Cosa significa dare priorità agli interessi del bambino?

Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio direttore Alberto Frizziero,

Iil problema principale è spesso quello di intendersi su
cosa significa dare priorità agli interessi del bambino.

In una rete fitta di prescrizioni legislative e di
pratiche giurisprudenziali sempre più complesse,
infatti, quella che si va delineando è la tendenza a
divaricare in modo sempre più netto l'interesse teorico,
astratto del bambino in generale, di cui certi operatori
parlano, da quello concreto. Mi spiego meglio.

E' chiaro a tutti coloro che non si alimentano dei
disagi dei bambini ma che da genitori si tolgono il cibo
di bocca per loro che il problema più grande del figlio
di separati oggi è quello della previsione dell'affido
monogenitoriale, innaturale forma che può essergli
discrezionalmente imposta escludendolo dall'uno o
dall'altro suo genitore senza che sia stata appurata
alcuna inadeguatezza dell'uno o dell'altro (nulla
importa e nulla cambia se sia il padre o la madre).

La suddetta previsione per legge ha diverse conseguenze:

- Stimola, per varie ragioni, la crescita delle
separazioni ovvero dei fallimenti delle famiglie di cui
il primo che soffre è "il bambino per cui la famiglia è
tutto"

- Incentiva la conflittualità tra i genitori comportando
in alcuni casi una lunghezza incredibile dei processi e
delle decisioni sul bambino. A titolo di conferma basta
ricordare che nei paesi ove sono state introdotte leggi
di tipo bigenitoriale e soppressa la previsione dello
"affido esclusivo arbitrariamente disposto" il
contenzioso tra i genitori si è drasticamente ridotto in
pochi mesi

- Ponendo il figlio come una posta in palio, invoglia il
suo uso come merce di scambio e altri dei peggiori
atteggiamenti di genitori e avvocati

- Premia la latitanza e scoraggia la presenza,
ostacolando proprio quei genitori che avendo il "torto"
di impegnarsi e di volersi impegnare per i figli con la
continuità di tempo e di cure che loro gli chiedono sono
quelli sin dall'inizio più facilmente ricattabili dalla
controparte - quei certi operatori - sul piano
economico-affettivo.

Sono questi i problemi con cui ci si deve scontrare ogni
giorno nell'incrollabile tentativo di difendere i propri
figli dalla legge odierna.

L'avversità è a questa legge che rende possibile
l'affido esclusivo che priva decine di migliaia di figli
minori dei loro genitori anche se perfettamente idonei:
una legge cattiva e da cambiare.

Che sia prontamente votata in Aula una nuova e attesa
legge, la Pdl 66, che porrà fine a questo abuso, a
questo abominio.

Lettera firmata

GdS - 10 I 05 - www.gazzettadisondrio.it

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