CHERNOBYL: A VILLA DI TIRANO UN INCONTRO IMPORTANTE

Organizzato il 23 maggio da "Aiutiamoli a Vivere"

Vent’anni fa (26 aprile 1986) la tragedia di Chernobyl, uno dei più gravi incidenti nucleari della storia, le cui conseguenze sono purtroppo ancora presenti nella vita di 10 milioni di cittadini tra Ucraina, Bielorussa e Russia. Oggi i Comitati Valtellinesi della Fondazione “Aiutiamoli a Vivere”, che dal 1992 accoglie in Italia bimbi provenienti dalla Bielorussia, lo stato più colpito dalla sciagura (23% del territorio contaminato) organizzano per martedì 23 maggio all’Auditorium “Grytzko Mascioni” di Villa di Tirano (ore 21) un incontro sull’argomento, per fare il punto su una situazione ancora drammatica, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla propria attività. La serata, aperta a tutti, vedrà la partecipazione del direttore della Fondazione, Alberto Bonifazi, proveniente dalla sede centrale di Terni e di altri relatori ed è stata rinviata (doveva tenersi in occasione del ventennale) proprio perché i volontari erano impegnati in missione in Bielorussia. Potranno quindi riferire notizie ed informazioni di prima mano.

Non a caso è Villa di Tirano la sede scelta per l’incontro: a Villa, Tirano e Teglio vengono infatti ospitati, senza limiti di tempo, bambini e ragazzi affetti da gravi patologie, la cui speranza di vita è drammaticamente ridotta. Altri comitati (Sondrio e Tresivio) accolgono piccoli bielorussi che, pur non presentando seri problemi di salute, necessitano comunque di una “vacanza di risanamento” i cui effetti si fanno sentire positivamente, come dimostrano le analisi mediche. In questo caso, l’accoglienza viene limitata ad alcuni anni, proprio per dare la possibilità a più bambini di venire in Italia. Data la forte richiesta c’è comunque sempre più bisogno di famiglie disposte ad ospitare i piccoli, un’esperienza bella e gratificante, un concreto segno di solidarietà verso il popolo più coinvolto dalla catastrofe nucleare.

Chi è interessato ad avere maggiori informazioni può rivolgersi a Letizia Greppi, presidente del Comitato di Sondrio (tel.3476943665). E’possibile anche aiutare finanziariamente la Fondazione versando il 5 per mille dell’Irpef a sostegno del volontariato ed indicando il codice fiscale 91017220558. Sul sito web www.aiutiamoliavivere.it sono documentati i progetti e i programmi della Fondazione.

I numeri del disastro

Data incidente: 26 aprile 1986 (esplosione del quarto reattore), ore 1.32

Conseguenza: proiezione all’esterno di 35 tonnellate di combustibile nucleare. La colonna degli elementi radioattivi fuoriusciti si è innalzata a 2 km di altezza e si è dispersa per un raggio di 1200 km, con un livello di radiazioni pari a 20 milioni di curie equivalenti a un miliardo di Giga Beckerel (200 volte Hiroshima e Nagasaki).

Area contaminata: 155.000 kmq (Bielorussia, Russia, Ucraina)

Paese più coinvolto: Bielorussia (70% di ricaduta radioattiva; 23% del territorio contaminato, fra cui il 20% di boschi e 3.000 kmq di terreno agricolo; danno economico valutato in 200 miliardi di $ USA)

Persone coinvolte: 10.000.000

Persone definitivamente evacuate: 400.000 (l’area compresa in un raggio di 30 km dalla centrale di Chernobyl, grande come l’Olanda, è completamente evacuata e inabitabile).

Liquidatori (addetti al controllo degli effetti dell’esplosione) impegnati: 800.000 (10.000 morti, 400.000 affetti da patologia tumorale).

Vittime (dirette ed indirette): 3.200.000 (di cui un terzo bambini)

Durata degli effetti dell’esplosione: centinaia di anni a causa dell’azione del cesio, dello stronzio e del plutonio (il plutonio ha un’emivita di 14.000 anni; il ritorno alla originaria situazione dei terreni contaminati dal cesio 137 è prevista fra 300 anni)

La situazione sanitaria e sociale in Bielorussia:

- 11.000 casi di cancro tiroideo nei bambini

- aumento esponenziale delle patologie da immunodeficienza

- cancro ai polmoni passato da 6 a 7,5 casi su 100.000

- tumore alla vescica da 5,5 a 19,7 casi su 100.000

- tumore ai reni aumentato di 2,5 volte

- in 7 anni passaggio delle leucemie da 9,34 a 11,52 casi su 100.000 bambini

- 2.500 nascite annuali con anormalità genetiche (3% dei nati)

- 500 aborti non spontanei per presenza anomalie

- picco delle conseguenze genetiche previsto, dagli esperti ONU, fra il 2006 e il 2010 quando coloro che erano bambini all’epoca inizieranno a procreare

- tasso di povertà infantile aumentato del 150% rispetto ai tassi globali di povertà

- stipendio medio mensile: 50/70 $ USA

- aumento dell’alcolismo e dei casi di Aids

- aumento delle patologie della povertà (tubercolosi e difterite)

Paolo Redaelli

Paolo Redaelli
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