FRA LE 27 OPERE DELL’ALMANACCO 2006 DI CASABELLA

Nella scheda anche gli altri valtellinesi che hanno collaborato – Inoltre un’opera a Seregno dell’arch. Gian Matteo Romegialli

Nona edizione de “L’almanacco di Casabella”, rassegna di architetti italiani.

Nell’ultima, quella del 2006, una gradita sorpresa: a pagina 226 troviamo l’arch. Daniele Vanotti che presenta il suo ampliamento (primo lotto) della palestra di Berbenno. (nelle 254 pagine non ci sono centinaia di opere scelte ma soltanto 27). Caratteristiche, illustrazioni, schemi.

IL CURRICULUM DELL’ARCH VANOTTI

(Sondrio 1972) si Laurea nel 1999 presso il Politecnico di Milano con Sergio Crotti. Dal 2000 collabora con lo studio di Marco Della Torre di Milano. Terzo classificato al concorso per l' ampliamento del cimitero di Berbenno di Valtellina (So) con M. Pusterla. Nel 2001 collabora con lo studio Fabio Della Torre di Morbegno al progetto di riqualificazione del centro storico di Montagna in Valtellina. Dal 2002 svolge l'attività professionale in proprio partecipando a vari progetti e realizzazioni.

Nel 2003 si segnala per una menzione speciale della giuria al "Concorso nazionale di idee per la riqualificazione delle aree centrali di Opera" Opera (Mi), con A. Forni e A. Valenti.

Del 2004 la collaborazione con Gian Matteo Romegialli al progetto per la realizzazione della sede del gruppo della protezione civile per la C.M. 25 a Morbegno (So). E' stato cultore della materia presso il Politecnico di Milano dal 2000 al 2005 per Sergio Crotti e Massimo Tadi. Nel 2005 riceve il primo premio al concorso indetto dal comune di Tirano sul tema riguardante la riqualificazione urbanistica dello spazio pubblico compreso tra la Piazza Unita' d'Italia, Viale Vanoni e Via dell'Industria in comune di Tirano (con M. Ghilotti).

LA PRESENTAZIONE DELL’OPERA

L’intervento, realizzato in due lotti, vede nel sito e nelle preesistenze architettoniche, il punto di partenza per una ridefinizione dei ruoli funzionali e gerarchici dell’impianto sportivo e della struttura scolastica.

L’addizione operata ha visto la conservazione e l’ampliamento del precedente volume costruito nel 1981 in quanto vincolo imprescindibile per il mantenimento dei finanziamenti già ottenuti dall’amministrazione comunale.

Gli obiettivi

La continuità dei percorsi fisici e visuali rappresenta uno dei presupposti della realizzazione. L’affaccio a Est dell’ingresso ha l’obiettivo di caratterizzare il nuovo impianto scolastico come una presenza autonoma, svincolata dal precedente ruolo di subalternità alla scuola.

Una serie di viste mirate (verso Est in direzione del borgo di Polaggia e della monumentale chiesa parrocchiale, a nord e a sud verso le Alpi Retiche e Orobiche) vogliono costruire chiare e specifiche relazioni contestuali, favorendo la riconoscibilità del ruolo funzionale e civile della palestra.

Gli altri obiettivi hanno riguardato:

- la realizzazione di un campo da basket regolamentare

- la costruzione di una tribuna da 200 spettatori

- la creazione di nuovi spogliatoi e spazi funzionali

- la chiarezza compositiva come nota dominante l’intero progetto

le strategie

Operando in sezione, distinguendo in modo chiaro gli spazi serviti da quelli serventi si sono attuate quelle strategie capaci di rispondere alle richieste formulate.

L’ingresso è caratterizzato da una successione di spazi prima compressi e poi dilatati, che aprono la vista verso il cielo e segnalano l’articolazione dei volumi. Un percorso completamente vetrato guida il visitatore verso gli spazi serviti (spogliatoi a quota ±000, tribune a quota +280).

Le connessioni verticali, sono garantite da due corpi scala posti all’interno delle pile che sostengono la nuova copertura a cui viene appeso il tetto della palestra esistente. Nell’intercapedine di 240 cm così realizzata si aprono delle finestrature in grado di portare luce indiretta da nord al campo da gioco e di offrire delle viste panoramiche agli spettatori in tribuna.

Il percorso a quota +280 è caratterizzato da una luce radente al suolo, data esclusivamente da tagli orizzontali, capaci di marcare in modo suggestivo il percorso e di indirizzare il pubblico verso una visione del campo da gioco posto a nord.

La sincerità costruttiva, propria della visione interna delle strutture di elevazione, viene portata anche all’esterno, e diviene l’occasione per modulare la facciata con una serie di setti in calcestruzzo armato a vista. La profondità dei volumi, segnati da ombre, è il filo dominante l’intera composizione dei tre nuovi affacci, in una tensione che vuole richiamare l’architettura solida, rurale e materica propria dei centri storici, senza tuttavia indulgere a ingenui e pretenziosi mimetismi

LA SCHEDA (E ALTRI VALTELLINESI CHE HANNO COLLABORATO)

Nove pagine con 11 illustrazioni della palestra. La scheda con altre collaborazioni:

Progetto 1° lotto e Direzione Lavori. Daniele Vanotti

Progetto 2° lotto e Direzione Lavori: Daniele Canotti e Renato Passamonti

Strutture: Stefano Leali, Luciano Giaggia – Studio SPS (1° lotto), Paolo Moncecchi (2° lotto)

Impianti: Cesare Giarba

Committente: Comune di Berbenno di Valtellina

Imprese: Quadrio Gaetano Costruzioni spa, Morbegno di SO (1° lotto) – SAPP srl Marciano di PG (2° lotto)

Dati dimensionali: superficie lotto mq. 3743 – superficie intervento mq. 1470 – volume totale mc. 11739

Cronologia: maggio 2002 progetto 1° lotto – maggio 2003/febbraio 2004 realizzazione 1° lotto – maggio 2004 progetto 2° lotto – maggio 2004/dicembre 2005 realizzazione 2° lotto

Fotografie: Filippo Simonetti

GIAN MATTEO ROMEGIALLI

Nell’almanacco figura anche l’arch. Gian Matteo Romegialli progettista, con l’arch. Bassano Giuseppe Pini del Nuovo padiglione Rodari della Scuola Elementare di Seregno.

Di famiglia non solo valtellinese ma di architetti, di Romegialli vengono citate la stazione autolinee con officina e rimessa autobus in Morbegno; il progetto esecutivo sede Comunità Montana e Uffici Postali, Morbegno; il Rifugio escursionistico con palestra e centro scuola di alpinismo a Filorera di Valmasino; il progetto esecutivo del sottopasso pedonale di collegamento tra centro città e la Stazione FFSS e aree pubbliche contermini. ( collab. Arch. Angela M. Romegialli). Vengono inoltre ricordati premi e riconoscimenti conseguiti.

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