, passando per Cinque Minuti e poi dei New Dada e tantissime altre.
Un tuffo poi nel blues con il mitico Ronnie Jones, che a 86 anni ha ancora un’energia e un carisma da vendere, in grado di far ballare e cantare gli spettatori e che ha regalato un grande momento soul, spaziando dai suoi brani più famosi e approdando infine al grandissimo James Brown.
Quando Maurizio Vandelli ha cantato 29 Settembre e Io ho in mente te il pubblico è letteralmente saltato sulle sedie, intonando assieme al grande cantautore i pezzi che rappresentano l’italianità nel mondo.
Uno dei tanti momenti emozionanti è stato quando Vandelli ha imbracciato la chitarra e ha intonato Imagine di John Lennon, manifesto ancora oggi di lotta contro ogni forma di oppressione, un pezzo che è diventato un inno alla pace in cui Lennon, in maniera semplice, ma allo stesso tempo sovversiva, sprona gli ascoltatori a sognare e vivere il presente, senza la prospettiva di un inferno o di un paradiso che condanni o premi: una rappresentazione potentissima in cui, immagina un mondo senza confini, in cui l’uomo è libero da condizionamenti culturali imposti e può dedicarsi alla fratellanza e all’amore.
Tutti i cantautori che si sono alternati sul palco di Villa di Tirano sono appartenenti alla generazione degli anni ’60 in cui i movimenti a favore di pace e uguaglianza erano spesso espressi nei testi musicali: non per niente Donatello (storico chitarrista di Gianni Morandi) ha cantato C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stone, proprio per sensibilizzare tutti a guardare oltre il proprio giardino e aiutare e rispettare il prossimo, con l’auspicio che i nuovi conflitti possano terminare il più in fretta possibile, senza altri inutili spargimenti di sangue innocente.
Tema questo molto caro ad A.I.D.O che da 50 anni si prodiga per sensibilizzare la comunità alla cultura del dono, promuovendo, in base al principio di solidarietà sociale, la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule attraverso uno stile di vita sano atto a prevenire l’insorgenza di patologie che richiedano come unica terapia il trapianto.
Il concerto si è concluso sulle note della celebre canzone La Forza della Vita di Paolo Vallesi, in cui tutti gli artisti e le istituzioni presenti sono saliti sul palco per intonarla; un brano che racchiude in sé la speranza a rialzarsi di fronte alle difficoltà, non arrendendosi mai anche nei momenti più bui perché: “C’è una forza che ti guarda e che riconoscerai, è la forza più testarda che c’è in noi, che sogna e non si arrende mai è la volontà più fragile e infinita la nostra dignità la forza della vita”.
Elena Botta