APRICA. La tappa regina del Giro 2022 con il Re Mortirolo

16ª TAPPA: 24 MAGGIO SALÒ-APRICA, 202 KM

È la giornata più dura del Giro, con 5250 metri di dislivello. Partenza subito in salita in Valsabbia, la zona dov’è cresciuto Sonny Colbrelli, fino alla prima ascesa: il Crocedomini, 19,9 km con 1228 metri di dislivello, media 6,2% e max 12%. Non si affronta dal Giro 1998, il duello Pantani-Tonkov. Quindi discesa in Val Camonica, si passa da Edolo e quindi a Monno si affronta il Mortirolo: è il primo dei sei lati del Mortirolo a essere stato scalato al Giro, 1990, primo il venezuelano Leonardo Sierra. La salita misura 12,6 km al 7,6% medio, e punte del 16% a 2 km dalla vetta, quando si incrocia il versante che sale da Mazzo. Mortirolo è la vetta dei morti, del sangue, dei combattimenti. Discesa molto tecnica su Grosio, poi tutta la vallata da Tirano all’Aprica lungo i vigneti dello Sforzato, il vino rosso orgoglio di questa terra. La tappa è dedicata proprio a questa eccellenza enogastronomica italiana: si chiama Sforzato Wine Stage. Prima di Aprica, l’ultima difficoltà: il valico di Santa Cristina, 13,5 km con 1078 metri di dislivello, pendenza media 8% e punte del 13%, che collega le due valli. Dalla vetta, 7 km per arrivare all’Aprica, nobile stazione sciistica che accoglie il Giro per la decima volta. La prima esattamente 60 anni fa: era il 3 giugno 1962 quando Vittorio Adorni vinse la Moena-Aprica. Aspettatevi i fuochi d’artificio. Chi è in rosa all’Aprica molto probabilmente lo sarà anche domenica 29 all’Arena di Verona (da La G.d.S.).

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