L’ASSEMBLEA DELL’ASSOCIAZIONE VALTELLINA IN TICINO

Cambia l’emigrazione, cambiano le associazioni regionali all’estero, cui dovrebbe essere affidato non solo il compito di riunire e sostenere gli emigrati ma anche quello di far conoscere aspetti culturali di grande interesse al di fuori della nostra valle.

Sabato scorso, era il 18 novembre, sono andata all’assemblea dell’Associazione Valtellina in Ticino. Sapevo della sua esistenza ma non avevo mai pensato di associarmi. I troppi impegni, lavoro, famiglia e corsi serali, mi lasciano ben poco tempo libero.

Mi ha convinto la segretaria della nostra scuola, che è anche segretaria dell’associazione. Col suo sorriso e la sua gentilezza ma senza assolutamente insistere è riuscita a farmi prima iscrivere poi a partecipare alla cena sociale.

I valtellinesi di prima, seconda o terza generazione in Ticino sono moltissimi. Da quelli che sono ancora frontalieri a quelli che hanno il doppio passaporto e sono del tutto integrati nella società locale. Tutti sono perfettamente mimetizzati grazie anche alla loro padronanza del dialetto.

Nessuno credo soffra di nostalgia, anzi. Questo accadeva forse qualche decina di anni fa, quando c’era più discriminazione verso gli italiani che comunque dovevano svolgere lavori anche molto gravosi. Questo accade forse ancora in regioni più lontane dove lingua e cultura sono assolutamente diverse dalle nostre. La vicinanza permette di recarsi spesso in Valtellina in poche ore.

L’emigrazione adesso è cambiata. Non più solo operai o lavoratori delle braccia, ma professionisti e addirittura istituti di credito e altre aziende. E riuscire ad esportare banche in Svizzera mi sembra sia un gran risultato per una provincia considerata povera fino a non molti decenni fa!

Merita quindi un plauso e va sostenuta nella sua attività questa associazione, voluta da un gruppo di persone generose ed entusiaste una decina di anni fa, cresciuta nonostante il proliferare di tante altre associazioni regionali e assistenziali, società sportive, e circoli culturali.

Parecchie le iniziative al suo attivo, riunioni, gite, partecipazione all’esposizione Primexpo e ad altre manifestazioni, panettonate, nonché la distribuzione di borse di studio a giovani valtellinesi meritevoli, assegnate anche quest’anno dall’assessore all’emigrazione della provincia di Sondrio, e da un funzionario di una banca valtellinese, entrambi presenti alla serata.

Sono andata all’assemblea ed è stata una sorpresa gradevole. Mi ha colpito positivamente la puntualità con cui si è svolta la riunione. Davvero apprezzabile l’impegno del comitato, dei soci e delle socie, queste ultime presenti in gran numero, e l’atmosfera cordiale che sono riusciti a creare con l’aiuto anche dei molti simpatizzanti, sintomo questo della grande apertura dell’associazione. Prevedibili le difficoltà, soprattutto economiche. L’affitto del piccolo locale dove ha sede l’associazione, seppure in coabitazione, è la voce più importante del bilancio.

Un partecipante ha proposto di cercare e invitare nuovi soci sostenitori ed onorari. Così come un altro ha suggerito di invitare delle personalità valtellinesi per tenere degli incontri o delle conferenze al fine di divulgare aspetti culturali meno noti ma di grande interesse anche al di fuori della nostra valle: “Noi siamo conosciuti soprattutto per i pizzoccheri, il vino, il bitto e la bresaola, per i nostri lavoratori che sono affidabili, ma c’è ben altro, non dobbiamo essere sempre considerati i cugini poveri di provincia. Cerchiamo di far meglio conoscere anche in Ticino la storia, l’arte e le ricchezze naturali della Valtellina. Sappiamo che c’è solo l’imbarazzo della scelta.”

Tutti i presenti si sono trovati d’accordo, e speriamo si riesca in futuro a portare avanti anche questo progetto, magari con l’aiuto di qualche generoso esperto o studioso valtellinese. Ne sono certa. Aspettiamo proposte di collaborazione e adesione all’associazione magari anche dai lettori di questo giornale. (L’indirizzo: associazione.valtellina@ticino.com )

Cristina Cattaneo

Cristina Cattaneo
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