09 09 20 102ª MOSTRA DEL BITTO - XIX FIERA REGIONALE DEI PRODOTTI DELLA MONTAGNA LOMBARDA - 2ª RASSEGNA ENOGASTRONOMICA "VALTELLINA GOLOSA". "INTERVISTA AL SINDACO DI MORBEGNO ALBA RAPELLA"

A poco più di un mese dalla più importante kermesse riservata all'enogastronomia valtellinese, in programma al Polo Fieristico Provinciale di Morbegno dal 16-18 Ottobre, abbiamo incontrato il sindaco della "Città del Bitto" Alba Rapella. Ne è nata un'intervista a 360° che ben fotografa lo stretto rapporto tra l'evento e quello che di fatto è il capoluogo della Bassa Valle.

Cosa vuol dire per Morbegno, avere una manifestazione come la Mostra del Bitto sul proprio territorio?

«Questa manifestazione rappresenta innanzitutto l'intraprendenza, lo spirito d'iniziativa e la capacità imprenditoriale del nostro territorio - ha esordito -. Non solo, la Mostra del Bitto rappresenta inoltre la capacità di pensare un evento, farlo crescere e portarlo a dei livelli decisamente elevati. Siamo partiti da una tradizione secolare, rivestendola di modernità in coerenza con le esigenze attuali. Con la fiera regionale dei prodotti della montagna, siamo giunti alla 19ª edizione; un ottimo biglietto da visita per attrarre visitatori sul nostro territorio. Già, perché la Mostra del Bitto non è solo esposizione di prodotti alimentari, agricoli o artigianali, ma anche promozione turistica. Ultima cosa, ma non meno importante, grazie ad Eventi Valtellinesi siamo riusciti a valicare i confini locali entrando nei circuiti nazionali delle fiere».

Un evento come questo, porta riscontri positivi su Morbegno e il mandamento?

«Sicuramente si. Oltre al proporre i nostri prodotti a mercati sempre più ampi, ha ritorni a livelli di presenze nelle strutture d'accoglienza della zona per tutta la settimana che interessa l'evento. Perché tutto ciò abbia poi un seguito, a livello locale, bisogna però proporre reti d'offerta sempre più variegate e nel contempo mirate alle diverse realtà: fondovalle, montagna, sport, cultura…».

Morbegno, solo "Città del Bitto" o vera capitale delle eccellenze enogastronomiche valtellinesi?

«La Fiera non è solo nostra, ma è l'evento più importante a livello provinciale per quanto riguarda la promozione enogastronomica. Morbegno sarà anche la "Città del Bitto", ma l'evento è dei valtellinesi. Lo dimostra la presenza di tutti i consorzi e di molte aziende locali. Al polo si trovano tutte le nostre eccellenze alimentari: Bitto, Pizzoccheri, Vini, Miele, Mele, Bresaola».

Anni addietro la Mostra è passata dal Centro al lungo Adda. Oltre a sfruttare le potenzialità del Polo Fieristico la vede come scelta vincente per valorizzare le varie aree della Città?

«Trasferire l'intero evento nella nuova sede è stato necessario. Per effettuare il salto di qualità che poi è stato fatto, avevamo bisogno di nuovi spazi e di una location più consona a livello di accoglienza; tutte cose che il centro cittadino non era più in grado di offrire. Per Morbegno, tale decisone si è poi rivelata l'occasione propizia per iniziare a valorizzare un'area che sta diventando sempre più interessante. Accanto al Polo c'è una struttura sportiva che verrà ulteriormente implementata con la realizzazione di un centro natatorio; mentre l'area della Bosca sta diventando punto di riferimento per le attività sportive e ricreative outdoor».

La piazza dei sapori 2009, vero cuore pulsante delle Fiera, riprodurrà fedelmente il chiostro di Sant Antonio. Il legame con la città è quindi ancora più saldo?

«Avere il chiostro come sfondo alla Piazza dei Sapori il chiostro di Sant Antonio, sarà un'ottima occasione per fare conoscere uno dei gioielli di cui la Città va fiera. Anni addietro, si era utilizzato come sfondo la facciata della chiesa. Nel mio discorso dissi che a lavori ultimati sarebbe stato bello vedere cosa effettivamente c'è dietro quella facciata. E' stato fatto e la cosa mi fa oltremodo piacere. Il chiostro non è un gioiello da tenere in cassaforte, ma uno di quelli da esibire, vivere, utilizzare e valorizzare».

Maurizio Torri

Maurizio Torri
Degno di nota