Domenica doppio esame: candidati e Sondrio

Nella foto l'entusiamo per il turno regionale superato

Dal regionale al confronto nazionale

Domenica doppio esame. Ci sono le elezioni e quindi candidati, e loro partiti, sotto esame. Ma c'è anche un altro esame a cui ci tengono in tanti ed è quello che il Sondrio Calcio dovrà affrontare con lo Sporting di Bellinzago, una squadra che è arrivata seconda in uno dei due gironi piemontesi di Eccellenza, il girone A, ma con 81 punti in 34 partite, 93 gol segnati e solo 30 subiti. si potrebbe dire domenica delle 'S'. S come Sertori per l'Europa, S come Sondrio per la Serie D. Diversissime le due cose ma con un denominatore comune: la Valtellina.
Superati dal Sondrio i turni regionali c'è quindi ora da affrontare il primo turno di quelli nazionali tenendo conto che si dà per probabile che chi vince proseguirà stante il livello che gli esperti ritengono più elevato nelle squadre di cui sopra nel confronto nazionale.

Gli avversari
L'ultimo (che si spera non sia l'ultimo!) impegno per la D è contro lo Sporting Bellinzago di Novara allenato da Giovanni Koetting, ex calciatore, in particolare con 17 presenze con la maglia della Juventus. Bellinzago è un Comune di quasi 10.000 abitanti, circa 200 metri di quota, nel Parco del Ticino in provincia di Novara, vicinissimo al capoluogo, ai confini con la Lombardia. La sua squadra nel campionato di Eccellenza di quest'anno è arrivata a un soffio (81) dal primo posto dopo il Pro Settimo Eureka (82) ed ora ci ritenta avendo giocato l'anno scorso i play off ma uscendone subito. Giocherà contro di noi alla Castellina nel primo turno dei play-off nazionali di Eccellenza (andata domenica 25 maggio con ritorno il 1 giugno a Bellinzago). Il Sondrio aveva battuto sabato nel turno regionale la Galbiatese Oggiono con il punteggio di 2-1. Sul piano tecnico un dato che polarizza l'attenzione: la classifica marcatori del girone dei piemontesi visto che l'ha dominata dall'alto dei suoi 30 gol Marco Massaro, bomber dello Sporting
In tribuna a spiare' il Sondrio, vittorioso per 2-1 sulla Galbiatese nel turno regionale, c'era sabato il direttore generale dei gialloblu novaresi Mauro Turino che al ritorno ha dichiarato “sono sicuramente una buona squadra che ha delle individualità di valore e che ha anche un seguito importante”. Anche nella cittadina piemontese si pensa che la squadra vittoriosa avrà grandissime chances di giocare in serie D la prossima stagione.

Senza stadio
Ce la facesse sarebbe un ritorno perchè alla fine degli anni '50 dopo la fusione del Sondrio calcio con la squadra del Cotonificio Fossati ci fu il gran balzo con la vittoria nel campionato 1958/59 e il passaggio alla serie D che allora era il quarto livello ( A – B – C – D). Senza stadio. Allora il terreno di gioco, unico fino a Morbegno e fino a Tirano, era quello del Centro Sportivo, oggi giardino, con la parte a sud destinata al parcheggio dei camion. Nel capoluogo c'era di altro solo il campetto dell'oratorio, al massimo per il calcio a sette. A Piateda il campo sportivo Falck inutilizzabile in quanto deposito dei grandi tubi per le condotte forzate, che era servito al Rugby Sondrio finchè l'intera squadra venne squalificata a vita per troppe 'carezze' non molto affettuose usate nei confronti dell'arbitro,

Lo stadio
Fu il Sindaco Schena, con l'assessore  Ferruggia, a riuscire a portare a casa l'intervento del CONI per realizzare uno dei campi-scuola per l'atletica allora in corso di realizzazione e a ottenere, di fatto una deroga, che ci fosse oltre alla pista e alle dotazioni per l'atletica leggera anche il terreno di gioco per il calcio. La copertura della tribuna nei primi anni '80 quasi in contemporanea con i campi di Triangia, Mossini, Ponchiera. Successivamente quello vicino al bocciodromo, quello per il rugby allo stadio, l'altro allo stadio ne i campi in Valle.

I tempi della Serie D
Tornando alla serie D da ricordare infine che nelle fila del Sondrio ci fu Franzosi nel ruolo di giocatore-allenatore. Classe 1921, scomparso nel 2010, mitico portiere dell'Inter dal 1941 al 1951, due volte in Nazionale, allenatore di diverse squadre. Mitico perchè anche se ormai l'età pesava il fascino contava. Il Teresio Lanzi, factotum della squadra, l'Adolfo Frugoli che non faceva entrare nessuno se non aveva pagato il biglietto e magari lasciato per la squadra anche il resto, una serie di altri che seguivano la squadra quasi lo adoravano. Furono anni di grande calcio, almeno con riferimento alle nostre possibilità oltre a tutto visto che la posizione decentrata comportava maggiori costi rispetto alle altre compagini di Brianza, Milanese, Bergamasca. Nel primo campionato in Serie D, 1959/60, ci fu un lodevole decimo posto ma fu l'anno dopo – migliore prestazione di sempre – che venne il quarto posto. Poi: 9 – 14 – 16 (ma ripescato) . 14 e infine nel 1966 a conclusione del torneo il 18° posto e la conclusione del percorso in D.

Il pubblico
Non si può certo pretendere che le tribune tornino a riempirsi come un tempo. Quando, per esempio, trovandosi non i D ma insieme nel campionato Sondrio e Morbegno tifo e rivalità erano alle stelle come la volta del derby nella città del Bitto. Calata in massa dei sondriesi – in treno quasi tutti perchè di macchine ce n'erano ben poche – e poi scene da baraccone dappertutto perchè al gol segnato dai morbegnesi sul loro campo se ne contrapponevano 8 segnati dai sondriesi. Con,
anche, qualche accenno di rissa sedato dai più responsabili (e più muscolosi). Dei tempi in cui Sondrio aveva vinto con il Muggiò per uno a zero su rigore, un rigore inesistente persino per tutti i locali, e il rigore veniva sbagliato. Il cronista, influenzato dalla inesistenze sostanziale del penalty, scriveva su L'Eco delle Valli: “Il rigore lo tira XY e lo tira VOLUTAMENTE sul palo.
Allora c'era solo il calcio e un po' di ciclismo. Il basket era a livello studentesco e poi verrà la Libertas, il volley quasi inesistente, il tennis marginale con i due campi del Fossati e del Ferroviario. Poco anche di atletica con il Buzzetti decatleca, Trimarchi lunghista, Marchi scattista, Pelanconi e Speziale nel cross, Frizziero nel mezzofondo, Giberti nell'alto. L'unica alternativa le bocce in gran parte praticate da anziani. Oggi lo sport è diffusissimo in tutti i settori e quindi convoglia gente. E poi tutto il resto reso possibile dalla facile mobilità. La concorrenza non è finita perchè ci si mette anche la TV che inchioda davanti al monitor tanti a seguire in diretta la squadra del cuore magari in contemporanea alla partita del Sondrio.
Fa piacere comunque constatare che in tanti hanno accompagnato la marcia del Sondrio verso la cima. Avanti così
GdS

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