Sertorelli: salviamo la Strada dello Stelvio

Riceviamo e pubblichiamo da chi porta un Cognome con l'iniziale maiuscola e non solo per l'Alta Valle. Ha parlato di "amore nei confronti di questa mirabile opera" e ne dà esempio la lettera. Una sola cosa da aggiungere che talvolta c'è da arrabbiarsi ma altre volte chi di dovere, Enti o persone, si trova con i guai di una società così complessa come è diventata la nostra

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Lettera Aperta all’ill.mo Sig. Presidente della Repubblica Italiana Cav. Sergio Mattarella

Oggetto: Salviamo la Strada dello Stelvio

Esimio Presidente,   ho la fortuna di abitare in alta Valtellina, “magnifica terra” ai piedi del passo dello Stelvio, che si trova in una assai problematica situazione di collegamenti con l’Italia.  Porto alla Sua cortese attenzione la situazione in cui versa la SS 38 dello Stelvio nel tratto tra i 1220 mt.  dell’abitato di Bormio e i 2.760 del passo dello Stelvio.  Strada Statale che riveste un enorme valore di carattere storico, paesaggistico, ingegneristico e che rappresenta un forte richiamo turistico internazionale per la bellezza del paesaggio e l’arditezza del suo sviluppo. I 200 anni di storia della strada, voluta dall’Imperatore d’Austria, parlano da soli e non serve aggiungere nulla al proposito. Chi scrive ha un legame particolare con questo tracciato: numerosi membri della mia famiglia, nel corso degli anni, hanno contribuito al sua cura e manutenzione nonché allo sviluppo del turismo su queste montagne. Inoltre, durante le guerre d’Indipendenza, eroici fatti d’arme hanno visto insignire un mio avo della Medaglia d’Oro al valore militare dal Re d’Italia.  Personalmente ritengo di avere una capillare e diretta conoscenza dei luoghi, dell’ambiente e delle genti che circondano questo splendido percorso di alta montagna. Purtroppo l’attuale gestione della strada è caratterizzata da manifesta incapacità e incompetenza con gravi conseguenze sia nei confronti della viabilità che della doverosa conservazione del bene stesso. Il tracciato si snoda in un territorio montano che presenta situazioni di unicità e di specificità tali da richiedere una gestione in sintonia con l’ambiente circostante. Il risultato che ne consegue è l’impossibilità di gestire adeguatamente questa via, o qualsiasi altra strada di montagna, con le medesime procedure di intervento e prevenzione previste per il resto della rete viaria italiana. Il problema di questi giorni, dovuto alla caduta di alcuni sassi dal pendio sovrastante, non rappresenta nulla di eccezionale; quello che invece risulta essere eccezionale è la prolungata chiusura al transito, fatto mai accaduto nei due secoli di storia della strada. Tutto ciò è dovuto a decisioni (o meglio indecisioni) assolutamente incomprensibili e irragionevoli. Certamente la cronica mancanza di adeguate opere di prevenzione ha contribuito a peggiorare la situazione attuale. Sono peraltro convinto che per una buona gestione di questo prezioso bene non siano sufficienti competenze e capacità tecniche, doti peraltro indispensabili, ma sia necessario amore nei confronti di questa mirabile opera. Tutte qualità che stento a riconoscere nei dirigenti e nel personale impiegato nella gestione attuale. Mi preme anche esprimere la mia preoccupazione affinché il genio dell’Ing. Donegani, mirabile progettista dell’opera, non venga oltraggiato dall’incapacità dei tecnici contemporanei. Auspico un Suo prezioso intervento presso gli Enti proposti affinché si ponga tempestivo rimedio alla situazione anche al fine di rinnovare la fiducia dei cittadini nello Stato italiano e nelle sue istituzioni. Ringrazio per l’attenzione che vorrà porre al problema che Le ho esposto e porgo rispettosi saluti.

                                                        Erminio Sertorelli

Bormio, 23 settembre 2019

Erminio Sertorelli
Guida Alpina UIAGM – Maestro di sci
 

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