Sirtori addio. Ha lasciato una traccia nella nostra comunità

Un saluto e un rimpianto. E' triste dovere accorgersi che mentre siamo impegnati altrove qualcuno ci lascia. E' anche triste, guardando indietro, sentire una nostalgia per il tempo che fu. E' il rimpianto di non avere abbastanza praticato una comunione di intenti specie con chi divide i nostri stessi valori.   E' Pierino Sirtori che ha accorciato la lista dei nostri amici andandosene a 86 anni.
Era arrivato qui da Cernusco sul Naviglio dimostrando subito le sue capacità quale responsabile di tutte le manutenzioni del Cotonificio Fossati nel quale ogni giorno, anche con turno notturno, entravano 2000 dipendenti, 2200 con l'apertura della Manifattura dell'Adda in Berbenno,. Democristiano DOC aveva avuto anche negli anni '60 la responsabilità della guida della DC, allora maggioranza assoluta, come segretario provinciale. Poi, nel 1964 era entrato in Consiglio Comunale e il Sindaco Saverio Venosta lo aveva voluto al suo fianco come prima come assessore, poi Vicesindaco anche con la delega ai Lavori Pubblici. C'era un grosso compito da svolgere, quello di mettersi al lavoro per il Piano Regolatore in tempi di sviluppo ma anche di una sensibilità urbanistica non ancora matura. Dapprima lui con Venosta e Duico, poi anche con Muffatti e chi scrive, avendo per capogruppo l'on. Tarabini. Con un atto politico di grande rilievo all'inizio del 1975 il Piano, un piano moderno, innovativo tecnicamente redatto dall'Eura ma sulle linee a lei indicate e che sarà poi riferimento per l'impostazione urbanistica dei nostri Comuni veniva portato in Consiglio ed approvato. La serietà si paga, e lo si sapeva, e difatti da 20 su 40 la DC scese a 17 consiglieri ma intanto la città aveva il suo ordine. Negli anni si vide quanto fosse lungimirante quella scelta e giustificato il sacrificio. Sirtori era in campo non solo per contribuire alla preparazione del piano ma anche alla sua gestione.  Sui lavori pubblici, come si suol dire, “era un martello” al punto qualche volta di entrare in conflitto con l'Ufficio Tecnico con risultato che poi la sintesi si rivelava feconda. Le discussioni, se costruttive, da quel galantuomo che è il tempo vengono sempre gratificate.
Non rientrò in Giunta nel 1975, chi scrive Sindaco, solo per colpa di un errore in sede di scrutinio, causa della mancata sua elezione, rimediato solo dopo molti mesi. Non per questo si tirò indietro. Ovviamente nel 1980 in Giunta ci rientrò riprendendo un filo che, almeno nella parte possibile, non aveva mai lasciato.
L'operazione 'Palazzo di Giustizia', complicatissima con sei Palazzi in gioco, scuole con secondi turni, una serie di difficoltà da superare, tanti i soggetti in gioco andò in porto quando una soluzione fu trovata, e cioè quella di realizzare una scuola da 30 classi in 8 mesi, quando mai nessuno aveva realizzato, ovunque, un'opera del genere in meno di due anni. Seguimmo personalmente questa incredibile sfida perchè gli 8 mesi era condicio sine qua non, lui, il compianto Franco Bettini, oltre l'ing. Del Curto e l'Ufficio Tecnico. Pierino era in cantiere tutti i giorni. Risultato: in 7 mesi e 20 giorni si consegnavano le chiavi al Preside del Besta prof. P. Giorgio Del Curto e per l'inaugurazione veniva a Sondrio la Ministra della P.I. Falcucci.
C'è un merito ulteriore, anzi il primo merito. Si cercava una soluzione data la situazione critica del Tribunale. Un primo progetto di massima in Via Ragazzi del '99 trovò opposizioni varie. Una soluzione sotto la ferrovia dove c'erano aree idonee trovò l'opposizione dei magistrati. Era un peccato anche perchè i soldi c'erano. Facevamo Giunta al lunedì e al giovedì. Era appunto un giovedì, Sirtori arrivò qualche minuto prima, venne nella Stua chiedendo cosa ne pensavo del realizzare il Palazzo di Giustizia nel Palazzo che ospitava allora Geometri, Ragionieri, Scientifico. Dieci minuti dopo, sentita la Giunta, eravamo già in pista per cercare superare quei problemi d'ogni tipo che resero complicatissimo procedere e che avrebbero 'smontato' chiunque.
Ho sempre detto che senza la saggia idea di Sirtori non saremmo arrivati ad una soluzione, perdendo i 7,6 miliardi. Inutile dire che là dentro, a quella ormai ex-scuola c'era stabilmente. I lavori si conclusero senza perizie suppletive risparmiando 2-300 milioni rispetto al progetto approvato nonostante i tassi d'inflazione.
Se ne è andato lasciando una traccia nella storia della nostra comunità. I famigliari, cui va il cordoglio, possono esserne consolati.

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