Un Giro straordinariamente da favola grazie a Stelvio e Cancano
Peccato, tre volte peccato. Tanto straordinaria la tappa dello Stelvio e dei laghi di Cancano da rimpiamgere un'occasione perduta. Non ci fosse stato il virus il pubblico, certamente strabocchevole, avrebbe esaltato ancor di più un risultato sportivo e paesaggistico. In altri termini una grande tappa una delle migliori in senso assoluto da diverse decine d'anni a questa parte (Red)
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La tappa più iconica e impegnativa di questo inedito Giro d’Italia autunnale è stata, fino a ieri, anche la più spettacolare. Re Stelvio non ha tradito le aspettative e ha messo a dura prova i ciclisti in gara, anche i più esperti. I Laghi di Cancano si sono mostrati, per la prima volta al Giro, in tutto il loro splendore e mandando al mondo una cartolina “live” in diretta televisiva attraverso oltre venti emittenti televisive dei cinque continenti.
La salita ai Laghi di Cancano sarà il prossimo anno una delle quattro ascese protagoniste di Enjoy Stelvio National Park: una giornata in cui le strade saranno chiuse al traffico veicolare e le bici di tutta Europa diventeranno le uniche padrone dell’asfalto nel silenzio della montagna.
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Le aspettative erano altissime, e non sono state tradite. Le incertezze della vigilia riguardo le rigide temperature e le condizioni climatiche avverse si sono dissolte non appena il sole ha fatto capolino all’orizzonte. Valdidentro, Isolaccia e i Laghi di Cancano erano al loro esordio come ‘città di tappa’ al Giro d’Italia e si sono comportate in modo impeccabile in tutte le fasi organizzative.
«Quando avevamo immaginato l’arrivo di tappa a Cancano lo pensavamo ovviamente in primavera, con temperature e colori diversi. Essere riusciti a realizzare questa tappa il 22 ottobre, con i colori autunnali temperature ben più rigide è stata una grande sfida che ha richiesto uno sforzo organizzativo massiccio ma che ha dato i suoi frutti - ha dichiarato Massimiliano Trabucchi, sindaco di Valdidentro – e vorrei ricordare tutte le persone che a vario titolo hanno contribuito a questo successo, perché dietro una manifestazione come il Giro d’Italia ci sono mesi di lavoro e di pianificazione di cui il pubblico vede solamente il risultato finale. Solo lungo le strade della Valdidentro erano presenti più di 100 volontari a presidiare il percorso, oltre a loro altre decine di volontari che si sono occupati dei parcheggi, del catering, degli accrediti e di tutte le altre attività coordinate dal Comitato di Tappa locale».
Quella di ieri rappresenta una giornata storica perché il Giro è arrivato per la prima volta in Valdidentro: un buon auspicio anche in vista dei grandi appuntamenti che attendono il comprensorio dell’Alta Valtellina tra cui ovviamente i Giochi Olimpici Invernali del 2026.
I veri protagonisti della diciottesima tappa di questo strano Giro d’Italia autunnale sono stati loro: i Laghi di Cancano, la Valdidentro e le Torri di Fraele. I colori autunnali e un sole più caldo del previsto hanno regalato la cornice ideale per il passaggio della carovana rosa.
Valdidentro e i Laghi di Cancano avevano già superato la prova ciclistica ospitando una tappa del Giro Rosa e la Granfondo Stelvio Santini, ambedue gli eventi dello scorso anno.
I bacini artificiali di Cancano, di proprietà di A2A, che forniscono gran parte dell’energia elettrica alla vicina Milano, sono preceduti da 21 tornanti ben ritmati sul fianco della montagna. La tappa è stata emozionante ed esplosiva e il passaggio tra le Torri di Fraele ha dato il via allo strappo finale verso l’arrivo dove Arianna Fontana, campionessa olimpica e mondiale di short track italiana, ha accolto gli stremati girini in qualità di Ambasciatrice della 18esima Tappa della Corsa Rosa. Sull’ascesa con la propria bici e riconosciuto dai numerosi tifosi, anche il vincitore del Giro d’Italia 2006 e 2010 Ivan Basso la cui mamma è di origine valtellinese.
Tra gli spettatori d'eccezione anche il giovane Alessio Martinelli, ciclista under 23 in forze al team Colpack: originario del comune di Valdidentro, ha osservato malinconicamente i colleghi professionisti transitare sulle strade di casa, dopo che una caduta in allenamento nella discesa dai Laghi di Cancano, lo ha costretto a uno stop forzato.
Quando si parla di Valtellina è facile pensare all’offerta sciistica di importanti comprensori come quello di Bormio e Livigno.
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«Il ciclismo è certamente uno sport che porta con se valori che ben si sposano con quelli del Parco Nazionale dello Stelvio: è uno sport green, che valorizza la mobilità dolce nel rispetto dell’ambiente circostante. È stato quindi un grande onore ospitare l’arrivo del Giro a Cancano, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, transitando lungo la Cima Coppi che del Parco ne è il simbolo principale - ha sottolineato Alessandro Nardo, direttore del Parco Nazionale dello Stelvio - e gli sforzi del Parco a favore del cicloturismo non sono certo finiti: possiamo già annunciare che le quattro salite di Stelvio, Gavia, Mortirolo, Cancano, nel 2021 saranno le protagoniste di Enjoy Stelvio National Park, giornate di chiusura al traffico veicolare in cui i ciclisti potranno salire in tutta tranquillità, godendo appieno del paesaggio che li circonda»
La Enjoy Stelvio National Park, insieme ad altri eventi legati al mondo del ciclismo come l’Alta Valtellina Bike Marathon o la Re Stelvio Mapei, hanno contribuito a portare in Valtellina migliaia di appassionati delle due ruote, stranieri inclusi. A disposizione anche ciclabili battute e meno impegnative dello Stelvio come il Sentiero Valtellina, i 114 chilometri che da Colico raggiungono Bormio, e la ciclabile della Valchiavenna, 42 chilometri sempre da Colico fino a Villa Chiavenna. Valdidentro con la sua offerta cicloturistica, oltre che storico culturale con le regali Torri di Fraele, simbolo della valle, rappresenta una bella novità per il Giro e non solo.