Valtellina in difficoltà per la frana (4). Chiuse SS38 e SP 72. Valsassina intransitabile. SP 340 'Regina' sovraccaricata. Resta per l'Alta Valle la via per Aprica e Valcamonica. Si riapre in giornata?
Fine giornata, quarto articolo in argomento, e bilancio della situazione. La frana non è di grandi dimensioni ma abbastanza da motivare gli interventi decisi stamani. La consistenza arborea ha contribuito a frenare la caduta del materiale anche se alcuni massi hanno sfondato tre reti di protezione. La parola è ai geologi per le decisioni del caso, in particolare se devono intervenire gli specialisti di queste situazioni che richiedono grande esperienza alpinistica tenuto poi conto della roccia con cui si ha a che fare, quella che ha portato i locali alla definizione di 'Monte marcio'. Per parte sua l’Anas ha comunicato che la frana, che, come noto, non ha interessato il piano viabile. è discesa da una paretenella quale rimangono due porzioni di roccia a rischio crollo. Alla luce dell’alba, verrà valutata la stabilità di tali porzioni che, se instabili, verranno distaccate dalla parete per motivi di sicurezza. Appena conclusa l'operazione, la SS36 potrà essere riaperta al traffico a doppio senso di circolazione esclusivamente in carreggiata sud, lato valle.
D'un lato quindi la necessità di capire fino in fondo il fenomeno per poi decidere cosa fare, dall'altro una rottura da cordone ombelicale importantissimo e con alternative dal fiato corto. La strada della Valsassina è quella che è non certo in grado di smaltire colonne di traffico, in particolare pesante anche se la Stradale quel che poteva fare l'ha fatto organizzando le 'carovane' che procedono a turno a senso unico. La Regina sull'altra sponda del Lario, per quanto migliorata rispetto ad anni fa, fa già fatica a smaltire il traffico ordinario, figurarsi poi con quello che vi si sta riversando adesso. L'Alta Valtellina ha a disposizione il Passo dell'Aprica e poi in Valcamonica le direttrici per Bergamo o Brescia. Per completezza c'è anche la possibilità via Svizzera.
L'ipotesi che verrà vagliata in mattinata, come da nota dell'ANAS, è dunque quella di riaprire la carreggiata a lago, forse, aggiungiamo noi, con presidio di sorveglianza della zona interessata, in modo da consentire, sia pure nelle due corsie, una ascendente e l'altra discendente, il deflusso del traffico. Ci sarà un allungamento dei tempi di percorrenza ma soluzione certamente da preferirsi rispetto a quella attuale.
La chiusura della carreggiata a monte servirà anche ad intervenire, intanto per il ripristino delle tre reti abbattute, e poi per quanto verrà indicato dai tecnici.
Ultime considerazioni.
La prima: la frana sta procurando grandi disagi e anche costi per tanti. Giusto però anche pensare a chi abita tra Lecco e Bellano e magari anche oltre e quindi giusto dare loro piena solidarietà.
La seconda: i treni passano regolarmente perchè nella zona interessata corrono dentro gallerie semiartificiali che proteggono la ferrovia. Le hanno fatte qualcosa come 130 anni fa...
GdS