DISCRETAMENTE CI HA LASCIATO VERA CREDARO

Se ne é andata in maniera discreta tanto che non lo si era saputo subito, discreta come era lei nei rapporti con le altre persone. In simbiosi con il marito anche nel portare agli altri tomi di scienza, soprattutto approfondendo e facendo approfondire le cose di casa nostra. Ci ricordiamo, a titolo di esempio quando a Pian Gembro lei e il consorte ci facevano vedere, per la prima volta, una drosera, a sorpresa perché i racconti d'infanzia ci avevano fatto pensare alle piante carnivore quasi a grandezza d'uomo mentre invece là, vicino alla torbiera, facevano fatica a farsi notare tanto piccole erano. Stiamo ricordando Vera Credaro della famiglia che ha dato alla Valle, ma soprattutto al Paese, Luigi Credaro, pedagogista insigne che lasciò, da Ministro della Pubblica Istruzione, il segno con sue importanti innovazioni delle quali vogliamo ricordarne una apparentemente marginale. I maestri erano allora pagati dai Comuni. Erano tanti quelli che non avevano i mezzi con risultati sconsolanti per l'analfabetismo. La sua decisione - e immaginiamo le opposizioni allora! - di passare i docenti a libro paga statale fu, indirettamente, una spinta notevole per alfabetizzare i ragazzi. Così come ricordiamo, anno 1946, che da Ponte venimmo in due in tutto a sostenere l'esame di ammissione alle Medie ma che i compagni di scuola poterono continuare gli studi nella sesta, e poi settima e poi ottava classe, iniziativa Credaro. Così come ricordiamo lo zio Bruno, autorevole Provveditore agli Studi, autorevole Presidente del CAI, discreto anche lui, una sorta di marchio di famiglia, tale anche per Nella cui rivolgiamo il nostro cordoglio.

Vera Credaro nacque a Sondrio nel 1932 frequentò le scuole locali fino a conseguire la maturità al liceo classico e il diploma dell'Istituto magistrale nel 1951. Nell'autunno dello stesso anno si iscrisse al corso di laurea in Scienze Naturali dell'Università di Pavia laureandosi nel 1955 con una tesi sperimentale sulla vegetazione di altitudine nel Gruppo del Bernina. Tenne gli insegnamenti di scienze nell'Istituto Magistrale e nella scuola media di Sondrio fino al 1957 anno in cui si sposò con il prof. Augusto Pirola trasferendosi a Catania con il marito. Seguendo gli spostamenti del marito, dopo tre anni, si trasferì a Pavia dedicandosi principalmente alla cura dei tre figli nati tra il 1958 e il 1963, ma collaborando anche con il marito alle ricerche botaniche condotte nella sua Valtellina.

Continuò queste attività a Bologna tra il 1968 e il 1979 quando la famiglia ritornò a Pavia. In modo autonomo si dedicò in particolare di divulgazione scientifica collaborando con gli insegnanti delle scuole elementari e medie valtellinesi e nell'ambito della Associazione degli Amici dell'Orto Botanico dell'università di Pavia e tenendo lezioni su vari argomenti botanici presso l'Università delle Tre Età (UNI3) di Sondrio, eventi che nel corso di diversi anni generarono una vasta cerchia di amicizie e furono occasioni di incontri con compagni di scuola.

Vera Credaro è scomparsa il giorno 8 maggio a Pavia dove si sono svolte le esequie. Da sabato 18 le sue ceneri riposano nella tomba di famiglia nel cimitero di Montagna in Valtellina.

f.

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Degno di nota