Persone scomparse, riprendiamo l'argomento
Persone scomparse, riprendiamo l'argomento. E' ancora presente, con gli interrogativi connessi, il caso della signora di Sondrio sparita sulla montagna di Villa di Tirano e trovata, morta in una forra, dopo che per molti giorni una nutrita e complessa macchina organizzativa dei soccorsi l'aveva cercata per ogni dove.
Lo riprendiamo con riferimento al convegno della Polizia a Sondrio sul tema “Le persone scomparse, aspetti normativi e operativi” organizzato dalla Questura di Sondrio, nell’ambito dell’attività di formazione professionale rivolta al personale della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia.
I lavori avevano preso il via con l’ indirizzo di saluto ai presenti del Questore di Sondrio, dr. Girolamo Fabiano, il quale ha tenuto a sottolineare che il convegno, oltre che soddisfare esigenze di formazione, si poneva l’obiettivo di promuovere un momento comune di studio e di riflessione per realizzare, attraverso il confronto tra le diverse esperienze professionali, sempre più efficaci sinergie tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella gestione del “sistema di ricerca delle persone scomparse”.
Al dr. Massimo Castelli, Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura, è toccato il compito di moderare i lavori ed entrare per primo nel vivo dell’argomento facendo il punto sulla normativa vigente in materia, alla luce delle innovazioni introdotte dalla legge n. 203/2012.
Il dr. Manlio Francica, Vice Prefetto I^ Dirigente dell’Area I^ della Prefettura di Sondrio, dopo avere delineato i compiti e le competenze del Commissario Straordinario di Governo per le Persone Scomparse, ha illustrato in dettaglio il Piano Provinciale delle persone scomparse, che attribuisce alla Prefettura un ruolo fondamentale nella pianificazione e nel coordinamento delle attività di ricerche.
I profili più propriamente operativi sono stati trattati dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Sondrio, Cap. Claudio De Leporini, e dal Dirigente Dell’ Ufficio Prevenzione e Soccorso Pubblico, Commissario Capo dr. Alberto Azzini, con riferimento alle fasi, molto importanti, della denuncia di scomparsa , delle procedure in concreto di attivazione del piano provinciale e della alimentazione delle banche dati e degli archivi di polizia.
Assai significativi sono stati gli interventi della dr.ssa Cristina Silvestri e del dr. Delfo Bonenti, dell’associazione “Psicologi per i popoli”, che hanno offerto una lettura del fenomeno per quanto concerne le molteplici sfaccettature “sociali” e “psicologiche” sottese dalla dolorosa condizione di “vite sospese”, propria delle persone scomparse e dei familiari per il dramma vissuto in attesa di notizie dei loro cari.
Ha fatto seguito una breve pausa, dedicata al dibattito e agli interventi dei presenti, nel corso della quale sono state chiarite alcune problematiche connesse al fenomeno, spesso correlato, dei “dispersi”, che, come è noto, assume un particolare rilievo in provincia, per quanto concerne gli escursionisti in montagna e i cercatori di funghi.
I lavori sono poi proseguiti con l’ esame degli aspetti più specialistici dell’attività di ricerca.
In particolare, il dott. Paolo Della Torre, Direttore dell’ Area di Sondrio, ha analizzato la gestione delle chiamate attraverso il numero 112 NUE soffermandosi sulla nuova app “Where Areu” che consente la localizzazione immediata attraverso i moderni cellulari, mentre l’ Ing. Giuseppe Biffarella, Comandante Provinciale del Vigili del Fuoco di Sondrio, ha trattato dell’organizzazione e dei compiti delle unità di alta qualificazione dei Nuclei S:A:F: (Speleo Alpini Fluviale) e dei Cinofili, illustrando inoltre le più recenti tecniche di ricerca delle persone alla luce delle nuove tecnologie, con particolare riguardo ai sistemi di topografia applicata al soccorso.
Il convegno, infine, ha avuto termine con gli interventi del Mar. Capo Christian Maioglio, Comandante della Stazione del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza _ unità specializzata, com’ è noto, nell’ attività di soccorso in montagna – e dell’ Arch. Gianfranco Comi, delegato del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della Valtellina e Valchiavenna, sulle specifiche attività di ricerca di volta in volta messe in atto
L'altra parte. L'imprudenza
Organizzazione efficiente e idee chiare. Queste sull'altro versante talvolta lasciano a desiderare. Altrettanta attenzione, ifatti aggiungiamo, dovrebbe esserci, in particolare, da parte di chi si avventura nei boschi o comunque in montagna senza quelle avvertenze che gli esperti del Soccorso Alpino piuttosto che le varie Forze dell'Ordine continuamente ricordano. Troppi morti quest'anno sulla via dei funghi! C'è chi è della zona e quindi presume di sapere tutto, e non è vero perchè un'insidia può sempre essere in agguato (impridenza). E c'è chi arriva da fuori e pensa che andare in un bosco sia come andare ai giardini pubblici (imprudenza). Più complesso il discorso per alpinisti e scalatori ma purtroppo non mancamo anche qui i casi di impridenza.