Ardenno. In palestra si fa scuola ad una temperatura di 33,8 gradi

Problema più burocratico che funzionale. Ma emblematico

Al caleidoscopio legislativo, regolamentare, normativo che avvolge le nostre comunità c'è capitato in questi giorni di riscontrare un'aggiunta. Non bastavano Infatti Governo, DPCM a raffica, direttive ministeriali, regolamenti, circolari interpretative e, a livello di governance, Governo e Regioni. Si aggiunge, terzo decisore, il livello comunale per una situazione che peraltro, va precisato, per fortuna non è posizione generalizzata. Si aggiunge cioè il caso di cui alla presente nota del giornale riferita al Comune di Ardenno, in provincia di Sondrio. Singolare vicenda in quanto riguarda la temperatura di esercizio nella palestra dell'Istituto Comprensivo Vanoni. Due osservazioni:

1.   I  185 alunni immaginiamo non siano proprio contenti di dover partecipare alle lezioni ad una temperatura di 33,8 gradi.
2. Questa temperatura di esercizio viola la direttiva ministeriale che sancisce: “il diritto degli allievi a svolgere le attività didattiche in condizioni ambientali confortevoli”.

Certamente, converrà il lettore, seguire le lezioni a temperatura estiva non è il modo migliore, non è quindi confortevole senonché in realtà non è estiva ma invernale. E lo è perché i 33,8 gradi sono quelli Fahrenheit esattamente nei nostri termometri da parete e a quelli in dotazione all'I.C. di Ardenno equivalenti a un grado Celsius.
A un caso decisamente singolare, come vedremo, il giornale ha voluto dare questa impostazione singolare per richiamare l'attenzione magari anche di chi di dovere.

La situazione
Incredibile. Nella palestra – ci dicono - della scuola di Ardenno, unico caso in provincia, si opera quindi con la temperatura di un grado (- Celsius ndr -) sopra lo zero. Il comune non vuole accendere il riscaldamento adducendo problemi di sicurezza e contagio. “Il sindaco , durante le comunicazioni su facebook, ha dichiarato che le palestre devono rimanere chiuse, dimenticando che “le attività di educazione fisica previste nel piano curricolare delle istituzioni scolastiche sono consentite nel rispetto delle misure di sicurezza”, anche in ordine del DPCM del 3 dicembre”.

Due osservazioni del giornale
1.   E qui la prima.  In provincia avremmo dunque palestre in condizioni ambientali non confortevoli facilmente evitabili riscaldando (Ardenno) e palestre già in condizioni ambientali confortevoli (le altre).
A chi di competenza (tre i possibili soggetti) sciogliere il nodo.
2.   Seconda  osservazione. Se il Sindaco attribuisce la mancata accensione del riscaldamento per problemi di sicurezza e di contagio allora ovviamente gli compete di giustificarli formalmente  (fino anche alla possibile ipotesi di conseguente ordinanza come A.S.L.)

La situazione (2)
Lasciamo la parola a chi alle difficoltà del COVID vede aggiungersene altre sorprendenti:
“Di fatto in tutte le scuole – ci dicono ancora - si svolge una attività didattica normale, con l’osservazione di regole anti Covid. Anche gli alunni della scuola secondaria di Ardenno disinfettano prima e dopo l’attività in palestra le mani col gel e ogni qual volta toccano piccoli e grandi attrezzi, che vengono sanificati a loro volta durante le ore buche; sono state accorpate le due ore di ed.fisica con un’ora in mezzo tra due classi per arieggiare e disinfettare le panche degli spogliatoi. I ragazzi indossano sempre la mascherina negli spostamenti, negli spogliatoi e ovunque non sia consentito il distanziamento. Possono lavorare abbassandola durante le corse, gli esercizi e le attività che prevedono la giusta distanza, per poi rimetterla subito quando si torna in gruppo. Per evitare assembramenti in bagno, ognuno porta in palestra la sua borraccia personale e, comunque, se lo desidera, può tenere i guanti in lattice per tutta la lezione. Sono stati tolti dalla programmazione gli sport da contatto, quali il basket, la pallamano, il rugby, il calcio e il calcetto e altre attività che potenzialmente possano favorire la trasmissione del virus come gli esercizi in coppia, l’acrobalance e i lavori creativi  in gruppo; così come sono state sospese le uscite sul territorio per far rafting, pattinaggio o sci di fondo. “Ho svolto per quanto possibile attività all’aperto, nel cortile della scuola o al campetto dell’oratorio ma, ovviamente poi non è stato più possibile ed ormai si entra nel terzo mese in cui si lavora al freddo, nonostante l’interessamento della Dirigente Scolastica e del Provveditore” dice l’insegnante di ed. fisica, Gilardi Manuela. “Chiedo solo di fare il mio lavoro in un ambiente consono, riscaldato a dovere. Tutte le palestre della provincia hanno riscaldamento ad areazione, tutti i supermercati, le fabbriche e gli uffici pubblici; possibile che solo ad Ardenno ci siano problemi? Avevo proposto, almeno, come avviene in altre scuole, che si azionassero i riscaldamenti due, tre ore prima delle lezioni, o almeno che si accendessero i termosifoni dei corridoi e degli spogliatoi, identici a quelli del resto della scuola. La risposta è stata sempre negativa”. L’insegnante sottolinea che “I ragazzi hanno, oggi più che mai, l’esigenza di muoversi e fare sport, lavorare in presenza svolgendo attività ludiche e gratificanti, acquisire competenze e abilità fisiche, che accompagnino e contrastino l’immobilità di quelle digitali. Hanno bisogno di socializzare e confrontarsi con i compagni; non vorrei rassegnarmi a far vedere film o a proporre solo lezioni teoriche, che già svolgo regolarmente durante la DAD o nel corso dell’anno”. Così si lavora con grave disagio per  motivi , in una palestra scolastica che ospita 185 alunni.”

La circolare in data 15.1 emanata dal Provveditore:

Ai Dirigenti Scolastici Istituti di ogni ordine e grado Provincia di Sondrio
LORO SEDI

Oggetto: chiarimenti in ordine al DPCM del 3 dicembre – utilizzo palestre scolastiche

Gentilissimi, essendo pervenute numerose richieste di chiarimento in ordine all’oggetto, si specifica quanto segue:
1- Le attività di educazione fisica previste nel piano curricolare delle istituzioni scolastiche sono consentite nel rispetto delle misure di sicurezza (evitare sport di contatto, igienizzare la palestra dopo ogni lezione, etc.)
2- Gli impianti di riscaldamento possono essere utilizzati qualora rispondano alla normativa vigente (riciclo esterno dell’aria, filtri igienizzanti, etc.)
Ringraziando per la collaborazione, porgo cordiali saluti.
Fabio Molinari Dirigente Scolastico  Provinciale

Conclusione
Il giornale ha dato spazio a questa un po' kafkiana vicenda perchè emblematica indicando come le complicazioni burocratiche non sono solo quelle che riguardano gli appalti, quelle che complicano le opere pubbliche, esempi 'ministeriali ecc. ma possono emergere anche in modo sorprendente

Resta comunque il succo della vicenda:
a) docenti e allievi ad Ardenno devono fare lezione al freddo, intenso, contrariamente a quelli di tutta la provincia.
b) in alternativa non rimane loro che rinunciare a usare la palestra contrariamente a quelli di tutta la provincia.

Mah! - Red

Degno di nota