SCANDAGLIANDO L’ARTE RUPESTRE DALLA VALCAMONICA ALLA VALTELLINA E ALLA SVIZZERA

Lo scorso fine settimana (23-25 novembre) Tirano (in Valtellina) ed Edolo (in Valcamonica) hanno accolto i partecipanti al convegno su “L’arte rupestre nelle culture pre e protostoriche delle Alpi camuno-valtellinesi e dei Grigioni” organizzato dal Centro Camuno di Studi Preistorici con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Tirano.

L’incontro è servito a riattivare e vitalizzare antichi contatti tra gli studiosi di arte rupestre delle tre vallate e gettare uno sguardo a quanto in questi anni è stato fatto. L’attività di ricerca ha portato alla scoperta e valorizzazione di una iconografia preistorica che indica chiari e continui contatti tra Valcamonica, Valtellina e area dei Grigioni. Ma non solo. Studiando l’arte rupestre a livello europeo, stanno emergendo similitudini tematiche che delineano contatti e collegamenti fra vari gruppi preistorici in Europa inimmaginabili fino ad alcuni decenni fa. Figure rupestri ritrovate in Valcamonica, ma anche in Valtellina e nei Grigioni trovano puntuale riferimento nelle aree nordiche irlandesi e scandinave, a testimonianza della presenza di una cultura “europea”, di vie di comunicazione, di contatti costanti e diretti tra i popoli preistorici del nostro continente.

Molteplici le indicazioni che sono emerse dal Convegno: in termini scientifici, con la verifica di una stretta connessione cronologico-tipologico-culturale tra le tre aree, ma anche possibilità di interscambio culturale tra gli studiosi (si prospetta una equipe internazionale costituita da ricercatori camuni, valtellinesi e svizzeri per studiare l’arte rupestre di questa vasta area), e sviluppo di un turismo transfrontaliero.

Le vallate alpine e la montagna in generale, stanno cercando una propria via di sviluppo economico, che passi attraverso il mantenimento e la salvaguardia delle proprie peculiarità ambientali, tradizioni e culturali. In questa logica la valorizzazione del patrimonio legato all’arte rupestre preistorica (da sempre in stretta simbiosi con l’ambiente naturale) può essere letta come una risorsa ed una proposta di turismo eco-compatibile. Gli ambiti istoriati rupestri possono divenire attrazioni e riferimenti per percorsi di “museo” all’aperto che ingloba la natura, l’ambiente, la roccia istoriata ed altri resti archeologici in un unico percorso musealizzato per un nuovo modo di fare e vivere il museo.

Dal convegno è emersa anche la proposta di giungere in termini brevi alla programmazione di un Convegno che allarghi lo studio alla preistoria dell’intero arco alpino: il ruolo nel passato di questo mondo, impropriamente definito barriera ambientale.

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