Lunedì 19 World Toilet Day 2018. Interessati 181.712 valtellinesi 10.018.806 lombardi, 60.665.551 italiani, 7,53 miliardi di terrestri

World Toilet Day 2018 - Giornata mondiale dei servizi igienici (gabinetti ecc.)

Ma chi l'avrebbe immaginato?
Addirittura Il 19 novembre si celebra la Giornata mondiale per sensibilizzare sull’importanza di adeguati e puliti servizi igienici

Oltre 9 italiani su 10 sono sensibili ai cattivi odori nei bagni pubblici e il 28% si rifiuta di utilizzare toilette dall’odore sgradevole

Sono 2,3 miliardi le persone nel mondo che non hanno ancora servizi igienici di base. 600 milioni di persone sono costrette a condividere un bagno con altre famiglie e altre 892 milioni non dispongono affatto di servizi igienici

L’odore è uno dei primi aspetti ad essere esaminati quando si entra in un bagno. In particolare, gli odori sgradevoli vengono associati prevalentemente alla carenza di pulizia (85%), alla scarsa igiene (82%) e ai batteri (69%)

Il 92% degli italiani è sensibile ai cattivi odori nei bagni pubblici rispetto ad una media internazionale dell’82%. Tra gli elementi che invece rassicurano sulla pulizia e l’igiene del bagno vi è la presenza di deodoranti per ambienti che per il 40% degli italiani rinforza la percezione di una toilette pulita.

Di quel 30% della popolazione mondiale - 2,3 miliardi di persone - che non ha ancora oggi accesso ai servizi igienici di base 600 milioni condividono il bagno con altre famiglie e altri 892 milioni non ne dispongono affattoi.
Per mettere in luce queste problematiche e sensibilizzare sull’importanza di adeguati e puliti servizi igienici per la salute, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito nel 2001 il World Toilet Day, la Giornata Mondiale del Gabinetto.

Forse non ce ne rendiamo conto, ma problematiche relative alla disponibilità di servizi igienici e alla loro pulizia possono creare disagi più o meno gravi, generare ansie e timori di contrarre malattie, fino ad arrivare a questioni che possono toccare temi come la discriminazione di genere: in alcuni Paesi, ad esempio, le ragazze smettono di frequentare la scuola nella prima pubertà, in concomitanza con l’arrivo del ciclo mestruale, proprio perché non possono contare sui servizi igienici adeguati nelle scuole.

Nei Paesi del mondo occidentale, e quindi anche nel nostro Paese, la situazione è fortunatamente ben diversa: la maggior parte della popolazione non solo ha accesso ai servizi igienici adeguati, ma è attenta e molto sensibile alle condizioni dei bagni in termini di odore, pulizia e igiene.

La ricerca Initial 
Rentokil Initial è il maggior fornitore al mondo di servizi per le aziende. Da oltre 90 anni l’azienda - nata dalla fusione di due società - si occupa di Pest, Textiles e Hygiene Services. Attiva in oltre 65 Paesi al mondo - in Europa, Asia, Oceania, America e Africa - conta più di 35.500 dipendenti e un fatturato annuo di £ 1.9 miliardi. La filiale italiana opera oggi con due divisioni: Initial Hygiene, specializzata in servizi per l’igiene, che si è ampliata grazie alla recente acquisizione di CWS-boco Italia, e Rentokil Pest Control, dedicata ai servizi per la disinfestazione e monitoraggio degli infestanti. Lo staff è composto ora da circa 600 dipendenti, con un personale tecnico suddiviso su molteplici filiali nel territorio nazionale, che prestano il proprio servizio ad oltre 27.000 clienti.
Initial, azienda leader mondiale in servizi per l’igiene, ha realizzato una ricerca in cinque Paesi - Regno Unito, Francia, Italia, Australia e Malesia - e ha valutato esperienze, preferenze e comportamenti delle persone che utilizzano i bagni pubblici in luoghi come ristoranti, bar, centri commerciali, stazioni ferroviarie e edifici pubblici.

L’odore è uno dei primi aspetti ad essere esaminati quando si entra in un bagno. In particolare, gli odori sgradevoli vengono associati prevalentemente alla carenza di pulizia (85% degli intervistati), alla scarsa igiene (82%) e ai batteri (69%). Per contro, l’assenza di odori o un odore gradevole sono indici di pulizia per oltre tre quarti degli intervistati nei diversi Paesi (76%). Questa percentuale sale a oltre l’80% degli intervistati italiani.

E proprio gli italiani mostrano, in generale, una sensibilità maggiore su queste tematiche, con percentuali sempre più alte rispetto alla media globale. L’86% dei nostri connazionali, ad esempio, afferma che l’odore è la prima cosa che notano di un bagno e ben il 92% è sensibile nel percepire i cattivi odori nei bagni pubblici, e si dice disgustato quando questo avviene, rispetto ad una media internazionale dell’82%. Il 28% rifiuta di utilizzare toilette dall’odore sgradevole, rispetto al 16% in media degli altri Paesi.
Gli odori piacevoli, invece, vengono associati all’igiene e gli odori sgradevoli alla mancanza di pulizia: tre quarti (75%) degli italiani presumono che un ambiente è pulito se la toilette ha un buon odore.

La ricerca, inoltre, evidenzia un legame diretto tra bagni maleodoranti e pratiche non igieniche: paradossalmente, quando le persone considerano sporco un bagno sono molto più inclini ad adottare comportamenti errati, che innescano un circolo vizioso di diffusione di germi e batteri. Gli intervistati hanno infatti ammesso che in presenza di cattivi odori cercano di uscire dal bagno il prima possibile (88%), saltando ‘passaggi’ importanti tra cui lavarsi le mani, usare il sapone o asciugarsi correttamente le mani.

Tra gli elementi che invece rassicurano sulla pulizia e l’igiene del bagno vi è la presenza di profumatori e dispositivi di deodorazione per ambienti che per il 40% degli italiani rinforza la percezione di una toilette pulita.

E ancota
Almeno 2,4 miliardi di persone vivono senza servizi igienici adeguati, secondo quanto riporta l’Organizzazione Mondiale della Sanità

– Una persona su dieci non ha altra scelta se non quella di defecare all’aperto
– La dissenteria causata da scarsa igiene e acqua non potabile uccide circa 315.000 bambini ogni anno
– La trasmissione delle malattie sul posto di lavoro per lo più causate da cattive pratiche igienico-sanitarie fa sì che il 17 per cento di tutti i decessi avvenga sul posto di lavoro 

La perdita di produttività a causa delle malattie causate dalla mancanza di servizi igienico-sanitari e delle pratiche di scarsa igiene ha un costo stimato fino al 5 per cento del Pil
Dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e Unicef, Joint Monitoring Programme Report, Progress on drinking water, sanitation and hygiene: 2017 update and Sustainable Development Goal baselines, 2017,

 

Rentokil Initial
 

 

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