L'orso nei boschi non è quello di Mascia, ma un pericolo costante

Riproponiamo una combinazione fotografica che la dice lunga. A sinistra c'è l'orso amatissimo da tutti i bambini, quello alla mercè della piccola Masha. Un'immagine dell'orso di peluche che suggerisce tenerezza, dolcezza, amicizia.
A destra quello vero, il plantigrado di cui si parla nel tono giusto nell'articolo che abbiamo pubblicato lo scorso 13 aprile in occasione dell'uscita dalla tana a letargo concluso.
Non pensano certo i fans della coppia Orso-Masha che si tratti di un grande predatore. Vadano a leggere in prima persona il racconto di chi è stato attaccato e ferito da un orso all'indirizzo https://www.ildolomiti.it/cronaca/parla-luomo-aggredito-dallorso-ho-pens... alla faccia di quelli che sostengono che non c'è pericolo, che bisogna convivere e altre amenità di questo genere.
Detto questo ecco la ripresa dell'articolo del 13 aprile scorso:

L'ORSO SI FA VIVO E LE API PIANGONO A VEDERE LE LORO CASETTE DISTRUTTE

“L'è fo l'urs da la tana”. Ha fame. E mangia quel che trova

L'inverno ha passato il testimone alla primavera e con questo, come dicono in Aprica “L'è fo l'urs da la tana”. Ha fame. Il Trentino non basta, andiamo – dice – in Valtellina, là di api. ce ne sono tante. Questo per iniziare, poi capre, asini e quant'altro seguiranno.
Qualche notizia dal Trentino, dove cioè hanno fatto il biscesciat importando orsi dalla Slovenia.
Un’auto “speronata” da un orso: è successo mercoledì 20 marzo sera lungo la statale 43 della Valle di Non all’altezza di Maso Milano, nei pressi del viadotto sul torrente Sporeggio. Dicono che l'orso non attacca. L'orso non sapeva che non attacca per cui se l'è presa con un'auto in transito.
Un apicoltore in una notte ha perso i suoi apiari collocati in località Rocca di Breguzzo e un anno fa il plantigrado, a seguito di numerosi attacchi era riuscito a penetrare la rete di protezione alta quasi due metri e con base in cemento facendo incetta di tutte le sue arnie.  A distanza di 9 mesi la storia si è ripetuta nel medesimo modo. L'orso non sapeva che quelle protezioni, secondo i fans del plantigrado, gli avrebbero impedito di andare oltre. Non sapendolo se n'è fatto un baffo e se ne è andato a far merenda.
Il comunicato della Federazione lavoratori dell’energia della CGIL: i guardia-dighe addetti a controllare gli impianti idroelettrici di Dolomiti Edison Energy hanno paura dell’orso dato che ogni settimana devono controllare impianti e corsi d’acqua in zone isolate nella bassa Val di Non, boschi dove l’orso si trova a casa sua. Il fatto che siano lì non a spasso ma per controllare le dighe ahimè per l'orso non è influente
Secondo le Giunte Regionali di Trentino e Veneto i carnivori sono diventati pericolosi o dannosi per agricoltori e allevatori. Quindi si dovrebbero abbattere, ma occorre una modifica di legge. Il Ministro Costa, ricordandosi di essersi laureato in Agraria potrebbe fare un giro “agrario” per apicoltori, allevatori e quant'altro per rendersi conto. Poi,  ricordandosi di essere stato generale dei Carabinieri provi a vedere se dando ordini l'orso come i carabinieri risponde “obbedisco”.
La popolazione è stimata tra i 60 ed i 78 esemplari. Il 2018 si è rivelato un anno con un alto tasso di natalità tra gli orsi trentini. I cuccioli sono più di 20, tra i 21 ed i 23 stimati. In conseguenza di ciò il trend della popolazione ursina è in crescita, peraltro costante negli ultimi 4 anni. E se crescono qualche conseguenza potremo averla anche noi, no?
Red

 

Degno di nota