Crocefisso sfrattato dalle camere dell'Ospedale di Sondrio

Ci perviene una segnalazione corredata da foto e con titolo, che riprendiamo quasi tal quale “Crocefisso sfrattato dalle camere dell'Ospedale di Sondrio” e ne pubblichiamo due non senza precisare che bisognerebbe vedere se lo sfratto riguarda uno solo o più reparti.  Quanto alla data, vicina o lontana che sia non fa differenza perchè sono in gioco simboli e valori.

FOTO 1. Una è quella scattata nel soggiorno, vicino alle scale, locale che ha resistito all'azione iconoclasta confortando con la sua presenza chi ha il dono della fede senza dare nessun fastidio a chi pensa invece che l'ospedale sia l'anticamera del nulla.
FOTO 2. L'altra è stata scattata in una delle camere assoggettate ai repulisti togliendo conforto chi ha il dono della fede e causando un cero fastidio perfino a  chi pensa invece che l'ospedale sia l'anticamera del nulla.

Nulla ci è stato detto circa la data dello sfratto e su chi ha disposto, in periodo di innovazioni nei reparti, nelle sale operatorie, negli ospedali periferici e in quant'altro, innovazione delle innovazioni. questa para-illuministica misura.

Per quel che ci riguarda, sia personalmente che come linea del giornale abbiamo sempre sostenuto che se si deve costruire una struttura nuova, pur non condividendo, accetteremmo che simboli religiosi non ve ne siano o, meglio, che siano 'confinati' da qualche parte e non distribuiti. Vale oggi per l'ospedale ma non solo; basta pensare alle scuole.
Se invece il simbolo, Crocefisso od altro, c'è già va lasciato al suo posto perchè per alcuni è un simbolo la cui eliminazione tocca la coscienza mentre per gli altri è come si trattasse di un arredo.

a.f.

 

 

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