La scomparsa del Viceprefetto dr. Giuseppe Marotta

Il cordoglio del giornale alla consorte Maria, 'nostra' collaboratrice e scrittrice

E' scomparso a Cà Savio, già frazione di Venezia, il dr. Giuseppe Marotta che fu apprezzato Viceprefetto, vicario, di Sondrio. Un funzionario elevato in grado che non aveva nulla di certi funzionari elevati in grado figli del sistema burocratico. Competente ed apprezzato piaceva anche per la sua versatilità. Vale la pena soffermarsi su questa in parte riprendendo anche uno scritto di un paio d'anni fa quando ebbe a celebrare con la diretta consorte Maria il 60° anniversario di matrimonio. Maria de falco Marotta che i valtellinesi conoscono bene in primis per gli anni di collaborazioni con il Centro Valle, mia Direzione nel tempo in cui si arrivava alle incredibili 17.000 copie al numero e poi, dalla fondazione della Gazzetta di Sondrio sino ancora ad oggi, oltre un ventennio. Una coppia che ha percorso il passaggio dal secondo al terzo millennio come piacerebbe fosse per ogni coppia specie quelle che sanno graduare le priorità secondo una scala appropriata di valori, in primis proprio la famiglia, (nel loro caso con 5 figli e tanti nipotini). Queste righe, quanto verrà avanti ha un senso da un caso specifico offrendo un quadro di più generale interesse per le nostre comunità

Da Resina ora Ercolano
Giuseppe Marotta aveva circa ventun’anni e faceva l’insegnante di educazione fisica a Resina (NA) città che dal 1969 è la più nota Ercolano. Il giorno 17 maggio 1954 galeotto fu il tram n° 55 preso per andare al lavoro visto che lo stesso mezzo l'aveva preso una fanciulla, in piedi con un mucchio di libri per l'insegnamento da maestra elementare. Colpo di fulmine, e che colpo visto che la stessa domenica in chiesa Giuseppe dava l’anello di fidanzamento a Maria.

Per sposarsi subito ha lasciato l’insegnamento come professore di educazione fisica per dedicarsi allo studio di giurisprudenza, onde laurearsi il più breve possibile e partecipare così a concorsi. .A febbraio del 1958 ne aveva vinti 3 (Prefettura, Finanza e Dogana) e il 18 giugno 1958 potevano così unirsi nella chiesa dove poi nel 2018 hanno celebrato il 60° anniversario di matrimonio con figli, nipoti, fratelli e sorelle Prima sede di lavoro risalendo la Penisola alla Prefettura di Cuneo. Poi, con tre figli nel frattempo arrivati promosso e trasferito a Frosinone ma quasi subito a Bolzano (dal1966 fino al 1970) dove serviva un funzionario agile, forte e capace in una situazione di emergenza (era il periodo del terrorismo sudtirolese).  Quattro maschi non bastavano per cui nel 1968 è nata Elisa!  Nel 1970 la famiglia ormai completa trasferita a Venezia, sede prestigiosa, dove Giuseppe ha lavorato come vice prefetto fino al 1989. Infine ecco SONDRIO diventando fino al 1994 vicario prima di andare in pensione.

La consorte Maria, pur con tanti figli trovava di che occuparsi e in particolare si era presa la specializzazione per insegnare religione nelle scuole, nominata dal cardinale, poi Papa Luciani. In pensione, Maria ha scritto diversi libri religiosi e di cultura svolgendo inoltre una intensa attività giornalistica (Il Dio dell’uomo, ElleDiCi…) Sempre al fianco, reciprocamente, Giuseppe versatile, basta citare le sue attività sportive fra cui la passione per il tiro con l’arco (due volte campione d’Italia categoria senior). Ha lasciato quel ricordo che al termine di un percorso è bene vi sia e poi la continuità: dal 1985 al 2016 sono nati quattro nipoti (Luca, Francesco, Giulia e Diego) e due pronipoti (Matteo e Sofia)

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Il 60°
il giorno del loro 60° merita uno stralcio dell'articolo dedicato dal nostro giornale alla coppia all'indirizzo

http://www.gazzettadisondrio.it/speciali/23062018/felici-60-anni-maria-p...  se qualcuno volesse approfondire

Stralciamo: Quella che pubblichiamo è una storia singolare. Una pagina di vita familiare, di una famiglia in un certo senso patriarcale negli affetti, una pagina travolgente, entusiasticamente travolgente, persino liberatoria tale da gridare al vento la felicità dei 60 anni di vita comune. Singolare la storia come singolari i protagonisti.
Qualcuno forse dai reconditi recessi della memoria riuscirà a trarre alcune immagini sondriesi. Quelle di un Viceprefetto – vicario - “con i baffi” quanto a qualità professionali che però poi, chiusa la porta dell'ufficio, prendeva l'arco da cui partivano eccellenti frecce, alcune delle quali, ufficialmente premiate. Prioritario però il tandem. In una città come la nostra che di tandem non ne ha forse mai visti faceva simpatica corrispondenza il vedere “quei due”, Viceprefetto e consorte, Peppino e Maria, pedalare insieme, come fu ed è, insieme persino sulle due ruote. Oltre che a Sondrio lui operò in una Prefettura importantissima, Venezia. Se il marito meritava la consorte non restava certo indietro. Donna di cultura, anzi – pardon! - di grande cultura, sfornava un libro dopo l'altro in particolare su religioni e loro storia e con un suo stile basato sulla oggettività. A Sondrio se il marito cercava d'essere l'emulo di Robin Hood lei aveva trovato un approdo significativo nelle colonne allora di Centro Valle finchè il sottoscritto ne fu alla direzione per poi riprendere quando la collaborazione proseguì con 'La Gazzetta di Sondrio' e prosegue tuttora.

Quel 30 giugno del 2006. Impossibile non ricordare il 30 giugno del 2006. Al Circolo della Stampa di Milano quel fausto giorno vi fu la premiazione del Premio Giornalistico Benedetta D'Intino, III edizione, “riservato agli articoli e alle trasmissioni radiofoniche e televisive che affrontano il tema del disagio di bambini e adolescenti. Nella Giuria il Gotha del giornalismo italiano e dell'editoria, nel Comitato Tecnico persone di elevatissimo livello. Ebbene IL TERZO PREMIO così come comunicato da “Il Sole 24 Ore” – "A MARIA DE FALCO MAROTTA CHE, SUL SITO DELLA GAZZETTA DI SONDRIO HA DESCRITTO LA DIFFICILE VITA DI UN BAMBINO BRASILIANO” .

Era un premio a Maria ma arrivava planando su Giuseppe, suo nume ispiratore. Maria non è sola, i ricordi sono ricchi e penetranti ma soprattutto conta la valutazione. Sicuramente è tale come tante coppie, arrivato il momento, sarebbero felici di avere.

a.f.

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