“Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026: l’ambiente – dicono - è a rischio ma....
Riceviamo: “Occorre - dicono - attivare una procedura di Valutazione Ambientale Strategica su tutte le opere previste. Lo sottolineano otto Associazioni di protezione ambientale, tra cui il Club alpino italiano, riunite in un tavolo di lavoro congiunto”. (Ma viste le proposte a rischiare sarebbe l'evento perchè non sembrano tener conto del fattore tempo condizionato dall'onnipresente UCAS alias Ufficio Complicazione Affari Semplici - ndr -)
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Molti gli sguardi rivolti all’evento del 2026 e al cammino per arrivarci nel modo migliore. E, puntuale, quasi atteso, l’intervento di fonti ambientaliste
L’inizio è promettente: “Le Associazioni ritengono che le Olimpiadi e le Paralimpiadi, soprattutto quelle invernali anche in ragione dei luoghi dove si svolgono, siano una straordinaria occasione di fratellanza e di pace tra i popoli e nello stesso tempo di crescita della consapevolezza dei valori ambientali, in particolare di quelli legati alla montagna”
Correggiamo: non ‘L’inizio promettente’ bensì, condizionale, ‘‘L’inizio sembrerebbe promettente’’ perché le richieste e le proposte che vengono avanzate dai Presidenti delle sei Associazioni restano nel campo delle declaratorie meramente virtuali per le ragioni che andremo esponendo. Sono proposte infatti che hanno certamente una loro impostazione che però, se tal quali accolte, andrebbero bene per le Olimpiadi e le Paraolimpiadi sì ma non per quelle del 2026. Andando bene, senza ritardi, forse, anche se non è detto, potrebbero celebrarsi nel 2030 (ma se ne guarderebbero bene a riassegnarcele dopo il fiasco),
Leggiamo infatti che deve esserci un Piano unitario e il relativo Rapporto Ambientale riguardanti le opere e gli interventi essenziali, connessi e complementari alla realizzazione delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 - anche di competenza delle Regioni e delle Province Autonome - da sottoporre a procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nazionale e relativa contestuale Valutazione di Incidenza (VINCA da sottoporre a procedura di Valutazione Ambientale
Qualsiasi amministratore locale conosce i meandri della burocrazia e relativi contorsionismi nonché l’ormai abituale valzer interpretativo di questo o quel disposto legislativo o regolamentare per non parlare dai problemi di molteplice natura, tempi in primis, legati alla emissione dei pareri di competenza dei vari Enti con la frammentazione delle competenze normative, regolamentari e amministrative tra Stato e Regioni e talvolta di altri ancora.
Andiamo avanti. I contestatori vogliono inoltre “che la VAS nazionale non venga limitata alla realizzazione delle opere (impianti, attrezzature sportive, trasporti, ecc.), ma estesa all’incidenza delle variazioni di uso del suolo e alle dinamiche del carico insediativo, sia temporaneo “(per i Giochi) sia permanente, anche e soprattutto in relazione alla disponibilità e al consumo di risorse”
A questo punto, si desse attuazione a quanto sopra il rinvio, in realtà l'affossamento, della possibilità olimpica sarebbe raggiunto.
Operare in fretta con equilibrio
Detto questo che però a Roma non si dorma, anche nel dare risposta alle Associazioni.
Quanto al merito è interesse di tutti, in particolare per chi ha le responsabilità dell’evento e delle stesse Istituzioni delle zone interessate che nella sostanza domini l’equilibrio fra tutti gli aspetti e fra tutte le esigenze. Ambientaliste comprese con l’invito però di valutare bene il contesto nel quale si deve operare, in particolare l’estesa gamma di burocratizzazione che incide pesantemente complicando anche le cose in realtà di condivisione generale, spesso per il pedaggio temporale.
GdS