CONFERENZA DEL PROF. MAURIZIO GASPAROTTO SULLA FUSIONE TERMONUCLEARE CONTROLLATA
Il 29 settembre alle ore 21 in Casa Torre a Poschiavo si rinnova l’appuntamento annuale con le grandi conferenze del Centro Studi Energia del Polo Poschiavo (CSEPP).
La Valposchiavo ospiterà nuovamente un relatore di spicco che parlerà di uno dei progetti di ricerca scientifica più ambiziosi della storia.
Il Prof. Maurizio Gasparotto, coordinatore del programma di ricerca tecnologico europeo sulla Fusione Termonucleare Controllata a cui aderiscono ventisei Paesi europei nell’ambito di accordi bilaterali con la Commissione Europea (EURATOM), terrà una conferenza dal titolo "La Fusione Termonucleare Controllata : una fonte di energia inesauribile. Lo stato delle ricerche - le prospettive future".
Da almeno 50 anni gli scienziati cercano di riprodurre il processo di fusione nucleare che alimenta
il Sole e le stelle. L’obiettivo è quello di ottenere grandi quantità di energia pulita e sicura.
Imprigionare la sorgente di energia delle stelle e portarla a terra rappresenta una grande sfida
tecnologica che sta avanzando grazie a studi e progetti di cooperazione internazionali.
Un consorzio internazionale a cui partecipa anche l’Europa, sta lavorando al progetto ITER che
rappresenta un’affascinante sfida scientifica e tecnologica per la costruzione di un prototipo di
reattore a fusione nucleare. www.iter.org
Molti, identificano il nucleare con la produzione di energia dalla fissione di atomi pesanti, come
l’uranio nelle attuali centrali. Ma il nucleare è anche l’energia liberata dalla fusione di atomi
leggeri, come l’idrogeno, tale reazione è però molto difficile da riprodurre in laboratorio. Il processo di fusione, parte da una miscela costituita da gas di deuterio e trizio, isotopi dell’idrogeno,
con cui condividono la struttura nucleare formata da un solo protone, ma dove il deuterio
presenta anche un neutrone ed il trizio due. Per attivare la reazione nucleare questa miscela deve raggiungere temperature e densità elevatissime. La ricerca scientifica si concentra proprio sul tentativo di raggiungere tali condizioni e di mantenerle stabili all’interno del reattore. Attualmente i dispositivi più avanzati si basano sul confinamento del gas di reazione all’interno di un cilindro toroidale tramite l’applicazione di campi magnetici. Questi modelli sperimentali sono in funzione nei laboratori dell’ENEA a Frascati (modello FTU) e a Culham in Inghilterra (modello JET) www.jet.efda.org. La ricerca va avanti e la strada da percorrere è ancora lunga prima di poter arrivare alla produzione di energia, ma la posta in gioco è molto alta visti i numerosi vantaggi della fusione nucleare, tra cui l’irrilevante quantità di scorie radioattive prodotte e i bassissimi costi del combustibile (miscela di trizio e deuterio).
Il Professor Gasparotto
Laureato in Fisica presso l’Università di Roma. Dal 2005 è Associated leader for technology nell’ambito dell’EFDA (European Fusion Development Agreement). Tale incarico prevede la responsabilità del coordinamento del programma di ricerca tecnologico europeo sulla Fusione Termonucleare Controllata.Ventisei paesi europei aderiscono a questo programma nell’ambito di accordi bilaterali con la Commissione Europea (EURATOM).
Dal 2003 al 2005 è stato responsabile della divisione Ingegneria di Sistema della macchina
di ricerca tedesca sulla fusione Weldelstein VII-X (la più grande macchina Europea
di tipo Stellarator) in costruzione presso il centro IPP del Max Planck Institut di
Greifswald (Germania). Dal 2000 al 2003 è stato responsabile del settore Tritium Breeding and Materials presso l’EFDA con sede a Garchng-Monaco (Germania). Dal 1994 al 2000 è stato vicedirettore per le Tecnologie della Divisione Fusione Termonucleare Controllata presso l’ENEA centro di Frascati e dal 1989 al 1994 Capo Divisione Tecnologie del Dipartimento Fusione dell’ENEA. Dal 1982 al 1989 è stato responsabile dell’area Macchina del progetto FTU (macchina
di ricerca sulla fusione di tipo Tokamak realizzata presso l’ ENEA di Frascati) e dal 1978
al 1981 responsabile della gestione tecnica dell’impianto FT (la prima macchina di ricerca
tipo tokamak realizzata presso il centro ENEA di Frascati). Tra il 1964 e il 1974 ha partecipato al programma di ricerca sulla Conversione Diretta di Energia per via Magnetoidrodinamica.
Ha partecipato in qualità di rappresentante dell’associazione EURATOM-ENEA a gruppi
di esperti incaricati dell’esame tecnico di Azioni Prioritarie. È stato membro del comitato Europeo FTSC (I) (Fusion Technology Steering Committee); del Comitato Organizzatore Europeo del SOFT (Symposium on Fusion Tecnology); del JET Scientific Council (il piú grande tokamck Europeo); del Consiglio Scientifico del Department de recherches sur la Fusion Controlée (CEA-Francia); del Comitato Tecnico Scientifico del Consorzio RFX (Padova). È membro del Comitato Internazionale dell’International Symposium on Fusion Nuclear Technology ed editore associato per l’Europa della rivista Fusion Science and Technology. Docente dall’anno accademico 1984 al 2003 presso l’Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Ingegneria, deI corso integrativo su Impianti speciali per il sconfinamento magnetico dei plasmi. È autore o coautore di oltre 80 lavori pubblicati su riviste o proceedings di congressi.
Cassiano Luminati