Lutto. Antonio Paganoni

Nella notte fra sabato e domenica è scomparso Antonio Paganoni, 85enne, alfiere a suo tempo dell'autonomia della pesca e pubblico amministratore.
Nato a Sondrio il 20.12.1930, inizia la sua vita lavorativa prima alle dipendenze della Provincia come Economo del Comando dei Vigili del Fuoco. Nel 1957 con l'inizio dell'attività della Cassa Mutua Artigiani ne diventa Direttore dal primo luglio. Qualcuno ricorda ancora efficienza e risultati  Poi, come i colleghi direttori della Mutua Commercianti e dell'INAM, con la Riforma sanitaria che istituiva il Servizio sanitario nazionale, nel 1980 passò all'USL anche se ci vollero anni perchè i tre fossero integrati nella dirigenza dell'Ente e nell'USL rimase sino al collocamento a riposo.
L'Unione Pesca
Si deve principalmente a lui – nella fase successiva altri con in prima linea l'avv. Diego Muffatti – la vera e propria 'rivoluzione' nel settore della pesca che aprì la strada ad un'attività di grande rilievo, la tutela delle nostre acque.
Anni 1972-1973, la Provincia stava per rinnovare la concessione di piscicultura alla FIPS (Federazione Italiana Pesca Sportiva). C'era fermento nelle società, dalla San Marco di Sondrio ad altre di tutta la provincia che si lamentavano per una serie di ragioni la cui sostanza era che il settore non era adeguatamente governato. Pro FIPS erano le società di Chiavenna, Tresenda e Sondalo che contavano sugli uffici della Provincia, favorevoli, e soprattutto sul Presidente che essendo di Chiavenna ovviamente sentiva la pressione della locale importante società. Il merito di Paganoni, che non faceva parte di nessuna società, fu quello di allargare l'orizzonte e confezionare un progetto completo pianificando il futuro. Un futuro che andava ben oltre i problemi specifici dei pescatori perchè affrontava temi come i deflussi minimi, l'inquinamento, la tutela in chiave ambientale ma anche pensando al turismo.
La Provincia stava decidendo. Paganoni coinvolse la segreteria della DC, allora Partito di maggioranza assoluta, ponendo il nodo squisitamente politico. La DC di fronte alla scelta dell'autonomia – che campeggiava a caratteri cubitali su 1500 manifesti affissi in Valtellina e Valchiavenna -. non poteva non essere d'accordo e infatti lo fu subito. Non bastava per far cambiare idea alla Provincia in quanto occorreva avere idee per come operare. Bastarono due paginette, importantissime, di Paganoni per chiudere la vicenda: un programma sintetico e numeri, quelli dei soldi. Il totale, se la memoria non falla, 80 milioni. La DC ipso facto decise (condivisero anche altri Partiti).
Oltre 40 anni di attività dimostrano quanto giusta fosse la strada allora percorsa.
Comune di Sondrio
1975. In Comune di Sondrio, prossimo alle elezioni, l'avv. Saverio Venosta dopo due mandati ritiene conclusa la sua guida. Capogruppo è Frizziero che però non vuol sentir parlare, nonostante pressioni continue, di raccogliere la rilevante eredità di Venosta. E' anche Segretario provinciale DC per cui dicendo NO ha il dovere di ricercare un'altra soluzione. Dice di no l'avv. Bonaventura Mazza allora Presidente del Comitato di Controllo. Dice di no il dr. Luigi Monti – vittima poco tempo dopo sulla SS38 di una gravissima imprudenza altrui -. Dice di SI Antonio Paganoni. E' la sera del sette maggio. I problemi sembrano risolti senonchè mercoledì sette alle sette del mattino, dopo una notte insonne in compagnia della consorte, chiama e declina la candidatura. Il tempo stringe dato che la scadenza per le liste è martedì 20. Giovedì 8 Frizziero si arrende e la DC può cominciare a scegliere gli altri 39 nomi. No, 38, perchè uno ha detto di no alla prospettiva di Palazzo Pretorio ma non ha potuto fare il bis. Entra in lista con la prospettiva di reggere l'assessorato al bilancio.
Provincia
C'è un Collegio provinciale che per la DC fra i 24 si contende gli ultimi posti. Ovviamente in quelli con minori consensi si cerca di candidare persone conosciute che però accettino un ruolo di servizio sapendo che è quali impossibile essere eletti.
Antonio Paganoni viene candidato nel Collegio orobico (Albosaggia, Caiolo. Cedrasco, Fusine,. Colorina). Assoluta sorpresa: viene eletto. Il Presidente Dassogno non lo lascia al Comune e lo vuole come assessore al bilancio. Innova portando significativi cambiamenti. Nel 1980 si ricandida, neppure il Presidente Marchini se lo fa scappare. Entra in Giunta ma cambiando assessorato. Dal bilancio all'agricoltura perchè ci sono problemi importanti da portare avanti. Uno per tutti, i muretti dei vigneti.
Sondrio, Piazza Garibaldi
Da un po' di anni ogni mattina tra le 10 e mezzogiorno era ormai quasi un rito ritrovare quello che amabilmente veniva chiamato 'il Circolo dei pensionati. Una quindicina. C'era sempre da dire qualcosa, da commentare, da osservare il passaggio. Poi il Circolo si è ristretto, gradualmente. Qualche giorno fa il Circolo era ormai di 4 o 5 soltanto.
Ora meno uno. La ruota del tempo si è fermata anche per Antonio. Alla consorte Carla e con lei a tutti i familiari, ultimi arrivati compresi, il più vivo cordoglio.
f.

Degno di nota