Ancora l'orso. L'uomo e i suoi diritti
Ancora l'orso. Ogniqualvolta c'è una notizia di cronaca che lo riguarda si accendono le polemiche, in genere fra chi abita in zone con la possibile presenza del plantigrado e quelli che il rischio di incontrare quel bestione non lo corrono, vivendo e scrivendone magari a centinaia di km di distanza.
Questa volta da citare la dichiarazione del Ministro Costa intervenuto dopo l'ennesima 'prodezza' – lo sradicamento del radiocollare che serviva a localizzare l'orso - di M49: “La mia posizione rimane la stessa, ogni animale deve essere libero di vivere in base alla sua natura”.
Bene signor Ministro le Sue parole meritano apprezzamento perchè tagliano, figurativamente, la testa al toro una volta per tutte. Infatti se “ogni animale deve essere libero di vivere in base alla sua natura” consegue che “l'uomo deve essere libero di vivere in base alla sua natura”. Ebbene se ci fu un tempo in cui in alcune zone delle Alpi poteva esserci qualche capo è anche vero che l'uomo volendo “vivere in base alla sua natura” e quindi in primis sopravvivere” si comportava verso l'orso come questo si comporta con capre, pecore, muli, asini, animali da cortile ecc. Anche mangiandolo, basti ricordare “il famoso prosciutto d'orso” nel menu della locanda di San Salvatore, sia pure di ben più d'un secolo fa, tanto è il periodo trascorso senza plantigradi qui in Valtellina
Visto poi che per Lei “ogni animale deve essere libero di vivere in base alla sua natura” l'aver preso a suo tempo orsi che vivevano “in base alla loro natura”, nel loro territorio sloveno portandoli dove non era loro natura, ne tragga, Signor Ministro, le conclusioni.
La Valtellina non è terra di orsi da almeno un secolo e in essa ogni uomo “deve essere libero di vivere in base alla sua natura”.
a.f.