Masegra, studio critico del Politecnico

Dallo studio sul futuro del castello: "per decenni si è lavorato per lotti, senza affermare una visione complessiva del ruolo della cultura nel modello di sviluppo della città"

LO STUDIO DEL POLITECNICO PER DELINEARE IL FUTURO DEL MASEGRA PIU' SPAZI PER PARCHEGGI, ATTIVITA' E SERVIZI 

Da consulente di Fondazione Cariplo ha seguito il progetto dei Distretti culturali, nel quale era inserito anche il Distretto Culturale della Valtellina che prevedeva, tra gli altri, un intervento sul Masegra; quindi ha operato nell’ambito di un progetto Interreg che ha finanziato l’indagine diagnostica; oggi Stefano Della Torre, docente del Politecnico di Milano, un esteso curriculum (1372 parolecon 9754 battute) è responsabile dello studio sul futuro del castello che gli è stato affidato dal Comune di Sondrio. L’obiettivo è di approfondire le questioni connesse alla fruizione del castello, sulla quale influiscono sia la scarsa disponibilità di sale sia la presenza di spazi piccoli e poco connessi tra loro, che potrebbero limitare l’afflusso dei visitatori.  «I restauri effettuati negli anni scorsi - sottolinea Della Torre - hanno puntato sui lavori senza porsi il problema della compatibilità e della sostenibilità del suo utilizzo. Castel Masegra ha un’accessibilità non facile e non si può ragionare di un uso sostenibile senza coinvolgere la rigenerazione almeno dell’ex cotonificio Fossati, e magari dell’ex manicomio, altrimenti parcheggi, attività e servizi non saranno mai adeguati». Il problema per Della Torre nasce dalla mancata valorizzazione sistemica del patrimonio culturale di Sondrio e dalla scarsa sensibilità nei confronti di un centro storico con potenzialità colpevolmente sottovalutate. «Le scelte strategiche devono essere ragionate su una scala più ampia che non su quella architettonica - continua Della Torre -: noi puntiamo a costruire una visione complessiva e a individuare azioni coordinate. Abbiamo la necessità di inquadrare meglio l’obiettivo per non sprecare risorse pubbliche senza risultati durevoli». Secondo Della Torre per decenni si è lavorato per lotti, senza affermare una visione complessiva del ruolo della cultura nel modello di sviluppo della città: «Il nostro compito - spiega - è portare una visione gestionale, che consenta di fondare le prossime scelte su scenari e valutazioni realistici. Come? Insistendo nella promozione del turismo sostenibile lungo la Via dei Terrazzamenti da Morbegno a Tirano, intercettando i grandi flussi del turismo diretto in alta valle, offrendo un sistema cittadino e più in generale realizzando la connessione tra filiere produttive e attività culturali. Nel contesto di queste strategie la collaborazione tra le istituzioni potrà dare grandi frutti» 

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Nostra nota: “Senza pensiero non c'è futuro”

Un lucidissimo Ciriaco De Mita, unico Sindaco su 7914 Comuni italiani ad avere oltrepassato la novantina, stamane alla 7: “Senza pensiero non c'è futuro”. Adesione e plauso dagli altri partecipanti al dibattito per questa affermazione, di efficace sintesi, riferita ai futuribili. Abbiamo sempre ritenuto il confronto lievito di crescita. Abbiamo sempre operato di conseguenza, per oltre una quarantina d'anni nelle Istituzioni, 21 dei quali in Comune di Sondrio (10 al vertice), sempre in prima persona, in particolare, sulla intera gamma di tematiche legate al territorio. Sempre, qui e a Roma, fondamento, “il pensiero” guardando avanti, sapendo comunque che le visioni strategiche raramente trovano entusiasti sostenitori, l'uovo largamente di solito avendo il cattivo vizio di prevalere sulla gallina domani. Alle spalle anche una serie nutrita di miei interventi in varie sedi oltre che sulla stampa.
Nello specifico richiamo posizioni da me assunte con riferimento ad un insufficiente PGT di Sondrio fra le quali quelle che consideravano anche il Masegra. Ci sono tre buchi, meglio un buco 'trino' nella pianificazione cittadina che riguarda Moncucco, Masegra, San Lorenzo. Ambiziosissimo il pensare ad un intervento unitario tale da consentire anche la rottura dell'isolamento causato dai problemi di accesso. Il progetto dell'ospedale al Moncucco ne ipotizzava uno tramite galleria elicoidale difficilmente realizzabile mentre invece lo è con la soluzione da tempo da me proposta di viadotto sopra le Cassandre. Come procedere? Una sola via, fra quelle ipotizzabili tenuto conto che già uno studio è in corso:  Concorso di idee culturalmente, economicamente, socialmente tale da guardare molto in alto, beninteso immune da contagio utopistico, e che vada tri-unitariamenteben oltre una logica di ristrutturazione urbanistica.
Intanto comunque oggi da valutare, ed eventualmente discutere, le critiche di cui sopra.
frizziero
PS S'intende che se volessero replicare i precedenti Sindaco dr. Molteni e Assessore alla Cultura Cotelli, ma anche altri, il giornale è aperto (ndr)

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