Due cani arsi vivi. Ma incubi notturni...

Due interventi, in primis il Prefetto, sul caso dei due cani bruciati vivi. La ferocia non ha limiti ma può anche ritorcersi contro il/la colpevole con qualche incubo notturno a fronte dell'eloquente silenzio ottenuto con benzina e fiammifero. Ogni notte quel silenzio parlerà infatti forte e prima o poi riuscirà a farsi capire da chi ha sulla coscienza - se ne ha una - un atto inqualificabile e di modalità allucinanti. Attendiamo comunque la conclusione delle indagini, che potrebbe non essere lontana, per la duplice condanna; quella penale ma soprattutto quella morale da parte della gente, una volta visto/a in faccia il/la colpevole,  (GdS)

DAL PREFETTO

Bobo e Lea, due creature di Dio arse vive.
Colui o colei che ha commesso questo orribile e sconvolgente gesto non può rimanere nel nascondimento.

Invito sia le Forze dell’Ordine, in particolare il Signor Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, a mettere in atto tutte le possibili energie per scovare l’autore.
Un invito ai cittadini a collaborare con lealtà e concretezza.

Il Prefetto
f.to  (Scalia)

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BRUCIATI VIVI DUE CANI IN VALTELLINA, LEGA ITALIANA PER LA DIFESA DEGLI ANIMALI E DELL’ AMBIENTE: “INDIVIDUARE E PUNIRE I COLPEVOLI”

“Due cani bruciati vivi perché abbaiavano troppo: dinanzi all’atrocità del gesto commesso nella notte tra sabato e domenica ad Albaredo, in Valtellina, c’è da sperare innanzitutto che parli chi sa o ha visto o che le forze dell’ordine riescano a rintracciare il o i responsabili. Sarebbe assurdo se rimanesse impunito, benché le sanzioni attualmente previste dal codice siano del tutto inadeguate, un atto così assurdo e crudele: riversare litri di combustibile sul box dove si trovavano i cani e appiccare il fuoco. In ogni caso la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che ha preso contatto con i proprietari dei cani uccisi per partecipare al loro dolore e offrire aiuto, presenterà denuncia contro ignoti e, qualora siano individuati i colpevoli, o il colpevole, chiederà di costituirsi parte civile”. Così Katya Grandi, responsabile di LEIDAA per la provincia di Sondrio, commenta la notizia del rogo che è costato la vita ai cani Bobo e Lea, rei, questo il sospetto dei proprietari, di “farsi sentire” troppo.

"Non è la prima volta - aggiunge - che si verificano nella nostra provincia casi di efferata violenza contro gli animali. Basti ricordare i numerosi cani uccisi a fucilate da cacciatori o bracconieri, Aro ammazzato a colpi di forcone, il pastore tedesco impiccato in bassa valle, e potrei continuare. Sono episodi che devono destare in tutti allarme e preoccupazione".
 

Degno di nota