09 10 20 QUEL POVERO CEDRO NELLA CELLA DELLA MORTE
Gli interventi inviati ai due giornali che si sono occupati e si stanno occupando dell'argomento, Vaol e Il Giorno.
Per Vaol
Correggo l'autore dell'intervento n. 7. Non é affatto vero che sia "cosa mai vista" la presenza degli assessori in piazza per spiegare il progetto di Piazza Campello. Durante i miei 10 anni di Sindaco io e collaboratori in più circostanze lo abbiamo fatto e generalmente prima di decidere le cose, non per presentare le cose già fatte. Il caso più vistoso, unitamente al Piano del Centro Storico, é stato quello del 'Piano di circolazione' la cui bozza, dopo una serie di presentazioni anche in piazza, é stata approfondita in tutti i dettagli emersi ed approvata con le modifiche del caso dopo un anno. Segnalo per inciso che quel piano doveva valere sino alla realizzazione della tangenziale. Dopo non ci sarebbero, e non ci sono stati, problemi di viabilità per cui le scelte avrebbero avuto carattere solo urbanistico. Il piano, nella sostanza, é ancora in funzione dopo un quarto di secolo (la chiusura vdi Corso Italia ha solo spostato la direttrice E - W su Via Cesura verso il Lungo Mallero.
Quanto al cedro tempo fa ho pubblicato una difesa appassionata non"per il verde" ma per cosa ha rappresentato per tanti sondriesi quella pianta. Nella deprecata ipotesi che non si potesse tornare indietro ho suggerito almeno che si veda di estirparlo piantandolo da un'altra parte. Vista la perizia, di persona con professionalità degna di fiducia, mi pare ci si debba, in parte, rassegnare. C'é un anno di tempo però e la situazione non pare così tragica sennò le motoseghe dovrebbero entrare in funzione domattina, cosa che nessuno ha ipotizzato. Si studi il modo di estirparlo e ripiantarlo con quegli accorgimenti sia pure artificiali che ne garantiscano la stabilità sopperendo alle lacune naturali. Non so se sia possibile ma almeno ci si provi. Per tanti si tratta non di un albero ma di un simbolo. Se si può si discuta con i firmatari, non in piazza ma a tavolino, il posto simbolico ove collocare un simbolo e dove continuare a fare l'albero di Natale. E in Piazza Campello? Non ci sarebbe più l'albero per cui quantomeno resti, e lo spazio relativo entri nel progetto, il tradizionale presepio. O deve andare nel cimitero dei ricordi anche questo?
Alberto Frizziero
Per Il Giorno
A fine settembre Il Giorno ha pubblicato, a mia firma, una difesa appassionata del cedro di Piazza Campello condannato ad essere tagliato per l'attuazione del progetto di restyling della piazza stessa. Non"per il verde" ma per cosa ha rappresentato per tanti sondriesi quella pianta. Nella deprecata ipotesi che non si potesse tornare indietro avevo quantomeno suggerito che si veda di estirparlo piantandolo da un'altra parte. Vista la perizia, di persona con professionalità degna di fiducia, mi pare ci si debba, in parte, rassegnare. C'é un anno di tempo però e la situazione non pare così tragica sennò le motoseghe dovrebbero entrare in funzione domattina, cosa che nessuno ha ipotizzato. Si studi il modo di estirparlo e ripiantarlo con quegli accorgimenti sia pure artificiali che ne garantiscano la stabilità sopperendo alle lacune naturali. Non so se sia possibile ma almeno ci si provi, almeno per rispetto di quel migliaio di cittadini che hanno apposto convintamene la loro firma in calce all'appello per il salvataggio di quello che non è un semplice albero, e lo si sarà capito, ma un simbolo. Se si può si discuta con i firmatari, non in piazza ma a tavolino, il posto simbolico ove collocare questo simbolo e dove continuare a fare l'albero di Natale. E in Piazza Campello? Non ci sarebbe più l'albero per cui quantomeno resti, e lo spazio relativo entri nel progetto, il tradizionale presepio. O deve andare nel cimitero dei ricordi anche questo?
Alberto Frizziero