GIULIA: Nóma a l’inizi de stü més te giugaeš insema al tè cušìn...

Ci è capitato di leggere la poesia che segue vestendoci in un certo senso da Gesù Bambino per un dono di Natale ai genitori e alla, Maura Gurini, che l'ha scritta e ce l'ha mandata. Un piccolo dono: la pubblicazione, dedicata a Giulia. Giulia era una bambina molto particolare, tanto timida e riservata quanto generosa e sensibile. Per esempio quando la sua sorellina appena nata piangeva, lei chiedeva alla mamma di fare il possibile per calmarla e se non si tranquillizzava subito lei scappava in camera e le venivano gli occhi lucidi... Era davvero una mammina per la sua amata Sara, la coccolava e la faceva giocare tutto il giorno dandole tanto amore.

Dopo la sua tragica scomparsa, gli anziani del paese (anche quelli più chiusi e solitari) hanno raccontato che di nascosto Giulia andava a trovarli tutte le sere e passava qualche momento in loro compagnia, facendosi raccontare le storie delle loro vite e del loro lavoro. Ed una suora ha informato i genitori che, a loro insaputa, spesso andava a recitare il rosario in chiesa prima delle funzioni religiose. La ricordano in tnti, con affetto e con rimpianto. I versi, prima in dialetto e poi in italiano dato che abbiamo lettori abituali anche all'estero:

A GIULIA. NATALE 2013

Nóma a l’inizi de stü més

te giugaeš insema al tè cušìn

e te vaeš in giru per al tè paés

cuntenta cume ‘n saltamartìn.

In de ‘n dì ‘n bruto mal al tà porta ìa

e amò ésa an štenta a creder che l’è gìda iscì

la tua surelìna la te spìa in de ‘na fotografìa

e la ciáma al tè nom tuc’ i dì.

Ésa teš in Ciel e an te pensa cume ‘n bel angelìn

e mà in del cór i regórd dei tei bei ögl’ e del tè sorìs

an te prega de dam la forza e de stam višìn,

de riveghi a ìr inanz e de incontrès ‘n dì in Paradìs.

La tua mama e al tè pà ì an miga pensè su ‘n mument

e ì an decidù de regalèr la šperanza a altri marcìn

che d’ésa inanz ì poderan viver cuntent

e che ì ghe daràn ‘na reǧìon al tè deštìn.

LA TUA ŻIA

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Solo all’inizio di questo mese

giocavi insieme a tuo cugino

e bighellonavi per il tuo paese

felice come un grillo.

In un giorno una grave malattia ti ha portata via

ed ancora adesso non crediamo a quello che è successo

la tua sorellina ti guarda in una fotografia

e chiama il tuo nome tutti i giorni.

Ora sei in Cielo e nei nostri pensieri sei un bell’angioletto

ed abbiamo nel cuore i ricordi dei tuoi begli occhi e del tuo sorriso

ti preghiamo di darci la forza e di starci vicini,

di riuscire ad andare avanti e di ritrovarci un giorno in Paradiso.

La tua mamma ed il tuo papà non hanno esitato un momento

ed hanno deciso di donare la speranza ad altri bambini

che d’ora in poi potranno vivere contenti

e che daranno un senso al tuo destino.

 

Valdisotto, 30 ottobre 2013

 

 

Degno di nota